Il 10 marzo l’azienda americana Relativity Space ha pubblicato un nuovo corposo aggiornamento sullo stato dei lavori e dello sviluppo del razzo Terran R. Si tratta di un evento importante dato che Relativity era in silenzio stampa da circa sei mesi, quando erano iniziate a circolare le voci dei pesanti problemi finanziari della società. Questi problemi sono stati risolti grazie all’investimento di Eric Schmidt, ex CEO di Google dal 2001 al 2011.
Schmidt ha acquisito una quota di maggioranza, ed è ora diventato il CEO di Relativity Space. Ne ha dato conferma direttamente il fondatore dell’azienda spaziale, Tim Ellis, che ora rimane comunque nel consiglio di amministrazione, ma non sembra aver preso un ruolo operativo in sostituzione di quello di CEO.
Con questo cambio di guida, la società spaziale ha anche reso note alcune modifiche al piano operativo nello sviluppo del razzo Terran R. Questo è il vettore di punta di Relativity, e lo è diventato dopo l’abbandono del Terran 1 in seguito al suo unico lancio di test, nel 2023.
La scelta di abbandonare lo sviluppo di un razzo di piccole dimensioni, completamente stampato in 3D, per concentrarsi subito su uno più grande, è stata criticata molte volte. Relativity infatti, non è riuscita a scalare le tecnologie di stampa 3D usate sul primo razzo, muovendosi verso l’acquisto di componenti da fornitori esterni. Questo ha abbassato di molto l’interesse verso l’azienda, che nel 2024 non è riuscita a raccogliere nuovi investitori. Da qui l’insorgere di problemi finanziari.
Le novità e aggiornamenti su Terran R
Nel suo aggiornamento, Relativity ha dichiarato di aver iniziato la produzione dell’hardware di volo per il primo Terran R, che dovrebbe essere lanciato in una data non meglio precisata nel 2026. Inoltre, hanno annunciato un cambio di programma per lo sviluppo di Terran R.
In primo luogo il primo razzo Terran R che verrà lanciato nel 2026 non sarà riutilizzabile, anche se cercheranno si far ammarare in modo controllato il primo stadio. Questa versione del razzo, che hanno chiamato Block 1, volerà una sola volta.
Successivamente lavoreranno alla Block 2, ma non hanno dichiarato che aggiornamenti ci saranno. Questa versione sarà riutilizzabile. Infine, con la Block 3, puntano a stabilire una produzione di scala, che permetta di lanciare dai 50 ai 100 razzi all’anno. Non sono state annunciate delle date per questo obbiettivo.
Terran R dovrebbe lanciare circa 20 tonnellate in orbita terrestre bassa a 400 km di quota. Si tratta di una capacità di carico che l’azienda ha definito perfetta per poter “riempire ogni singolo razzo”. Più grande avrebbe rischiato di partire troppe volte non a pieno carico, più piccolo non avrebbe soddisfatto le esigenze di mercato.