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Un primo, straordinario sguardo al futuro atlante cosmico del telescopio spaziale Euclid

Mariasole Maglione di Mariasole Maglione
Ottobre 15, 2024
in Agenzie Spaziali, Astronomia e astrofisica, NASA, News, Scienza
Mosaico da 208 gigapixel realizzato dal telescopio spaziale Euclid che contiene 260 osservazioni raccolte tra il 25 marzo e l'8 aprile 2024, pari all'1% dell'indagine completa che Euclid eseguirà in sei anni. Credits: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, CEA Paris-Saclay

Mosaico da 208 gigapixel realizzato dal telescopio spaziale Euclid che contiene 260 osservazioni raccolte tra il 25 marzo e l'8 aprile 2024, pari all'1% dell'indagine completa che Euclid eseguirà in sei anni. Credits: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, CEA Paris-Saclay

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Il 15 ottobre 2024, durante l’International Astronautical Congress (IAC) a Milano, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha presentato la prima sezione del gigantesco atlante cosmico che il telescopio spaziale Euclid sta permettendo di creare.

Questo straordinario mosaico da 208 gigapixel, svelato dalla Direttrice Scientifica dell’ESA Carole Mundell, rappresenta solo l’1% dell’ambiziosa indagine che Euclid compirà nei prossimi sei anni, ma già rivela una quantità di dati senza precedenti: 14 milioni di galassie e decine di milioni di stelle della Via Lattea, catturate in appena due settimane di osservazioni.

La missione Euclid, lanciata a luglio 2023 con l’obiettivo di creare la più vasta mappa tridimensionale del cosmo mai realizzata, sta così già dimostrando il suo immenso potenziale scientifico. Questo primo frammento di mappa, che copre 132 gradi quadrati del cielo australe – più di 500 volte l’area della Luna piena – offre agli scienziati una finestra senza precedenti sull’Universo oscuro, permettendo di studiare l’influenza della materia oscura e dell’energia oscura su scale cosmiche.

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Le osservazioni di Euclid

La quantità di dati generata da Euclid è impressionante: invia a Terra circa 100 GB di immagini e spettri ogni giorno, una mole di dati senza precedenti per una missione astronomica nello spazio.

Le 260 osservazioni che compongono il mosaico sono state effettuate tra il 25 marzo e l’8 aprile 2024, dimostrando l’efficienza e la rapidità con cui Euclid può mappare vaste aree del cielo.

Panoramica del mosaico e di diversi ingrandimenti dello stesso. In alto a sinistra, una mappa di tutto il cielo (41mila gradi quadrati) con la posizione del mosaico di Euclid nel cielo australe evidenziata in giallo. In alto a destra, il campo visivo di Euclid in un'osservazione è confrontato con l'area della Luna piena. Il mosaico mostra le posizioni delle varie immagini ingrandite, con zoom da 3 a 600 volte. Credits: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, CEA Paris-Saclay
Panoramica del mosaico e di diversi ingrandimenti dello stesso. In alto a sinistra, una mappa di tutto il cielo (41mila gradi quadrati) con la posizione del mosaico di Euclid nel cielo australe evidenziata in giallo. In alto a destra, il campo visivo di Euclid in un’osservazione è confrontato con l’area della Luna piena. Il mosaico mostra le posizioni delle varie immagini ingrandite, con zoom da 3 a 600 volte. Credits: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, CEA Paris-Saclay

La precisione e la sensibilità degli strumenti del telescopio consentono di osservare galassie fino a 10 miliardi di anni luce di distanza, aprendo nuove frontiere nella comprensione dell’evoluzione cosmica.

Il successo di Euclid risiede infatti nella sua tecnologia all’avanguardia. Il telescopio spaziale è equipaggiato con fotocamere altamente sensibili capaci di catturare immagini di galassie con una risoluzione e una profondità senza precedenti. Questa sensibilità permette di rilevare anche sottili dettagli come il “cirro galattico”, nubi di gas e polveri interstellari nella nostra galassia, visibili come delicate strutture blu sullo sfondo nero dello spazio.

Qui un video (incredibile) in cui, grazie a uno zoom progressivo, si comprende la vastità di questo risultato.

Implicazioni per la cosmologia moderna

Il mosaico presentato da Euclid non è solo una meraviglia visiva, ma rappresenta un tesoro di dati scientifici. Con 14 milioni di galassie già identificate in questa prima sezione, gli scienziati hanno ora a disposizione un campione statisticamente significativo per studiare la distribuzione della materia nell’Universo su scale mai raggiunte prima d’ora.

