• AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Astrospace Shop
  • ADV
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
ORBIT
Shop
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati

Il James Webb ha scoperto molte supernovae nell’Universo primordiale

Mariasole Maglione di Mariasole Maglione
Giugno 13, 2024
in Agenzie Spaziali, Astronomia e astrofisica, ESA, NASA, News, Scienza
Il JADES Deep Field, composito di osservazioni del James Webb, dove sono stati identificati circa 80 oggetti (cerchiati in verde) che hanno cambiato luminosità nel tempo. La maggior parte di questi oggetti, noti come transitori, sono il risultato dell'esplosione di stelle o supernovae. Credits: NASA, ESA, CSA, STScI, JADES

Il JADES Deep Field, composito di osservazioni del James Webb, dove sono stati identificati circa 80 oggetti (cerchiati in verde) che hanno cambiato luminosità nel tempo. La maggior parte di questi oggetti, noti come transitori, sono il risultato dell'esplosione di stelle o supernovae. Credits: NASA, ESA, CSA, STScI, JADES

Condividi su FacebookTweet

Prima del lancio del telescopio spaziale James Webb, erano state trovate solo una manciata di supernovae più lontane di 3.3 miliardi di anni, ovvero entro il periodo in cui l’Universo aveva meno del 25% della sua età attuale. Ora, grazie al team dell’indagine JADES (JWST Advanced Deep Extragalactic Survey), è stato possibile scoprire un numero di supernovae 10 volte superiore a quello noto in precedenza.

Le supernovae sono un tipo di eventi che gli astronomi definiscono “transitori”. Corrispondono, infatti, a oggetti che variano nella luminosità osservata nel tempo. Per trovarle, il team ha confrontato più immagini scattate a un anno di distanza l’una dall’altra, cercando le fonti che scomparivano e riapparivano.

Hanno così individuato circa 80 supernovae in una zona di cielo che, per confronto, ha lo spessore di un chicco di riso tenuto a distanza di un braccio dal corpo. Questo campione, JADES Transient Survey Sample, contiene anche molte supernvoae esplose quando l’Universo era ancora bambino, e di anni ne aveva meno di 2 miliardi.

I risultati sono stati presentati questa settimana durante il 244esimo incontro dell’American Astronomical Society a Madison, nel Wisconsin.

Molte supernovae, tra cui quella più lontana

Il James Webb è ideale per trovare transitori estremamente distanti, perché la luce di questi oggetti viene allungata in lunghezze d’onda più lunghe, ovvero più rosse, un fenomeno noto come redshift cosmologico (parametro z).

Osservando vaste aree di cielo nell’infrarosso a distanza di tempo, tra il 2022 e il 2023, il telescopio è riuscito per la prima volta a mostrare agli scienziati come appare l’Universo ad alto redshift per la scienza transitoria.

Nell’analizzare i dati di imaging ottenuti dall’indagine JADES, i ricercatori hanno dovuto studiare i risultati per determinare quali transitori fossero effettivamente supernovae. Hanno individuato sia supernovae esplose di recente, sia supernovae che erano già esplose e la cui luce stava svanendo.

Mosaico che mostra tre dei circa 80 eventi transitori individuati dal team JADES. Nelle prime due colonne sono mostrate due supernovae esplose di recente, nella terza colonna una supernova già esplosa e la cui luce sta svanendo. Credits: NASA, ESA, CSA, STScI, C. DeCoursey (Università dell'Arizona), collaborazione JADES
Mosaico che mostra tre dei circa 80 eventi transitori individuati dal team JADES. Nelle prime due colonne sono mostrate due supernovae esplose di recente, nella terza colonna una supernova già esplosa e la cui luce sta svanendo. Credits: NASA, ESA, CSA, STScI, C. DeCoursey (Università dell’Arizona), collaborazione JADES

L’età di ciascuna supernova può essere determinata dal suo redshift. Il team è riuscito a identificare un gran numero di supernovae ad alto redshift. Tra esse, quella più lontana mai confermata spettroscopicamente, con redshift di 3.8 (immagine soprastante). La sua stella progenitrice è esplosa quando l’Universo aveva solo 1.7 miliardi di anni in una “supernova con collasso del nucleo”, come viene definita l’esplosione di una stella massiccia.

Anche la supernova di tipo Ia più lontana

Di particolare interesse per gli astrofisici sono le supernove di tipo Ia. Si tratta di stelle che esplodendo emettono un piccolo di luminosità specifica e prevedibile. Sono perciò utilizzate per misurare le distanze cosmiche e aiutare a calcolare il tasso di espansione dell’Universo.

Il team ha identificato almeno una supernova di tipo Ia con uno spostamento verso il rosso di 2.9. La luce di questa esplosione ha iniziato a viaggiare verso di noi 11.5 miliardi di anni fa, quando l’universo aveva appena 2.3 miliardi di anni. Il precedente record di distanza per una supernova di tipo Ia confermata spettroscopicamente era uno spostamento verso il rosso di 1.95, corrispondente a un Universo di 3.4 miliardi di anni.

