Blue Origin riprenderà i voli del vettore suborbitale New Shepard il 18 dicembre 2023, dopo più di un anno di stop. I lanci si erano interrotti a settembre 2022, con il fallimento della missione NS-23 senza equipaggio. La prossima, definita NS-24, sarà anch’essa senza equipaggio, con payload 33 esperimenti scientifici e 38 mila postcard dell’associazione Club for The Future.
Il lancio della missione NS-23 è previsto alle 15:30 italiane di lunedì 18, dal Launch Site One in Texas, sito di lancio di tutte le precedenti missioni. La ripresa dei voli per Blue Origin è una notizia importante e fin troppo attesa.
Dopo il fallimento dell’ultimo lancio, l’azienda iniziò subito una indagine interna, che si risolse a giugno del 2023, indicando nell’ugello del motore BE-3U il problema. Questo componente raggiunse una temperatura troppo alta, provocando uno spegnimento del motore e il conseguente fallimento del lancio. La capsula allora si separò correttamente, dimostrando, anche senza equipaggio a bordo, la solidità del sistema di aborto missione.
Nonostante questo, la FAA impiegò ulteriori 4 mesi per completare la propria analisi, affidando a Blue Origin 23 azioni correttive, per la maggior parte dovute alla riprogettazione del motore. Il 26 settembre 2023 l’indagine della FAA si è conclusa, e l’azienda ha ricevuto i permessi per tornare al volo. A oggi però, non è chiaro perché abbiano aspettato oltre tre mesi prima di organizzare questa missione.
#NS24 is targeting lift off tomorrow at 8:30 AM CST / 14:30 UTC. Webcast begins T-20 minutes on https://t.co/7Y4TherpLr. 🚀 pic.twitter.com/u6ptLwCPfa
— Blue Origin (@blueorigin) December 17, 2023
Cambio di priorità
Quello che era da tempo un indizio, sembra diventare sempre di più una prova: Blue Origin si sta avviando a un parziale riallineamento delle sue priorità, e il New Shepard e i voli suborbitali non sembrano fra queste. Il mercato dei voli turistici sopra la linea di Kàrman (o poco sotto) ha dimostrato sia con Blue Origin che con Virgin Galactic di essere un mercato esistente, ma molto piccolo.
Soprattutto per Blue Origin le priorità nel 2024 saranno altre: il primo lancio del New Glenn su tutte, ma anche il proseguimento dei lavori alla stazione spaziale Orbital Reef, il lander lunare Blue Moon che verrà usato durante Artemis V (probabilmente) e il primo lancio (atteso fra il 2024 e 2025) del trasportatore spaziale Blue Ring.
Quest’anno è anche stato l’anno del cambiamento al vertice dell’azienda. Il CEO Bob Smith ha annunciato il suo ritiro a settembre, che sarebbe avvenuto definitivamente entro la fine dell’anno, garantendo tre mesi di trasferimento. Il ruolo è stato assunto da Dave Limp, precedentemente dirigente di alto livello in Amazon. Lo stesso Jeff Bezos si è trasferito quest’anno in Florida, si dice per stare più vicino a Cape, e agli stabilimenti di Blue Origin.
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