Immagine che mostra un'area del mosaico rilasciata dal telescopio spaziale Euclid dell'ESA il 15 ottobre 2024. L'area è ingrandita dodici volte rispetto al mosaico di grandi dimensioni. Al centro a sinistra, la galassia a spirale NGC 2188 è visibile di taglio a una distanza di 25 milioni di anni luce. Nell'angolo in alto a destra, l'ammasso di galassie Abell 3381, a 678 milioni di anni luce da noi. Credits: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, CEA Paris-Saclay
Immagine che mostra un’area del mosaico rilasciata dal telescopio spaziale Euclid dell’ESA il 15 ottobre 2024. L’area è ingrandita dodici volte rispetto al mosaico di grandi dimensioni. Al centro a sinistra, la galassia a spirale NGC 2188 è visibile di taglio a una distanza di 25 milioni di anni luce. Nell’angolo in alto a destra, l’ammasso di galassie Abell 3381, a 678 milioni di anni luce da noi. Credits: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, CEA Paris-Saclay

Uno degli obiettivi principali di Euclid è la mappatura dettagliata della distribuzione della materia oscura. Osservando le sottili distorsioni nella forma delle galassie lontane, un fenomeno noto come lensing gravitazionale debole, gli scienziati possono inferire la presenza e la distribuzione della materia oscura. Con un campione di 14 milioni di galassie, Euclid offre una precisione statistica senza precedenti in queste misurazioni, permettendo di creare mappe tridimensionali della rete cosmica di materia oscura.

Inoltre, l’enorme volume di dati raccolti da Euclid permetterà di studiare gli effetti dell’energia oscura sull’espansione dell’Universo. Misurando la distribuzione delle galassie a diverse epoche cosmiche, gli scienziati possono tracciare l’evoluzione della struttura cosmica nel tempo e porre vincoli sempre più precisi sui modelli di energia oscura.

Il vasto catalogo offre anche un’opportunità unica per studiare l’evoluzione galattica su scale cosmiche. La missione permette di osservare galassie a diverse distanze, e quindi a diverse epoche cosmiche, fornendo uno spaccato dell’evoluzione dell’Universo.

Immagine che mostra un'area del mosaico rilasciato dal telescopio spaziale Euclid dell'ESA il 15 ottobre 2024. L'area è ingrandita 150 volte rispetto al mosaico di grandi dimensioni. Sulla sinistra dell'immagine, Euclid ha catturato due galassie (ESO 364-G035 e G036) che interagiscono tra loro, a 420 milioni di anni luce da noi. Sulla destra dell'immagine, è visibile l'ammasso di galassie Abell 3381, a 678 milioni di anni luce. Credits: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, CEA Paris-Saclay
Immagine che mostra un’area del mosaico rilasciato dal telescopio spaziale Euclid dell’ESA il 15 ottobre 2024. L’area è ingrandita 150 volte rispetto al mosaico di grandi dimensioni. Sulla sinistra dell’immagine, Euclid ha catturato due galassie (ESO 364-G035 e G036) che interagiscono tra loro, a 420 milioni di anni luce da noi. Sulla destra dell’immagine, è visibile l’ammasso di galassie Abell 3381, a 678 milioni di anni luce. Credits: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, CEA Paris-Saclay

Prossimi passi con Euclid

Con solo il 12% della survey completata da quando le osservazioni scientifiche di routine sono iniziate a febbraio 2024, le prospettive per il futuro di Euclid sono entusiasmanti.

Il rilascio di 53 gradi quadrati della survey, inclusa un’anteprima delle aree del Euclid Deep Field, è previsto per marzo 2025. I dati cosmologici del primo anno della missione saranno rilasciati alla comunità scientifica nel 2026.

Questi dati potrebbero potenzialmente portare a scoperte fondamentali in vari campi della cosmologia e dell’astrofisica. E saranno ancora più potenti quando combinati con quelli di altre missioni attuali e future, come il telescopio spaziale James Webb o i futuri Osservatorio Vera C. Rubin e Nancy Grace Roman Space Telescope.

Con Euclid, quindi, gli scienziati hanno ora a disposizione uno strumento di una potenza senza precedenti per indagare alcuni dei più grandi misteri del cosmo, aprendo una nuova era nella nostra comprensione dell’Universo.

Allo IAC2024 stanno succedendo tante cose. In questa pagina abbiamo raccolto tutte le notizie, annunci, interviste e contenuti relativi all’International Astronautical Congress 2024.



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Tags: CosmoESAEuclidgalassieIAC2024indagineTelescopio spazialeUnivers

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