La Ship 25 e il Booster 9 sembrerebbero essere pronti al lancio, ma mancano ancora i permessi da parte della Federal Aviation Administration. Almeno fino al 15 novembre però, il problema legato al government shutdown sembra essere stato scongiurato, quindi l’agenzia federale potrà continuare a lavorare sulle concessioni.
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Nel frattempo Elon Musk è intervenuto oggi allo IAC2023, parlando di Starship e del secondo volo attualmente in preparazione. SpaceX nel frattempo continua ad assemblare prototipi, testandoli poi a Massey, un sito che sta diventando sempre più attivo.
Sono due i progetti importanti che ora dipendono da Starship: Starlink e il ritorno dell’Essere Umano sulla Luna durante Artemis III. Per questa ragione per SpaceX è molto importante rendere operativo il nuovo vettore il prima possibile.
Musk allo IAC 2023
In questi giorni a Baku, in Azerbaijan, si sta tenendo il 74esimo International Astronautical Congress (IAC), durante il quale molte aziende e agenzie spaziali stanno annunciando i loro piani per il futuro. Musk è stato il protagonista di due diversi eventi dello IAC. Il 3 ottobre l’International Astronautical Federation gli ha conferito il World Space Award, premio ritirato da Stephanie Bednarek, direttore senior delle vendite di lancio commerciale di SpaceX.
Il 5 ottobre invece, il fondatore di SpaceX ha tenuto una conferenza durante la quale ha parlato di Starship e dei piani per il futuro. Musk ha delineato i piani di SpaceX per lo sviluppo della Starship, affermando che si concentreranno in primo luogo sul recupero. Solo dopo aver padroneggiato una strategia di rientro sicura per il nuovo razzo, inizieranno a trasportare carichi e i primi saranno ovviamente i satelliti Starlink, che per la prima volta Musk ha chiamato “Terza versione dei satelliti Starlink”.
È la prima volta che viene nominata una nuova versione dei satelliti di SpaceX e non sappiamo se si riferisse alla versione più grande dei V2mini o ad una ulteriore versione. Musk sostiene che il primo recupero possa avvenire già a fine 2024, ma è possibile che dovremmo attendere di più. Questo vuol dire implicitamente che fino al 2025 Starship non dovrebbe lanciare satelliti in orbita.
Riuscire a padroneggiare il rientro permetterà a SpaceX di arrivare ovunque nel sistema solare. Questo perché l’atterraggio eseguito sfruttando i motori è pressoché simile sulla Terra così come sulla Luna e Marte. Musk ha anche ricordato come la Starship sarà capace di arrivare e partire su Marte una volta installata una produzione di propellente sulla superficie, e quindi da qui arrivare ovunque nel sistema solare.
Parlando di obbiettivi a breve termine, Musk non ha dichiarato con precisione quali siano gli obbiettivi per il secondo volo di Starship e Super Heavy. Ha però affermato che, se la separazione mediante hot staging avrà successo, ci sono alte probabilità che Starship riesca a completare il suo volo suborbitale.
Il vettore più alto di sempre
A inizio settembre il secondo lancio di Starship e Super Heavy sembrava ormai imminente. Il 5 settembre infatti, tramite l’utilizzo di Mechazilla, SpaceX aveva collocato la Ship 25 sul Booster 9, creando così il vettore più alto mai realizzato, anche più dei precedenti prototipi dato che questo dispone di un anello aggiuntivo per la manovra di hot staging presente tra Straship e Super Heavy.
I due prototipi sono rimasti uniti fino al 14 settembre, quando SpaceX ha deciso di riportare a terra la Starship. Una settimana dopo, tramite l’utilizzo di una gru, gli operai hanno rimosso anche l’anello per l’hot staging dal Booster 9.
Durante questa operazioni abbiamo potuto notare come l’anello non fosse saldato al prototipo, ma solamente agganciato tramite i medesimi tre perni utilizzati per l’unione con la Starship. SpaceX ha infatti deciso di sfruttare gli agganci già presenti sul Booster 9 per l’installazione del nuovo anello. La facilità di rimozione permette ai tecnici di accedere alla parte superiore del booster, dove sono presenti i motori per il movimento delle grid fins.
C’è anche la possibilità che il nuovo anello sia pensato per essere “usa e getta”, almeno per i primi voli in cui SpaceX riuscirà a recuperare il Super Heavy (non per il secondo, dove il booster non verrà comunque recuperato). Questa componente dovrà resistere al calore e alla pressione generata dai motori della Starship, quindi è possibile che possa venire danneggiata.
I tecnici hanno reinstallato l’anello per l’hot staging il 26 settembre, mentre il giorno successivo la Ship 25 è ritornata sul Booster 9. Mechazilla il 5 ottobre ha separato nuovamente i due prototipi. Non sappiamo i motivi di questo spostamento, ma sarà necessario avere la Starship a terra per poter armare il Flight Termination System per il lancio.
