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Ancora problemi con la Block 2. I progressi di Starship

Andrea D'Urso di Andrea D'Urso
Maggio 5, 2025
in I progressi di Starship, News, Rubriche, Space economy, SpaceX
progressi di starship

I progressi di Starship: 5 maggio 2025

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SpaceX si sta preparando per il nono volo di Starship e, durante l’ultimo test con la Ship 35, il prototipo che dovrebbe essere utilizzato per il lancio, sono emersi nuovi problemi. Sembrerebbe che SpaceX stia riscontrando ancora difficoltà con la Block 2, la nuova versione di Starship, che non è ancora riuscita a completare un volo con successo.

Attualmente l’azienda non ha rilasciato dichiarazioni, quindi non si hanno informazioni precise sulla gravità dei problemi. Vi è ancora la possibilità che SpaceX riesca a eseguire un nuovo lancio entro la fine del mese.

Nel frattempo, Starbase è divenuta una vera e propria città del Texas, mentre i lavori di ammodernamento delle infrastrutture continuano senza sosta.

Ecco le principali novità emerse nell’ultimo mese: ne parliamo in un nuovo articolo della rubrica “I progressi di Starship”. Qui puoi vedere la versione video di questo approfondimento:

Static fire anomalo

Nei primi due giorni di maggio, SpaceX ha testato i motori Raptor della Ship 35, circa 50 giorni dopo averne collaudato i serbatoi tramite azoto liquido. Durante la prima accensione, avvenuta il 1° maggio verso le 6:00 italiane, la Ship 35 ha avviato solamente uno dei tre motori centrali. Questa prova è servita a SpaceX per simulare l’accensione che la Starship dovrà eseguire una volta arrivata nello spazio.

Solitamente, questo tipo di simulazione avviene dopo lo static fire test condotto con tutti e sei i Raptor. Con la Ship 35, invece, SpaceX ha preferito invertire l’ordine di esecuzione dei test. L’avviamento dei sei motori, quindi, è avvenuto il 2 maggio verso le 4:00 italiane ed è terminato in maniera alquanto anomala.

Dai video registrati da NasaSpaceflight è stato infatti possibile osservare, e udire, una brusca interruzione da parte di uno dei Raptor ottimizzati per il vuoto. Molto probabilmente, dunque, sono emersi dei problemi nella zona motori.

The Starship preparing for our ninth flight test completed a single engine static fire demonstrating an in-space burn pic.twitter.com/6ZvbIaZsTz

— SpaceX (@SpaceX) May 1, 2025

Lo static fire test della Ship 35 è durato all’incirca 30 secondi e, presumibilmente, come accaduto con il prototipo precedente, i Raptor si sarebbero dovuti arrestare dopo circa un minuto. SpaceX non ha rilasciato dichiarazioni sull’esecuzione di questa prova, e questo potrebbe essere un altro segnale che vi siano stati problemi.

Il 3 maggio la Ship 35 è tornata al sito di costruzione e, a causa della particolare struttura per il trasporto, non è stato possibile osservare l’interno della sezione dei motori. Ora i tecnici eseguiranno attente ispezioni per capire cosa sia andato storto durante l’utilizzo dei motori, apportando le dovute modifiche. È molto probabile che SpaceX debba sostituire almeno un motore e, successivamente, ripetere il test per verificare che tutto funzioni correttamente.

Continuano i problemi con la Starship Block 2

Tra le ultime Starship, la numero 35 è quella che ha trascorso il maggior tempo al sito di costruzione. È possibile che ciò sia dovuto al tentativo di apportare le modifiche necessarie affinché non si ripresentino i problemi emersi durante gli ultimi due lanci. SpaceX sta riscontrando molte difficoltà nell’utilizzo della nuova versione di Starship, chiamata Block 2, che introduce migliaia di modifiche rispetto alla precedente generazione di prototipi. La sezione dei motori sembrerebbe essere la più problematica. È proprio in quest’area che si sono generati i problemi che hanno portato alla perdita delle ultime due Starship.

Da alcune dichiarazioni di SpaceX, sembrerebbe che il piano iniziale fosse quello di utilizzare i Raptor 3 fin dalle prime Block 2. È possibile che i ritardi nella realizzazione di questi motori abbiano portato l’azienda ad apportare diverse modifiche per adattare i Raptor utilizzati nella versione precedente di Starship. La stessa SpaceX ha infatti affermato che i problemi emersi nelle prime Block 2 saranno risolti in gran parte proprio grazie all’utilizzo dei Raptor 3.

