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NASA e SpaceX hanno testato il sistema di docking tra Starship e Orion

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In un comunicato rilasciato ieri, 28 febbraio, la NASA ha annunciato che SpaceX ha completato con successo diversi test sul sistema di docking tra la Starship e la capsula Orion. La missione Artemis III, attualmente programmata per la fine del 2026, prevede che gli astronauti raggiungano l’orbita lunare a bordo della capsula Orion, per poi salire a bordo della Starship HLS (Human Landing System) per eseguire l’allunaggio. Questa particolare Starship sarà priva di ali e scudo termico, in quanto non è previsto che ritorni poi sulla Terra.

L’allunaggio di Artemis III prevede quindi che i due velivoli spaziali effettuino un docking in orbita lunare. In futuro sarà previsto anche un terzo elemento a fare da tramite, la stazione spaziale Lunar Gateway.

SpaceX ha quindi dovuto collaudare questo sistema di attracco, effettuando diversi test condotti nell’arco di 10 giorni presso il Johnson Space Center della NASA. Qui hanno simulato 200 scenari di aggancio, variando diversi parametri come la velocità tra i due mezzi e l’angolo di attracco. Per i test non hanno utilizzato modelli in scala, bensì hardware simile a quello che verrà poi montato sui velivoli finali.

Durante i test, SpaceX ha dimostrato di riuscire a effettuare un “soft capture”, con la Starship che assumeva un ruolo attivo in tale operazione. Ciò significa che la Orion fungeva da bersaglio e con il meccanismo di docking retratto, mentre era esteso il sistema di attracco della Starship.

Il sistema di docking fra Starship e Orion testato dalla NASA e da SpaceX.

I progressi di Starship HLS

Il corpo principale, con le strutture di base per il volo nello spazio, come serbatoi, motori e apparati di controllo, sono attualmente in fase di test a Starbase. SpaceX però, sta lavorando anche agli strumenti che poi saranno installati sulle versioni finali, per rendere possibile la vita a bordo della Starship e la discesa sulla Luna.

Proprio inerente quest’ultimo aspetto, nella sede centrale dell’azienda, a Hawthorne, in California, hanno effettuato diversi test sul montacarichi della Starship. Gli astronauti e la loro strumentazione saranno infatti calati sulla superficie da circa 30 metri di altezza.

Ad agosto dello scorso anno, al sito di McGregor, in Texas, SpaceX ha anche effettuato due importanti test suoi motori della Starship, simulando condizioni di volo nello spazio profondo. Hanno verificato la capacità di riaccensione del Raptor dopo un periodo prolungato mantenuto a basse temperature, oltre alla modulazione della spinta.

Secondo l’ultimo comunicato della NASA, SpaceX ha raggiunto con successo 30 diversi traguardi nello sviluppo della Starship HLS. Questi riguardano: la generazione di energia, le comunicazioni, la guida e la navigazione, la propulsione, il sistema di supporto vitale e le protezioni per l’ambiente spaziale.

Molti di questi successi sono stati ottenuti anche grazie ai numerosi dati ottenuti dalla capsula Dragon, sia di prima che di seconda generazione. Proprio il sistema di docking deriva direttamente dall’attuale capsula utilizzata per trasportare sulla ISS sia equipaggi che rifornimenti. Da marzo 2019, la Dragon ha effettuato 21 docking con la stazione spaziale, senza considerare gli spostamenti che la capsula ha dovuto eseguire passando da un punto di attracco all’altro.

Entro un mese dovrebbe decollare la terza Starship completa, composta dal Booster 10 e dalla Ship 28, per ottenere ulteriori importanti dati sul comportamento delle strutture.