Questa notte (17 dicembre) è stato portato in orbita con successo il satellite realizzato da Boeing e che trasporta i moduli JCSat-18 e Kacific-1 per telecomunicazioni. I 9 motori Merlin del Falcon 9 si sono accesi all’1:10 e dopo 33 minuti è stato rilasciato il satellite a 643 km di altezza.
Da quel punto in poi, il satellite per le telecomunicazioni utilizzerà i propri sistemi propulsivi per raggiungere l’orbita finale. Impiegherà circa sei settimane per posizionarsi in orbita geostazionaria sopra l’area indonesiana.
Per questo lancio è stato utilizzato il Falcon 9 B1056 alla sua terza missione. É stato il primo razzo della SpaceX alla quale sono state retratte le gambe di atterraggio senza doverle smontare. Al momento del lancio infatti, era possibile notare sulle gambe segni di bruciature nelle zone più vicine ai motori.
Dopo essersi sganciato dal secondo stadio, il booster ha iniziato le manovre di rientro. La prima è la entry burn, ovvero l’accensione di 3 motori per rallentare la discesa.
Dopo 8 minuti dalla partenza, il primo stadio ha acceso il motore centrale per atterrare sulla chiatta Of Course I Still Love You a 651 km dalla costa, operazione avvenuta con successo.
SpaceX con questa missione ha stabilito anche un nuovo record, ovvero il riutilizzo più veloce del pad SLC 40 di Cape Canaveral dall’ultimo lancio: 11 giorni 6 ore 40 minuti e 37 secondi.
Con il lancio del satellite JCSat-18/Kacific-1 sono entrate in azione per la prima volta entrambe le navi Ms. Tree e Ms. Chief. Avrebbero dovuto operare insieme già con la seconda missione Starlink, ma il mare troppo agitato le costrinse a rientrare prima del lancio. Durante il lancio del satellite della Boeing, le navi hanno tentato di catturare al volo i due fairing (coperture) che proteggono il carico durante le prime fasi del volo. Purtroppo sia Ms. Tree che Ms. Chief hanno mancato le coperture che stando alle dichiarazioni di Musk, hanno toccato dolcemente la superficie dell’acqua e sono state issate a bordo per essere riutilizzate successivamente.
La missione primaria, ovvero il rilascio verso l’orbita del satellite, si è conclusa con successo. Degno di nota il fatto che SpaceX abbia fatto atterrare per la quarantasettesima volta un Falcon 9.
Questa notte (17 dicembre) è stato portato in orbita con successo il satellite realizzato da Boeing e che trasporta i moduli JCSat-18 e Kacific-1 per telecomunicazioni. I 9 motori Merlin del Falcon 9 si sono accesi all’1:10 e dopo 33 minuti è stato rilasciato il satellite a 643 km di altezza.
Da quel punto in poi, il satellite per le telecomunicazioni utilizzerà i propri sistemi propulsivi per raggiungere l’orbita finale. Impiegherà circa sei settimane per posizionarsi in orbita geostazionaria sopra l’area indonesiana.
Per questo lancio è stato utilizzato il Falcon 9 B1056 alla sua terza missione. É stato il primo razzo della SpaceX alla quale sono state retratte le gambe di atterraggio senza doverle smontare. Al momento del lancio infatti, era possibile notare sulle gambe segni di bruciature nelle zone più vicine ai motori.
Dopo essersi sganciato dal secondo stadio, il booster ha iniziato le manovre di rientro. La prima è la entry burn, ovvero l’accensione di 3 motori per rallentare la discesa.
Dopo 8 minuti dalla partenza, il primo stadio ha acceso il motore centrale per atterrare sulla chiatta Of Course I Still Love You a 651 km dalla costa, operazione avvenuta con successo.
SpaceX con questa missione ha stabilito anche un nuovo record, ovvero il riutilizzo più veloce del pad SLC 40 di Cape Canaveral dall’ultimo lancio: 11 giorni 6 ore 40 minuti e 37 secondi.
Con il lancio del satellite JCSat-18/Kacific-1 sono entrate in azione per la prima volta entrambe le navi Ms. Tree e Ms. Chief. Avrebbero dovuto operare insieme già con la seconda missione Starlink, ma il mare troppo agitato le costrinse a rientrare prima del lancio. Durante il lancio del satellite della Boeing, le navi hanno tentato di catturare al volo i due fairing (coperture) che proteggono il carico durante le prime fasi del volo. Purtroppo sia Ms. Tree che Ms. Chief hanno mancato le coperture che stando alle dichiarazioni di Musk, hanno toccato dolcemente la superficie dell’acqua e sono state issate a bordo per essere riutilizzate successivamente.
La missione primaria, ovvero il rilascio verso l’orbita del satellite, si è conclusa con successo. Degno di nota il fatto che SpaceX abbia fatto atterrare per la quarantasettesima volta un Falcon 9.