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| On 8 mesi ago

L’equipaggio di Artemis II ha completato il primo di sette test di preparazione e simulazione al lancio

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L’equipaggio di Artemis II, supportato dai team del NASA Exploration Ground System, ha completato con successo il primo dei sette test previsti per certificare le operazioni di preparazione al lancio. Questa serie di test ha lo scopo di verificare se i team e le strutture di terra sono effettivamente pronti per Artemis II: la prima missione lunare del Programma Artemis con astronauti a bordo.

Mercoledì 20 settembre gli astronauti Reid Wiseman, Victor Glover e Christina Koch della NASA e Jeremy Hansen della CSA, hanno portato a termine le procedure previste in occasione del “launch day“.

Gli astronauti si sono svegliati presso gli alloggi situati all’interno del complesso Kennedy’s Neil Armstrong Operation and Checkouts. Successivamente, hanno indossato le tute spaziali (nella loro versione di test) che utilizzeranno all’interno della capsula Orion il giorno del lancio. A condurli presso il Launch Pad 39B del KSC ci ha pensato la nuova flotta di veicoli completamente elettrici sviluppata da Canoo Technologies Inc. I tre veicoli, realizzati per le missioni Artemis, serviranno per compiere il tratto di strada, lungo circa 14 km, che separa gli alloggi dal Pad di lancio.

Questi mezzi hanno sostituito il famoso AstroVan, che fino alle ultime missioni dello Space Shuttle ha trasportato gli astronauti al loro pad di lancio. Per le missioni con la capsula Dragon invece, gli astronauti usano delle Tesla Model X modificate.

A partire da sinistra: Victor Glover (NASA), Jeremy Hansen (CSA), Christina Koch e Reid Wiseman (NASA). Gli astronauti si trovavano sulla passerella d’accesso per l’equipaggio (presso il Launch Pad 39B del KSC) in occasione del primo test del 20 settembre. Credits. NASA/Frank Michaux

Una volta arrivati al pad di lancio, gli astronauti si sono recati presso il Mobile Launcher percorrendo poi la passerella di accesso per l’equipaggio, anch’essa tra le novità che vedremo con Artemis II. Grazie a questa passerella, la “crew” potrà entrare ed uscire dalla capsula Orion.

In occasione di questo test, però, non erano presenti al Pad nè l’SLS nè tanto meno la capsula Orion, entrambi ancora impegnati nelle ultime verifiche dei sistemi e nel pieno del loro assemblaggio. Il successo di questo primo di sette test permetterà ai team NASA di procedere fin da subito con gli altri per prepararsi correttamente al tanto agognato “launch day”. La partenza è attualmente prevista per novembre 2024.

Altri sei test all’orizzonte

Premettendo che, come dichiarato da NASA, l’ordine dei sei test successivi a quello dell’equipaggio potrebbe variare, ecco in cosa consistono:

  • Innanzitutto, i team NASA dovranno verificare le prestazioni del comparto fotografico “high-speed” che seguirà le prime fasi del lancio dal Pad 39B. Esso servirà per monitorare i sistemi sia durante il lancio stesso sia per le analisi post liftoff.
  • Successivamente, si passerà al test del potente getto d’acqua che viene acceso nella fase di liftoff. Gli ingegneri verificheranno il funzionamento dell’Ignition Overpressure Protection e del Sound Suppression. Essi sono fondamentali per proteggere Pad e lanciatore nella fase di decollo.
  • Sarà poi la volta dell’idrogeno liquido criogenico, per il quale è stato aggiunto un altro serbatoio presso il Pad di lancio. Nell’occasione, verrà testato il nuovo serbatoio che dovrà permettere il flusso di idrogeno al Mobile Launcher 1 così come a SLS.
  • Gli astronauti saranno poi chiamati nuovamente in causa al momento del “ripasso” delle procedure di emergenza e quindi di fuga durante il countdown. Il test durerà circa una settimana ma non coinvolgerà i cesti d’emergenza per gli astronauti in fuga dal Mobile Laucher. Essi verranno testati a parte, in un’altra occasione e funzioneranno come una vera e propria funivia che condurrà in salvo l’equipaggio.
  • Gli ingegneri NASA testeranno anche i sistemi di controllo per giudicare la validità delle migliorie apportate. Tali sistemi includono quelli termici, per la fornitura d’aria e la pressurizzazione di SLS ed Orion durante il caricamento del propellente criogenico.
  • Infine, gli ingegneri testeranno i componenti all’interno della “firing room” del Launch Control Center. In particolare, verificheranno la funzionalità dei software, gli “audio loops” utilizzati per le comunicazioni. Nello specifico, quelli che il team di lancio utilizzerà per comunicare con gli astronauti nella capsula Orion.

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