• AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Privacy Policy
  • Newsletter
No Result
View All Result
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
  • Esplorazione spaziale
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Scienza
    • Astronomia e astrofisica
    • Fisica
  • Rubriche
    • Astrospace Newsletter
    • Le guide di Astrospace
    • Cronache marziane
    • Leggere lo Spazio
    • I progressi di Starship
    • Spazio d’Oriente
    • Interviste
  • Spazio Italiano
    • Spazio Blog
AstroSpace
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
  • Esplorazione spaziale
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Scienza
    • Astronomia e astrofisica
    • Fisica
  • Rubriche
    • Astrospace Newsletter
    • Le guide di Astrospace
    • Cronache marziane
    • Leggere lo Spazio
    • I progressi di Starship
    • Spazio d’Oriente
    • Interviste
  • Spazio Italiano
    • Spazio Blog
No Result
View All Result
AstroSpace

Acceso dopo 6 ore di volo il secondo stadio del Falcon 9

Si è concluso con successo il test sul secondo stadio del Falcon 9, per verificare la capacità del razzo di SpaceX di operare per lunghi periodi.

Andrea D'Urso by Andrea D'Urso
Febbraio 6, 2020
in News, Space economy, SpaceX
secondo stadio Falcon 9 Dragon

In evidenza, il motore Merlin del secondo stadio del Falcon 9. Sullo sfondo la Dragon con i pannelli solari aperti

Condividi su FacebookTweet

Con il lancio della Dragon del 5 dicembre, oltre a portare la capsula Dragon in orbita il Falcon 9 aveva una missione secondaria: testare la capacità del secondo stadio di riattivarsi.

Alcune missioni richiedono la riaccensione del motore del secondo stadio dopo molte ore, per portare il carico in orbite molto alte e in posizioni particolari. Per dimostrare queste capacità, dopo essersi sganciato dalla Dragon, il secondo stadio ha continuato ad orbitare attorno alla Terra per circa 6 ore prima di deorbitare riaccendendo il motore Merlin che lo alimenta.

Il problema da affrontare per questo tipo di missioni è quello di riuscire a mantenere il carburante allo stato liquido. Il rischio maggiore è quello del congelamento impendendo l’alimentazione del motore.

Un ulteriore fenomeno da evitare è quello dello sloshing, ovvero il movimento del liquido all’interno del serbatoio. Dopo lunghe permanenze in orbita, stabilizzare un liquido diventa più difficile e i suoi movimenti potrebbero danneggiare le strutture o portare il razzo fuori asse. Per evitare questi problemi, sono state aggiunte delle paratie all’interno dei serbatoi.

Gwynne Shotwell, presidente e COO (Chief Operating Officer) di SpaceX, ha dichiarato che il test si è concluso con successo. Il motore è stato acceso per 20,1 secondi dopo aver viaggiato per circa 6 ore. Questa accensione ha permesso al razzo di eseguire la manovra di rientro, distruggendosi completamente durante il suo rientro in atmosfera.

Si tratta del terzo test di questo tipo condotto con successo dalla SpaceX. Uno di questi è stato condotto durante la missione STP-2 (il terzo lancio del Falcon Heavy) per conto della USAF (U.S. Air Force). Anche in quell’occasione sono stati compiuti test sul secondo stadio, effettuando diverse accensioni in sequenza. La missione durò in totale circa 3 ore e 30 minuti ed ha portato in orbita 24 satelliti.