Da agosto dello scorso anno, l’azienda non ha più fornito aggiornamenti sui test effettuati a McGregor con questi nuovi motori. Sappiamo però, grazie alle osservazioni di NasaSpaceflight, che SpaceX sta eseguendo diverse prove con i Raptor 3. Il 23 aprile è stato avvistato anche un Raptor 3 ottimizzato per il vuoto, segno che i test proseguono per entrambi i modelli di questa nuova versione del motore.
Al momento non sappiamo ancora quando SpaceX inizierà a utilizzare i Raptor 3. Durante le ultime dirette dei lanci, le commentatrici si sono limitate a dire che ciò avverrà con “le prossime Starship”.

Starbase è ora una città

Il 3 maggio si sono svolte le votazioni per stabilire se Starbase potesse diventare una vera e propria città del Texas. La votazione si è conclusa con il 97,74% dei voti a favore (212 sì contro 6 no), sancendo così la nascita di una nuova città. La richiesta per rendere ciò possibile era stata avanzata da Kathryn Lueders, General Manager di Starbase, il 12 dicembre, tramite una lettera inviata direttamente al giudice della Contea di Cameron.

Becoming a city will help us continue building the best community possible for the men and women building the future of humanity’s place in space 🚀💫

— StarbaseTX (@StarbaseTX) May 4, 2025

Lueders affermava che rendere Starbase una città avrebbe portato vantaggi sia alle persone che lavorano per l’azienda sia a una migliore gestione delle infrastrutture. Starbase copre un’area di circa 4 km quadrati, che comprende il sito di costruzione e l’area di lancio. Il sito di Massey, invece, non farà parte della nuova città, mentre SpaceX ha richiesto l’annessione di un’area a sud che, attualmente, sembrerebbe non essere utilizzata.

Il 3 maggio i cittadini hanno anche votato per eleggere il primo sindaco di Starbase, Bobby Pedden, e due commissari comunali, Jordan Buss e Jenna Petrzelka. I tre candidati sono tutti dipendenti di SpaceX. Ora Starbase potrebbe diventare il cuore delle operazioni di SpaceX, oltre a essere già da diversi mesi la nuova sede del quartier generale dell’azienda.

Altri “pezzi di Starship” – Brevi novità e aggiornamenti

  • Nel mese di aprile si sono verificati numerosi spostamenti, sia per l’esecuzione di test sia per la costruzione di nuovi prototipi. L’8 aprile è arrivato a Massey il Booster 17, che ha concluso la sua campagna di collaudi con azoto liquido tra il 9 e il 10 aprile. Il 15 aprile il Booster 17 è rientrato al sito di costruzione. Il 27 aprile è giunta nello stesso sito anche la Ship 36, anch’essa per testare la tenuta dei serbatoi. Se per la Ship 36 è confermato l’impiego nel decimo volo di Starship, lo stesso non vale per il Booster 17, poiché dal prossimo lancio SpaceX inizierà a riutilizzare i Super Heavy.
  • Al sito di costruzione invece, sono state intraviste le componenti per realizzare le Starship fino alla numero 40. Su l’header tank di quella che sarà la Ship 39 invece, è presente la scritta “V3”. È possibile quindi che SpaceX stia già lavorando alla prossima versione di Starship, che raggiungerà i 70 metri di altezza.
  • SpaceX ha iniziato a sviluppare anche la nuova versione del Super Heavy, anch’essa denominata Block 2, come per la Starship. Gli operai hanno infatti spostato un prototipo che sarà utilizzato per i test strutturali, al fine di verificare le modifiche apportate a diverse componenti.
  • Al sito di costruzione continuano i lavori di smantellamento della High Bay, necessari per fare posto al prossimo nuovo edificio: la Gigabay. SpaceX ne possiederà due, uno a Starbase e uno in Florida, entrambi destinati alla costruzione di prototipi. Secondo un documento della FAA, la Gigabay in Texas supererà i 117 metri di altezza, due metri in più rispetto all’edificio in Florida.
  • Sempre al sito di costruzione, procedono velocemente i lavori per la realizzazione del secondo pad di lancio. Ad aprile, gli operai hanno installato le strutture principali delle quattro gambe che sorreggeranno il nuovo Orbital Launch Mount (OLM). SpaceX ha iniziato a spostare il nuovo OLM proprio il 3 maggio e, presto, potrebbe arrivare nell’area del nuovo pad per l’installazione.

    Pad B starbase
    I lavori al pad B di Starbase. Credits: RGV Aerial Photography.
  • Nonostante i problemi emersi durante l’ultimo static fire test con la Ship 35, SpaceX potrebbe comunque riuscire a effettuare un lancio entro la fine del mese. È quanto si evince da un NOTMAR che indica l’area interdetta al traffico marittimo nell’Oceano Indiano. La finestra di lancio va dal 9 al 22 maggio e sembrerebbe che il profilo di volo sia simile a quello previsto per tutte le precedenti missioni.
Tags: block 2problemiSpaceXStarbaseStarshipstatic fire test

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