L’8 aprile 2024 ci sarà un’eclissi totale di Sole, che sarà visibile dagli Stati Uniti, dal Messico e dal Canada. Si tratta di un fenomeno piuttosto raro, e solitamente la fase di totalità dura pochi minuti. Si verifica quando Sole, Luna e Terra sono perfettamente allineati, al punto che il nostro satellite oscura completamente la vista del disco solare.
Durante eventi di questo tipo, migliaia di astrofili accorrono da tutto il mondo per poter osservare e fotografare questo momento unico. Data la rarità di un’eclissi totale, è importante prepararsi al meglio, in modo da sfruttare ogni secondo.
In questo articolo abbiamo raccolto una serie di consigli legati sia alla strumentazione da utilizzare sia al metodo da prediligere per raccogliere le immagini, il tutto ricordando sempre le misure di sicurezza da utilizzare.
1. La sicurezza prima di tutto!
Con il Sole non si scherza, sono molti i pericoli legati alle osservazioni solari. Osservare la nostra stella ad occhio nudo, o peggio ancora attraverso un telescopio senza filtri adeguati, può portare a danni permanenti alla vista.
Le lenti di un obiettivo fotografico e gli specchi di un telescopio, inoltre, non fanno altro che raccogliere la luce e concentrarla in una zona ristretta. Questo può provocare danni ai sensori delle camere danneggiandoli permanentemente e, se si utilizza un telescopio abbastanza grande, si possono addirittura fondere le componenti plastiche dello strumento utilizzato.
Se si ha intenzione di osservare il Sole senza l’ausilio di binocoli o telescopi, è necessario dotarsi di speciali occhialini protettivi. Questi utilizzano un particolare filtro solare a luce bianca in grado di filtrare il 99.999% della luce. In questo modo sarà possibile osservare il transito della Luna davanti al disco solare senza correre rischi.
Se invece si intende osservare più da vicino, oppure fotografare il Sole tramite l’utilizzo di un telescopio, è bene informarsi sui vari filtri disponibili. Si possono usare filtri a luce bianca, tipicamente molto economici, oppure opzioni più costose come i telescopi solari o i filtri h-alpha.
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2. Attrezzatura necessaria
Per riuscire a fotografare un’eclissi solare basta avere una macchina fotografica, non serve che sia di fascia alta. È importante usare un cavalletto, per poter mantenere la stessa inquadratura durante tutta la durata dell’evento.
Per evitare eventuali vibrazioni, inoltre, è consigliato l’utilizzo di un intervallometro o di un computer, con cui controllare la durata degli scatti e la loro frequenza, senza dover intervenire direttamente sulla camera. È bene ricordare che in base all’obbiettivo e al sensore della camera, il campo inquadrato varia, bisogna quindi verificare che il Sole non esca dall’inquadratura durante le riprese.
L’utilizzo di un telescopio richiede l’utilizzo di qualche componente in più. Serve innanzitutto una montatura motorizzata in grado di inseguire il Sole man mano che si sposta, un filtro solare, una camera e un software per acquisire le immagini. Solitamente, per la fotografia solare con i telescopi, si utilizzano camere planetarie appositamente costruite per fotografare Luna, Sole e pianeti.
Fotografare un’eclissi da un telescopio è spesso più complicato rispetto all’utilizzo di una fotocamera con obiettivo. Ci sono infatti molti più fattori da tenere in considerazione, e la focale del telescopio potrebbe costituire un problema aggiuntivo. Sicuramente, un telescopio con filtri adeguati rimane la miglior opzione per osservare il transito della Luna davanti al Sole e allo stesso tempo cogliere i dettagli della superficie solare.
3. Non solo il Sole
Durante un’eclissi totale tutto il paesaggio si trasforma: per qualche minuto il buio inghiotte ogni cosa. Non è da sottovalutare l’impatto che questo fenomeno ha sull’ambiente circostante, è bene riuscire a programmare ogni fase degli scatti in maniera meticolosa, così da poter vivere il momento senza dover costantemente controllare la strumentazione.
Esistono diverse tecniche per riuscire a fotografare contemporaneamente sia l’eclissi che il paesaggio circonstante. Online si possono trovare diversi esempi con tanto di procedimento da seguire sia per realizzare gli scatti che per elaborarli.
È vero che le foto rimangono per sempre, ma le eclissi totali sono fenomeni eccezionalmente rari, che spesso richiedono lunghi viaggi per riuscire a raggiungere una zona dove transiti il cono d’ombra totale. Passare in pochi minuti dal giorno alla notte è un’esperienza unica che bisogna apprezzare sotto tutti i punti di vista.
4. Prima, durante e dopo l’eclissi
Per evitare di incorrere in spiacevoli inconvenienti e perdere così minuti preziosi, è bene preparare e testare ogni procedura e ogni pezzo di attrezzatura. È importante conoscere le capacità della propria fotocamera, per non arrivare impreparati.
Per le fotocamere DSLR, il modo miglior metodo per determinare l’esposizione corretta è testare preventivamente le impostazioni sul Sole non eclissato. Utilizzando un’apertura fissa compresa tra f/8 e f/16, si testano velocità dell’otturatore comprese tra 1/1000 e 1/4 di secondo per trovare l’impostazione ottimale.
Questo vale solo per le prime fasi dell’eclissi, quando gran parte del Sole è ancora visibile. Durante la totalità, la corona solare ha un’ampia gamma di luminosità, quindi è meglio utilizzare un’apertura fissa e una gamma di esposizioni da circa 1/1000 a 1 secondo. Bisogna assicurarsi di mettere a fuoco manualmente, in quanto spesso le camere non sono in grado di regolarsi con precisione sul disco solare.
Chiunque conosca l’astrofotografia, sa bene che scattare le immagini è solo il primo passo verso il risultato finale. Anche nel caso di fotografie solari, occorre effettuare una buona dosa di elaborazione e post produzione per riuscire a ottenere risultati veramente soddisfacenti. Esistono programmi appositi per sommare le immagini se utilizza la tecnica del lucky imaging e altri programmi come Photoshop da utilizzare per la post produzione.
Quando la prossima eclissi?
Il 2 agosto 2027 è prevista un’eclissi solare totale. In Europa, il cono d’ombra della totalità passerà per il Mar Mediterraneo, pertanto sarà visibile come parziale da quasi tutto il continente, mentre sarà osservabile come totale soltanto dalla Spagna meridionale, da Siviglia a Gibilterra.
In Italia sarà visibile come eclissi parziale, dal 60% fino al 98% della totalità, a seconda della latitudine, più apprezzabile dalle coste della Sicilia meridionale.
Nel frattempo, ringraziamo Michele Bini dell’Osservatorio Astronomico di Rozzano per l’immagine di copertina, che ritrae l’eclissi totale di Sole del 29 marzo 2006. L’eclissi dell’8 aprile 2024 rientra nello stesso Saros di quella del 29 marzo 2006. Un saros è un periodo di circa 18 anni, 11 giorni, 8 ore e 42 minuti al termine del quale Sole Terra e Luna si trovano quasi esattamente nella stessa posizione reciproca, e possono ripetersi le stesse eclissi lunari e solari. Durante 1 Saros avvengono 29 eclissi di luna e 41 eclissi di Sole.
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