Il motivo del test

Uno dei motivi principali per questi test è che satelliti in orbite geostazionarie richiedono missioni molto lunghe per essere portati nella loro posizione finale. Alcuni enti richiedono che i loro carichi vengano portati direttamente nell’orbita finale, per non consumare il combustibile del satellite, allungandone la vita. Studiare la capacità di riaccensione del secondo stadio ha permesso ha SpaceX di migliorare nella loro offerta commerciale per queste orbite specifiche.

orbita razzo CRS-19

Lo scopo della missione del secondo stadio è stato rivelato pochi giorni prima dell’inizio della missione CRS-19. Si era creato un vero e proprio mistero sul perché il Falcon 9 dovesse atterrare sulla Of Course I Still Love You a 345 km dalla costa. Solitamente con missioni di questo tipo, il Falcon 9 riesce infatti a tornare a terra. In questa occasione invece, il secondo stadio aveva bisogno di molto più carburante da portare in orbita per i test, quindi è stato consumato quello del primo stadio che quindi non sarebbe riuscito a tornare alla Landing Zone di terra.

Si tratta di un ulteriore successo per l’azienda di Musk, che presto potrebbe ottenere altri contratti anche da parte di aziende che richiedono queste certificazioni, come la USAF.

Tags: Air ForceCRS-19Falcon 9secondo stadioSpaceXtestusaf

Potrebbe interessarti anche questo:

Starlink-14 partenza

La FCC rifiuta 885 milioni di dollari di sussidi a SpaceX per la diffusione di Starlink nelle aree rurali

Agosto 11, 2022
static fire booster 7

Starship e Super Heavy avviano per la prima volta i Raptor 2

Agosto 10, 2022
Starlink-4.26

Starlink cambia prezzi, mentre crescono i passaggi ravvicinati con detriti e rifiuti in orbita

Agosto 10, 2022
Il primo stadio dopo il rientro a terra. Credits: SpaceX

SpaceX chiude un nuovo round di finanziamento da 250 milioni. Raccolti 2 miliardi nel 2022

Agosto 8, 2022
Nuovi test ai Raptor 2. I Progressi di Starship

Nuovi test ai Raptor 2. I Progressi di Starship

Agosto 11, 2022
Il lancio della sonda Danuri.

La sonda KPLO della Corea del Sud è in viaggio verso la Luna

Agosto 5, 2022
Next Post
Kubler e Duke

Un pezzo di Luna in Italia. Intervista a Dario Kubler, presidente Asimof

New Shepard

New Shepard, come funziona il volo di un razzo per il turismo spaziale?

Gli articoli più letti questa settimana

  • Starlink-4.26

    Starlink cambia prezzi, mentre crescono i passaggi ravvicinati con detriti e rifiuti in orbita

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • La Cina ha eseguito un nuovo test in orbita del suo spazioplano segreto

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Starship e Super Heavy avviano per la prima volta i Raptor 2

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Nuovi test ai Raptor 2. I Progressi di Starship

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Segui AstroSpace.it anche in:

Telegram LinkedIn Twitter Youtube

I nostri ultimi approfondimenti

Lancio perfetto. Ha inizio la missione Crew-3 di SpaceX e NASA

Quanto e quando inquinano i razzi? La guida completa all’inquinamento dei lanci spaziali

Agosto 4, 2022
Gaia

La Via Lattea come non l’abbiamo mai vista prima. Intervista alla Dtt.essa Sartoretti, responsabile del trattamento dei dati spettroscopici di Gaia

Luglio 19, 2022
Sono iniziati i preparativi per l’avvio di 33 Raptor2. I progressi di Starship

Sono iniziati i preparativi per l’avvio di 33 Raptor2. I progressi di Starship

Luglio 5, 2022
AstroSpace

© 2021 Astrospace.it Info@astrospace.it - News e approfondimenti di astronautica e aerospazio.

  • Privacy Policy
  • AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Feed RSS
  • Newsletter

  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
  • Esplorazione spaziale
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Scienza
    • Astronomia e astrofisica
    • Fisica
  • Rubriche
    • Astrospace Newsletter
    • Le guide di Astrospace
    • Cronache marziane
    • Leggere lo Spazio
    • I progressi di Starship
    • Spazio d’Oriente
    • Interviste
  • Spazio Italiano
    • Spazio Blog
No Result
View All Result

© 2021 Astrospace.it Info@astrospace.it - News e approfondimenti di astronautica e aerospazio.