Gli anelli di Saturno scompariranno entro il 2025? No. O meglio, sì, ma solo dai nostri telescopi, ovvero quando osserveremo il Signore degli Anelli del nostro Sistema Solare qui da Terra. Si tratta di un fatto che accade regolarmente: l’ultima volta è stata nel 2009 e gli anelli sono tornati gradualmente visibili, nel corso di pochi mesi.
Circa due volte nel corso di un anno di Saturno, infatti, ovvero due volte in meno di 30 anni, noi vediamo gli anelli prima “avvicinarsi”, e poi “scomparire”. Dipende dalla posizione del gigante gassoso nella sua orbita attorno al Sole, e dalla sua inclinazione rispetto ad essa.
L’inclinazione di Saturno (e dei suoi anelli)
Proprio come la Terra, che ha un asse di rotazione inclinato di 23.5 gradi rispetto alla sua orbita e presenta quindi quattro stagioni nell’arco di un anno, anche Saturno sperimenta qualcosa di simile. Rispetto al suo piano orbitale, il Signore degli Anelli ha un asse di rotazione inclinato di 26.7 gradi, poco più della Terra. Quindi, come la Terra, presenta delle stagioni, che però variano nell’arco di un anno saturniano, pari a 29.45 anni terrestri.
Nel corso di questi 29.45 anni, quindi, i sottili anelli di Saturno, che orbitano attorno al pianeta disposti su una distanza di circa 280mila chilometri, si inclineranno in maniera diversa rispetto al piano dell’orbita di Saturno, a mano a mano che questo ruota su se stesso e prosegue la sua rivoluzione attorno al Sole.
Ciò significa che ciclicamente, gli anelli di Saturno saranno visti con un’inclinazione differente da un’osservatore sulla Terra. Nel 2017, il lato nord degli anelli si è aperto più ampiamente, per circa 27 gradi, raggiungendo il momento di massima apertura dal 1988.
Nel 2023, l’angolo è sceso a 8.1 gradi, ma è ancora molto facile vedere gli anelli anche con un buon binocolo o un piccolo telescopio mentre osserviamo il pianeta. Attualmente, gli anelli misurano 44.2 secondi d’arco mentre il disco del pianeta 19 secondi d’arco.
Perché gli anelli di Saturno “scompaiono”?
Gli anelli di Saturno sono molto sottili. Anche se estesi su 280mila chilometri, in spessore misurano qualche decina di metri. Ciò significa che più Saturno si avvicina a raggiungere un’inclinazione in orbita che rispetto a Terra mostra gli anelli di taglio, meno saremo in grado di distinguerli guardandoli da qui con un telescopio.
Mentre Saturno si muove attorno al Sole, infatti, il nostro punto di vista cambia. Per metà dell’orbita, il suo emisfero settentrionale è inclinato verso di noi e la faccia settentrionale degli anelli del pianeta è inclinata nella nostra direzione. Quando Saturno si trova dall’altra parte del Sole, il suo emisfero meridionale è puntato nella nostra direzione. Per lo stesso motivo vediamo la faccia meridionale degli anelli del pianeta inclinata nella nostra direzione.
Man mano che le stagioni su Saturno avanzano, passiamo dall’avere il lato meridionale degli anelli inclinato alla vista del lato settentrionale. Quindi, il pianeta si inclina all’indietro, rivelando ancora una volta il lato meridionale.
Entro il 2025, arriveremo a non vedere più gli anelli perché posti di taglio rispetto a noi. Successivamente inizieremo a vedere il lato sud degli anelli di Saturno, che aumenterà gradualmente fino a raggiungere un’inclinazione massima di 27 gradi entro maggio 2032.
Gli “attraversamenti” degli anelli
Questi eventi, durante i quali la Terra si trova in una posizione che la porta a passare attraverso il piano orbitale degli anelli di Saturno ed essi possono apparire particolarmente sottili o addirittura sembrare “spezzarsi” da alcune prospettive, sono anche noti come transiti, o attraversamenti degli anelli di Saturno.
Infatti è come se la Terra, nel suo percorso orbitale, si trovasse in una posizione tale da sembrare “attraversare” la linea di vista tra noi e gli anelli. Questa situazione è chiaramente temporanea, legata ai movimenti orbitali relativi dei pianeti all’interno del Sistema Solare, e non ha nulla a che fare con la sparizione degli anelli saturniani.
Questi transiti possono offrire opportunità uniche per l’osservazione e lo studio degli anelli di Saturno dalla prospettiva terrestre. Avvengono ogni 13-15 anni, circa ogni mezzo anno di Saturno, e ci sono circa le stesse probabilità che si verifichino uno o tre attraversamenti in ciascuna di queste occasioni. Gli attraversamenti dell’anello più recenti sono avvenuti il 22 maggio 1995, il 10 agosto 1995, l’11 febbraio 1996 e il 4 settembre 2009. I prossimi eventi si verificheranno il 23 marzo 2025, il 15 ottobre 2038, l’1 aprile 2039 e il 9 luglio 2039.
No, gli anelli non spariranno entro il 2025. Però…
Gli anelli di Saturno non scompariranno entro il 2025. Tuttavia, studi recenti condotti grazie a diversi missioni, come la missione Cassini-Huygens della NASA, hanno rivelato che gli anelli di Saturno stanno perdendo massa a un tasso accelerato.
Le particelle più piccole vengono espulse nello spazio, mentre le più grandi possono cadere sulla superficie di Saturno o sulle sue lune. Il materiale dell’anello più vicino sta scendendo continuamente a spirale verso Saturno; quanto più veloce è questa caduta, tanto più breve sarà la durata del sistema di anelli.
Uno dei meccanismi con cui questo accade è la ring rain, la pioggia anulare: la gravità spinge i granelli di ghiaccio d’acqua caricati elettricamente giù dagli anelli, lungo le linee di campo magnetico planetario, portando via un flusso di materiale che va dai 432 ai 2870 kilogrammi al secondo, dalle stime dell’Osservatorio W.M. Keck.
Dai dati di Cassini del 2017, il flusso di materiale a carica neutra che sta ricadendo sul pianeta andrebbe da 4800 a 44mila kilogrammi al secondo. Supponendo che questo tasso sia stabile e aggiungendolo alla pioggia anulare, gli anelli potrebbero scomparire in meno di 100 milioni di anni.