Il 5 dicembre 2024, dopo quasi due anni di stop, il vettore europeo a guida italiana Vega-C è tornato operativo. Alle 22:20 italiane è avvenuto il lancio della missione VV25, che ha portato nello spazio il satellite Sentinel 1C, parte del programma Copernicus di osservazione della Terra.
Quest’ultimo rimane attaccato al quarto stadio del Vega fino a un’ora e 50 minuti dopo il lancio, quando viene rilasciato in un’orbita eliosincrona polare a 700 km di quota. Sentinel-1C è dotato di un radar ad apertura sintetica (SAR), e ha il compito di garantire continuità al monitoraggio della superficie terrestre e degli oceani, andando a sostituire il predecessore Sentinel-1B.
Un passo avanti importante per l’Europa
Vega-C è il razzo Europeo più piccolo. La missione VV25 è significativa perché rappresenta il ritorno al volo del vettore, dopo lo stop ai lanci iniziato a dicembre 2022 causato da un’anomalia strutturale nel secondo stadio, lo Zefiro 40, che ha causato il fallimento della missione VV22. Questo lancio è stato il 25° volo per la famiglia di razzi Vega. Il volo precedente è stato l’ultimo volo di Vega a settembre, che ha segnato il ritiro della versione precedente, il predecessore di Vega-C.
Il ritorno al volo di Vega-C rappresenta soprattutto un momento decisivo per l’Europa, perché promette di porre fine alla crisi dei lanciatori europei, originatasi nel 2022 per diverse cause. A ora il prossimo lancio di Vega-C è previsto per inizio del 2025.
Insieme ad Ariane 6, il cui lancio inaugurale si è svolto quest’estate, Vega-C assicura all’Europa un accesso autonomo allo spazio, elemento fondamentale per la competitività dell’industria spaziale europea e per le missioni del continente. Potrebbe interessarti questo approfondimento video al riguardo:
Il carico utile Sentinel-1C
Il satellite Sentinel-1C appartiene alla famiglia di satelliti Copernicus, il principale programma europeo per l’osservazione della Terra. Equipaggiato con un radar SAR operante in banda C, Sentinel-1C può raccogliere immagini della superficie terrestre e degli oceani in qualsiasi condizione meteorologica e anche di notte. I dati forniti sono fondamentali per applicazioni come il monitoraggio dei cambiamenti climatici, la gestione delle emergenze e il controllo delle attività marittime.
La missione Sentinel-1C è particolarmente rilevante poiché ripristina le capacità operative della costellazione Sentinel-1, dopo che il guasto di Sentinel-1B aveva ridotto la capacità di monitoraggio radar globale. Grazie al successo del lancio, l’Europa torna a disporre di uno strumento critico per la sorveglianza ambientale e la sicurezza.
Oltre alle capacità radar, Sentinel-1C integra il Sistema di Identificazione Automatica (AIS), progettato per il rilevamento e il monitoraggio del traffico marittimo. Questo sistema, attraverso quattro antenne dedicate, consente di intercettare i segnali emessi dalle navi, raccogliendo informazioni su identità, posizione e rotta delle imbarcazioni. La combinazione tra i dati AIS e le immagini radar consente di monitorare in tempo reale vaste aree oceaniche e di individuare navi che operano senza trasmettere segnali AIS, un fenomeno spesso legato ad attività illecite, come la pesca illegale.