Analizzando questa supernova di tipo Ia a redshift 2.9, per determinare se la luminosità intrinseca fosse diversa da quella prevista, gli scienziati hanno mostrato che i risultati non indicano alcuna prova che la luminosità di una supernvoa di Tipo Ia cambi con il redshift. Saranno necessari ulteriori dati per dare la conferma definitiva. Tuttavia, per ora le teorie basate sulla supernova di tipo Ia come indicatori del tasso di espansione dell’Universo rimangono intatte.

Uno sguardo al futuro

L’Universo primordiale era un luogo molto diverso da oggi, con ambienti estremi ed eventi e processi completamente diversi, che hanno permesso la nascita e crescita delle successive strutture cosmiche. Ora che con il James Webb possiamo letteralmente guardarlo, come attraverso una finestra che dà sul passato. E studiando questo tipo di eventi, abbiamo la possibilità di eseguire analisi approfondite riguardo diverse domande senza risposta.

Per esempio, gli scienziati si aspettano di vedere antiche supernovae provenienti da stelle che contengono molti meno elementi chimici pesanti rispetto a stelle come il nostro Sole. Il confronto di queste supernovae con quelle dell’Universo locale aiuterà gli astrofisici a comprendere meglio i meccanismi di formazione e di morte stellare.

Gli scienziati sono anche ansiosi di analizzare altre supernove di tipo Ia ad alto redshift, per vedere se hanno tutte la stessa luminosità intrinseca, indipendentemente dalla distanza. Questo è di fondamentale importanza, perché se la loro luminosità variasse con lo spostamento verso il rosso, non sarebbero indicatori affidabili per misurare il tasso di espansione dell’Universo, sul quale ancora grava una discrepanza irrisolta.

© 2024 Astrospace.it Tutti i diritti riservati. Questo articolo può essere riprodotto o distribuito integralmente solo con l’autorizzazione scritta di Astrospace.it o parzialmente con l’obbligo di citare la fonte.
Tags: James WebbJames Webb Space TelescopeSupernovaeTelescopio spazialeuniversouniverso primordiale

Potrebbe interessarti anche questo:

Composizione di immagini a colori migliorate di Plutone (in basso a destra) e Caronte (in alto a sinistra), scattata dalla sonda New Horizons della NASA durante il passaggio nel sistema di Plutone il 14 luglio 2015. Credits: NASA/JHUAPL/SwRI

Il James Webb conferma l’esistenza di una foschia su Plutone, che alimenta la fuga di metano

Giugno 13, 2025
Margherita Hack

In ricordo di Margherita Hack: tutto comincia dalle stelle

Giugno 12, 2025
Un getto sorprendentemente potente di un buco nero supermassiccio nel "mezzogiorno cosmico", a 11.6 miliardi di anni luce di distanza, in una rappresentazione artistica (sfondo) e da dati Chandra (in alto a destra). Credits: X-ray: NASA/CXC/CfA/J. Maithil et al.; Illustration: NASA/CXC/SAO/M. Weiss

Un getto di buco nero insolitamente potente, scoperto nel “mezzogiorno cosmico” con Chandra

Giugno 10, 2025
Porzione di una immagine del telescopio spaziale James Webb che mostra il cluster di galassie Abell S1063, situato a circa 4.5 miliardi di anni luce dalla Terra, risultato di un'esposizione prolungata di una singola area del cielo per 120 ore di osservazione. Credits: ESA/Webb, NASA e CSA, H. Atek, M. Zamani (ESA/Webb)

Il James Webb ha catturato una delle immagini più profonde dell’Universo

Maggio 28, 2025

Il James Webb ha scoperto una galassia a soli 280 milioni di anni dal Big Bang

Maggio 23, 2025
Immagine scattata con ALMA che mostra il contenuto di gas molecolare di due galassie coinvolte in una collisione cosmica. Quella a destra ospita un quasar, un buco nero supermassiccio che sta accumulando materiale dall'ambiente circostante e rilasciando intense radiazioni direttamente contro l'altra galassia. Credits: ALMA (ESO/NAOJ/NRAO)/S. Balashev e P. Noterdaeme et al.

Osservato l’effetto diretto di un quasar su una galassia vicina, durante una collisione

Maggio 21, 2025
Attualmente in riproduzione

Abbiamo visto da vicino HALO: il primo modulo del Lunar Gateway

Abbiamo visto da vicino HALO: il primo modulo del Lunar Gateway

00:18:34

Yuri Gagarin, il semi Dio che ha sfidato lo spazio – La vera storia di Vostok 1

00:11:41

La storia completa del lander che ha portato l'ITALIA sulla Luna

00:22:58

SpaceX può arrivare su Marte nel 2026? Aggiornamenti da Starship e Starbase

00:11:08

Euclid inizia la creazione del più grande Atlante cosmico della storia - Le nuove immagini spiegate

00:11:18

Diretta allunaggio Blue Ghost e LuGRE

03:00:24

Diretta ottavo volo di test di Starship - Lancio rinviato!

