La NASA ha annunciato il 31 luglio 2025 di aver completato con successo l’installazione degli ultimi due pannelli del sistema di schermatura solare del telescopio spaziale Nancy Grace Roman. Chiamati Lower Instrument Sun Shield (LISS), questi pannelli fanno parte del più ampio sistema di protezione termica dell’osservatorio, ora completo, e sono fondamentali per mantenere stabili le temperature degli strumenti scientifici, cruciali per le osservazioni nell’infrarosso.
Questi componenti si aggiungono al Sun Shield dei pannelli solari e alla Deployable Aperture Cover, formando un insieme coordinato di schermature. Il loro ruolo è quello di bloccare il calore e la luce provenienti dal Sole, che altrimenti interferirebbero con la sensibilità necessaria per individuare segnali deboli provenienti dal cosmo.
I pannelli, progettati e realizzati al Goddard Space Flight Center della NASA, sono un’estensione dei pannelli solari, senza celle fotovoltaiche. Sono grandi circa quanto una porta da garage (2.1 × 2.1 metri) e spessi 7.6 centimetri. La loro struttura è composta da sottili fogli metallici esterni e da un’anima interna a nido d’ape, rendendoli leggeri ma rigidi. Questa configurazione è essenziale per mantenere un netto isolamento termico: la parte esposta al Sole raggiungerà temperature di circa 102 °C, mentre quella rivolta verso l’interno della struttura si manterrà a -135 °C. A rivestire ogni pannello, una copertura multistrato composta da una pellicola polimerica isolante: 17 strati sul lato solare e uno solo su quello in ombra.
Come funzionerà il sistema di schermatura solare di Roman
Il sistema LISS non è fisso: sarà ripiegato durante il lancio e si aprirà lentamente nello spazio circa un’ora dopo la separazione del telescopio dal razzo, un Falcon Heavy. Il meccanismo di apertura è stato progettato con smorzatori meccanici, simili ai meccanismi “soft-close” utilizzati nei mobili domestici, per evitare vibrazioni che potrebbero compromettere la stabilità della piattaforma scientifica. Ogni pannello impiegherà circa due minuti a posizionarsi correttamente.
LISSen up, folks!
Technicians installed Roman’s Lower Instrument Sun Shade, or LISS, which consists of two deployable panels that will shade the lower observatory from sunlight.
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— Nancy Grace Roman Space Telescope (@NASARoman) July 31, 2025
Con il completamento di questa fase, la NASA ha anche concluso l’assemblaggio del modulo interno del telescopio, che ora sarà sottoposto a una campagna di test ambientali. In particolare, è prevista una prova termovuoto della durata di 70 giorni, durante la quale l’intero sistema sarà esposto a condizioni simili a quelle dello spazio. Questi test verificheranno la piena funzionalità degli strumenti e la stabilità termica della struttura in ambiente simulato.
Una volta terminata questa fase, i pannelli di schermatura verranno temporaneamente rimossi per consentire di unire il segmento interno e quello esterno del telescopio. Solo in seguito saranno reinstallati, completando la configurazione definitiva dell’osservatorio in vista della campagna finale di test pre-lancio.
I prossimi passi, verso il lancio
Il team della NASA punta a completare l’assemblaggio finale dell’osservatorio entro l’autunno 2025, per procedere poi alla campagna di test che precederà il lancio. La data ufficiale di lancio rimane fissata non oltre maggio 2027, ma è in corso una valutazione tecnica per anticipare l’inizio della missione già all’ottobre 2026.
Una volta in orbita, il Nancy Grace Roman Space Telescope condurrà osservazioni nell’infrarosso su larga scala, con una sensibilità simile a quella di Hubble ma con un campo visivo 100 volte più ampio. L’obiettivo principale sarà lo studio dell’energia oscura attraverso tre approcci complementari: supernove di tipo Ia, la lente gravitazionale debole e le oscillazioni acustiche barioniche. Un altro pilastro scientifico sarà la ricerca di esopianeti tramite microlensing gravitazionale, con la capacità di rilevare oggetti anche al di sotto della massa terrestre, inclusi pianeti liberi da stelle.
Il telescopio includerà anche un coronografo sperimentale per l’osservazione diretta di esopianeti, aprendo la strada a future missioni orientate all’imaging di mondi simili alla Terra.











