Il Wall Street Journal ha comunicato il 21 dicembre di aver scoperto il terzo acquirente della società di lancio ULA. L’azienda che gestisce il lancio del vettore Atlas V, Delta IV Heavy e del nuovo Vulcan, è formalmente in vendita da alcuni mesi. Le prime voci di questa operazione sono state pubblicate a marzo 2023, e ora sono noti i tre principali interessati.
Finora si era a conoscenza dell’interesse di Blue Origin, la società spaziale di Jeff Bezos e del fondo di private equity Cerberus. Il WSJ ha reso noto che la terza realtà è il colosso americano della difesa Textron. Il valore di ULA sembra stimato fra i 2 e 3 miliardi di dollari, ma è non è ancora stato reso noto il possibile valore di vendita, che potrebbe discostarsi anche di molto da queste valutazioni. Le più recenti risalgono infatti ad alcuni anni fa, e la società si trova ora in una situazione molto diversa.
ULA era leader del settore nei primi anni 2000, fino all’arrivo sul mercato di SpaceX. Per anni ha costruito e lanciato il vettore Atlas V e Delta IV Heavy, e si sta preparando al lancio inaugurale del razzo Vulcan, previsto per l’8 gennaio 2024.
La notizia di una potenziale vendita della società potrebbe rivoluzionare completamente il mercato interno spaziale americano, in particolare quello dei servizi di lancio. ULA ha visto diminuire progressivamente la sua quota di mercato da quando il Falcon 9 è diventato pienamente operativo e ampiamente sicuro. Come ricordato da Eric Berger, giornalista autore di Arstechnica, SpaceX è riuscita a recuperare più vettori di quanti ULA ne abbia lanciati in tutta la sua storia.
La situazione di ULA e i potenziali acquirenti
ULA è nata nel 2005 come una Joint Venture fra Boeing e Lockheed Martin, con quote paritarie al 50%. Uno dei motivi principali per la creazione di questa società era ottenere il monopolio dei servizi di lancio militari e per le sonde della NASA, che ULA ha detenuto praticamente fino al 2020. Attualmente il 60% dei contratti di lancio della Difesa americana fino al 2027 sono assegnati ai vettori di ULA.
Recentemente Tory Bruno, amministratore delegato della società, ha dichiarato che sono stati già venduti circa 70 lanci del Vulcan, una cifra importante, considerando che questo vettore deve ancora essere inaugurato. Proprio qui potrebbe basarsi uno degli aspetti che desterà maggiore attenzione.
Molti di questi lanci sono infatti stati acquistati da Amazon, per l’immissione in orbita dei satelliti Kuiper, società che ha in comune fondatore e principale azionista con Blue Origin. Allo stesso tempo, il Vulcan, unico vettore che ULA gestirà nel prossimo decennio, è spinto al primo stadio dai motori di Blue Origin.
Sarà quindi interessante capire quanto essa voglia che una tecnologia proprietaria dell’azienda passi di mano da ULA ad altre realtà. Il 2024 sarà l’anno decisivo, sia per il Vulcan, che come già detto eseguirà i suoi primi lanci (ne sono programmati almeno 4 nell’anno), sia per il futuro della società.
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