La NASA ha annunciato il 12 febbraio 2025 di aver completato con successo presso il Goddard Space Flight Center l’integrazione della deployable aperture cover sul telescopio spaziale Nancy Grace Roman. Si tratta di una copertura apribile simile a una visiera, un “paraluce” a tutti gli effetti, che impedirà alla luce indesiderata di entrare nel telescopio.
La struttura è stata installata sull’outer barrel assembly, un altro componente progettato per schermare il telescopio dalla luce diffusa e contribuire al mantenimento di una temperatura stabile.
Il paraluce di Roman
La deployable aperture cover di Roman è composta da due strati di coperte termiche rinforzate, progettate per rimanere ripiegate durante il lancio e dispiegarsi una volta in orbita. Il meccanismo di apertura è affidato a tre bracci telescopici che, attivati elettronicamente, solleveranno il paraluce con un movimento simile a quello di una pagina di un libro pop-up.
Per garantire una protezione efficace dagli impatti di micrometeoroidi, il rivestimento è stato progettato con un doppio strato separato da circa un pollice, riducendo il rischio che la luce penetri attraverso eventuali fori. Uno degli strati è ulteriormente rinforzato con Kevlar, lo stesso materiale utilizzato nei giubbotti antiproiettile.

L’integrazione del paraluce con l’outer barrel assembly, la struttura esterna del telescopio, è stata eseguita con estrema precisione all’interno della camera pulita più grande del NASA Goddard Space Flight Center. Oltre a schermare il telescopio dalla luce diffusa e dagli impatti di micrometeoroidi, l’outer barrel assembly è dotato di riscaldatori per mantenere una temperatura stabile e prevenire dilatazioni termiche che potrebbero influenzare l’ottica del telescopio.
I prossimi passi
Sia la deployable aperture cover che l’outer barrel assembly sono stati sottoposti a test approfonditi singolarmente, ma ora che sono stati assemblati vengono nuovamente valutati. Subito dopo l’integrazione, il team ha eseguito un test di apertura del paraluce. Poiché il sistema è stato progettato per operare in assenza di gravità, non è in grado di aprirsi autonomamente sulla Terra: per eseguire il test è stato utilizzato un sistema di compensazione della gravità, che ha permesso di simulare le condizioni spaziali e verificare il corretto funzionamento del meccanismo di apertura.
I prossimi passi per il Roman prevedono ora una serie di test ambientali. I componenti integrati verranno sottoposti a test termici di vuoto, per verificare che funzionino correttamente nelle condizioni di temperatura e pressione dello spazio. Successivamente, affronteranno un test vibrazionale che simulerà le sollecitazioni estreme del lancio.
Durante la primavera, i tecnici monteranno i pannelli solari sull’outer barrel assembly e sul paraluce, per poi integrarli con il resto dell’osservatorio entro la fine del 2025. Il telescopio è attualmente in linea con il programma, con il completamento previsto per l’autunno 2026 e il lancio entro maggio 2027.