Test a Massey
Il sito di Massey, acquistato da SpaceX nell’estate del 2021, è ormai entrato a regime. Qui l’azienda effettua i primi collaudi dei prototipi appena assemblati e testa nuovi elementi che verranno poi utilizzati sulle future Starship e Super Heavy.
Nel mese di settembre in questo area SpaceX ha verificato la tenuta prima dei serbatoi del Booster 10 e successivamente della Ship 29. Per fare ciò, hanno pompato azoto liquido all’interno dei serbatoi, testando il loro comportamento a temperature criogeniche. Probabilmente questa sarà la terza coppia utilizzata da SpaceX per un volo, quindi stanno iniziando a verificare il loro corretto funzionamento.
Il 22 settembre SpaceX ha volontariamente distrutto un piccolo serbatoio di test chiamato S26.1. Per realizzarlo hanno utilizzato la parte inferiore di una Starship, quella a cui vengono agganciati i motori, mentre in cima hanno montato una cupola “piatta”. SpaceX sta infatti cercando di appiattire e rendere più resistenti le cupole dei serbatoi, in modo da guadagnare spazio di carico nella Starship. Un ulteriore serbatoio, giunto in questo sito nel mese di settembre, è formato sia nella parte inferiore che superiore da cupole “piatte”.
È giunto poi a Massey anche un serbatoio di test realizzato con la parte inferiore della Ship 27, una Starship mai utilizzata e che a luglio hanno smantellato a causa di un cedimento strutturale. La cupola che separa i serbatoi di ossigeno e metano era implosa, rendendo quindi i lavori di riparazione estremamente complessi. Hanno quindi mantenuto solamente la parte inferiore della Ship 27, apportando alcune modifiche e applicando diversi rinforzi strutturali. È probabile che vogliano utilizzarla per simulare i carichi a cui sarà sottoposta la Starship durante la manovra di hot staging.
Testati i motori per la Moonship
A McGregor, in Texas, SpaceX ha condotto due particolari test legati alla Moonship, la Starship utilizzata per ritornare sulla Luna. Per queste prova hanno utilizzato due diverse tipologie di Raptor: uno ottimizzato per il volo in atmosfera e uno per il vuoto, chiamato semplicemente RVac.
La Starship è dotata, per il momento, di 3 RVac, che dovranno essere avviati anche dopo lunghe permanenze nello spazio. SpaceX ha dovuto quindi simulare le condizioni di vuoto e freddo che i motori sperimenteranno al di fuori dell’atmosfera.
Un RVac è stato raffreddato e mantenuto a basse temperature per un lungo periodo di tempo, per poi verificare che questo fosse in grado di avviarsi correttamente. SpaceX ha condiviso un video inerente questo test, con relativo annuncio del suo superamento.
Con la seconda prova invece, hanno simulato le ultime fasi di avvicinamento al suolo lunare, collaudando la variazione di spinta del Raptor con ugello di scarico ottimizzato per il volo in atmosfera. Quest’ultimo test però solleva un’importante domanda: la Moonship utilizzerà questi motori per allunare ?
SpaceX non ha rivelato molti dettagli inerenti questa versione di Starship, se non l’intenzione di utilizzare piccoli motori posti a metà altezza del vettore, per l’ultima fase prima di toccare il suolo lunare. In questo modo SpaceX eviterà di sollevare una enorme nube di regolite e creare un cratere dove dovranno appoggiarsi le gambe. L’azienda ha deciso abbandonare l’utilizzo di questi piccoli motori oppure il test con il Raptor simula solo una delle fasi precedenti all’allunaggio ?
Purtroppo per avere delle risposto dobbiamo attendere dichiarazioni da parte di SpaceX e monitorare i lavori a Starbase.
Altri “pezzi di Starship” – Brevi novità e aggiornamenti
- SpaceX ha eseguito un destack di Starship proprio mentre Musk parlava allo IAC2023. Non è ancora chiaro se per installare il FTS o per installare ulteriori aggiornamenti tecnici.
- Il 7 settembre hanno trasportato la Ship 26 sul Pad B, probabilmente per eseguire uno o più static fire test. Questa Starship è la prima dotata di Raptor con attuatori elettromeccanici.
- Il nose cone equipaggiato con i primi sistemi di supporto vitale è stato dipinto di bianco, dandoci l’idea di come potrebbe apparire la Moonship, sebbene questa sarà priva di scudo termico.
- Con il completamento della Ship 31, sono ben sei le Starship presenti a Starbase. Oltre a quest’ultima ci sono i prototipi numero: 25, 26, 28, 29 e 30. I Super Heavy assemblati invece sono 4.
- A Cape Canaveral erano presenti diverse sezioni di una torre che si pensava sarebbe diventata la terza Mechazilla. SpaceX ha invece iniziato a impilare queste sezioni al complesso di lancio numero 40 a supporto di future missioni con la capsula Dragon.
- In questi giorni è giunto a Starbase un Cybertruck, il pick-up di Tesla, probabilmente per un servizio fotografico. Hanno utilizzato il Cybertruck prima per spostare un Raptor Vacuum, per poi andare a effettuare delle riprese sotto al pad di lancio.