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Le ambizioni di Relativity Space

Enormi robot guidati da intelligenza artificiale “stamperanno” un razzo in meno di sessanta giorni.

Nicolò Bagno di Nicolò Bagno
Novembre 26, 2022
in Approfondimento, Nuove imprese, Space economy
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Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento di nuove compagnie il cui obbiettivo è quello di inserirsi nell’emergente mercato dei lanciatori spaziali. Relativity Space potrebbe dare facilmente la prima impressione di essere un’azienda come tante. Tuttavia le tecniche di produzione adottate potrebbero portare all’azienda un incredibile vantaggio strategico nell’esplorazione spaziale, soprattutto di Marte.

I potenziali clienti

Ovviamente per le neonate aziende costruttrici di vettori spaziali, è impossibile (e in un certo senso sconsiderato) iniziare costruendo grandi vettori. Su questo fatto Relativity non fa eccezione. Infatti il Terran-1, il loro primo prodotto, intende rivolgersi al trasporto di satelliti di piccole dimensioni, fino a 1000 kg in orbita bassa terrestre. Negli ultimi anni la domanda di lanci per microsatelliti è aumentata notevolmente e gli ultimi studi di settore prevedono un costante aumento anche per la prossima decade.

Numero di satelliti immessi in orbita per anno. Credits: SpaceWorks

Per capire l’importanza di questo mercato, basti pensare a SpaceX. Nonostante sia un’azienda operante con carichi molto più pesanti e delicati, nei mesi scorsi ha annunciato un proprio programma rivolto esclusivamente a questa fetta di lanci. Insieme ad un aumento della domanda di microsatelliti, c’è un aumento della potenziale offerta per il trasporto. Nei mesi a venire approfondiremo meglio i concorrenti di Relativity in questo nuovo e dinamico mercato.

Produzione rapida

Per competere in un mercato dinamico, Relativity intende costruire un razzo di piccole dimensioni (circa 30×2 m) in 60 giorni. Con i metodi tradizionali, sarebbe impossibile costruire qualsiasi razzo comparabile in questo intervallo di tempo. L’azienda intende riuscirci utilizzando un sistema di stampanti 3D (tra le più grosse al mondo) chiamato “Stargate”. Per ottimizzare il processo si utilizza l’intelligenza artificiale nel seguente modo:

Relativity crea una simulazione del pezzo da stampare, la invia a Stargate che inizia il processo di stampa, durante questo processo dei sensori raccolgono dati di ogni tipo per poi confrontarli con la simulazione. Dopo ripetute stampe è possibile “addestrare” le stampanti per aumentare la qualità del pezzo da produrre e anche l’efficienza. L’obbiettivo finale di Relativity è far costruire la quasi totalità del razzo a delle stampanti 3D  in maniera autonoma.

Una delle stampanti di Relativity in azione. Credits: The Verge

In maniera semplificata questa è la chiave di volta di tutta Relativity. Un metodo per abbattere i costi e garantire la maggiore flessibilità al cliente. Quest’ultimo requisito è molto importante nel mercato dei micro e nano satelliti poiché con i vettori più grossi capita di rimandare molto spesso il lancio a causa di ritardi da parte di altre compagnie che lanciano satelliti sullo stesso razzo. Riducendo il tempo di produzione a 60 giorni Relativity potrà venire in contro ai satelliti in ritardo di produzione e immettere in orbita gli altri sempre puntualmente.

Essenziale

Al fine di massimizzare l’impatto delle parti stampate, Relativity ha progettato il Terran-1 cercando di ridurre al minimo possibile il numero di componenti presenti del razzo. “Undesign” è la parola d’ordine. Il 95% della massa del Terran-1 sarà composto da parti stampante in 3D, le restanti parti sono elettronica e cablaggi.

Uno dei fondatori di Relativity, Tim Ellis, afferma che il Terran-1 avrà meno componenti (di un veicolo a propulsione liquida comparabile) di un fattore 100. L’applicazione di questa filosofia risulta evidente guardando il motore AEON 1, se comparato con altri motori a propellente liquido appare molto semplice e scarno di cavi e valvole che ci si aspetterebbe in un motore a razzo del genere. I motori AEON 1 hanno già completato più di 200 accensioni.

Il motore AEON 1, nella versione ottimizzata per il vuoto. Credit: Relativity Space

Uno sguardo su Marte

Le tecnologie che Relativity sta sviluppando per Terran-1, saranno fondamentali anche per la conquista del pianeta rosso. La possibilità di poter facilmente riprodurre i pezzi in loco è un elemento chiave nelle missioni di lungo periodo marziane. I motori di AEOS 1 sono inoltre alimentati da ossigeno liquido e metano, ossia il mix più facilmente riproducibile su Marte (a cui lavora anche Spacex con i motori Raptor).

Relativity Space è una piccola azienda ma con grandi ambizioni. Per ora non resta che attendere il 2021, ovvero la data prevista per il lancio inaugurale del loro Terran-1.

 

 

Tags: MicrosatellitiRelativitySpace EconomySpazioStampa 3d

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