02:21:37

Il 2025 di Starship. Cosa aspettarci fra lanci, test e progressi a Starbase

00:14:32

BE-4 o Raptor? Ecco come funzionano i due motori di Blue Origin e SpaceX

00:15:12

La storia di Europa Clipper: alla ricerca di vita aliena intorno a Giove

00:21:59

I sette telescopi spaziali e terrestri più attesi nei prossimi dieci anni

00:20:14

Com'è andato il settimo volo (ed esplosione) di Starship? Un'analisi preliminare

00:08:43

Verso la Luna, e oltre - I progressi di Starship

00:10:37

La nuova analisi ambientale di Starbase e il settimo volo di Starship

00:08:56

La storia del Dream Chaser, il nuovo spazioplano americano pronto al lancio

00:20:05

Speciale elezioni americane - Questa settimana nello spazio 39

01:37:52

La storia di Ariane 6, il nuovo razzo pesante europeo. Sarà l'ultimo?

00:21:44

Polaris Dawn: la storia della più incredibile missione spaziale privata di sempre.

00:17:51

Sesto lancio di test Starship - Diretta

04:33:33

Che fine hanno fatto i lanciatori europei? Analisi di una crisi in corso

00:17:14

Come è andato il quarto volo di Starship? Una dettagliata analisi.

00:11:34

La storia di Starliner: l'ultima capsula spaziale che costruirà Boeing?

00:23:54

La Cina può veramente portare un astronauta sulla Luna prima del programma Artemis?

00:13:00

Come funziona un razzo a propulsione termica nucleare?

00:19:16

Manned Venus Flyby: la storia di quella volta che la NASA voleva mandare tre astronauti su Venere

00:15:21

Il terzo volo di test di Starship (IFT-3) è stato un successo o un (parziale) fallimento?

00:12:12

Perché si costruiscono ancora stazioni spaziali?

00:13:52

La missione IM-1 di Nova-C Odysseus è stata un successo o un fallimento?

00:10:11

Quanto costa il turismo spaziale? Confronto fra mezzi, orbite e opportunità

00:17:16

Cosa sono e a cosa servono gli Accordi Artemis?

00:15:40

Perché è ancora così difficile atterrare sulla Luna?

00:23:27

Starship: successo o fallimento?

00:19:30

Speciale Artemis 1 - Ecco la prima missione del nuovo Programma di esplorazione lunare Artemis

00:30:05

DART e LICIACube: la prima missione di difesa planetaria. Cosa succederà prima e dopo lo schianto?

00:39:10

La prima foto del "nostro" buco nero Sgr A*

01:07:58

La guida completa alla scelta di un telescopio - Live speciale

01:24:54

I cancelli del cielo - Geopolitica ed economia dello spazio

01:03:56

Com'è andato il quinto volo di Starship?

00:09:21

Il test del Raptor nello spazio, l'ultimo prima di portare la Starship in orbita

00:09:40

Dopo HALO e il Lunar Gateway: il futuro lunare spiegato da chi ci lavora

00:17:39

Cosa succederà durante il nono volo di Starship?

00:11:16

I più letti

  • Rappresentazione artistica di una rete neurale che collega le osservazioni (a sinistra) ai modelli (a destra). Credits: EHT Collaboration/Janssen et al.

    L’IA ha rivelato nuovi dettagli sui buchi neri supermassicci Sagittarius A* e M87*

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Il James Webb ha scoperto una popolazione di galassie chiave per la reionizzazione dell’Universo

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Approvata in Senato la Legge italiana sullo spazio

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • La FAA ha concluso l’indagine sull’ottavo volo di Starship

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0

Segui AstroSpace.it anche in:

Telegram LinkedIn Twitter Youtube

Eventi in programma

Non ci sono eventi previsti.

Gli ultimi approfondimenti

35 anni dal lancio di Hubble, che si avvicina alla fine della sua missione

Aprile 24, 2025
Eclissi parziale di Sole. Credits: Reuters

È in arrivo un’eclissi parziale di Sole, visibile anche dall’Italia. Ecco quando e come osservarla

Marzo 28, 2025

Present and future of space debris management. Interview with Tim Flohrer, head of the ESA Space Debris Office

Marzo 26, 2025


News e approfondimenti di Astronautica e Aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace Srl.

info@astrospace.it 
www.astrospace.it

P.IVA: 04589880162

  • Astrospace ADV
  • AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Feed RSS
  • Newsletter
  • Shop
Privacy Policy Cookie Policy

Abbonati

Entra in Astrospace Orbit per leggere gli articoli Premium di AstroSpace

ISCRIVITI ORA

©2023 Astrospace

Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
Orbit
Shop

© 2024 Astrospace.it Info@astrospace.it - News e approfondimenti di astronautica e aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace srl P.IVA: 04589880162