Il 16 settembre il telescopio Optical Ground Station (OGS) dell’ESA a Tenerife, ha avvistato la sonda OSIRIS-REx della NASA, mentre si trovava a 4.66 milioni di chilometri dalla Terra. La missione sta tornando verso Terra, e domenica 24 settembre rilascerà in atmosfera la capsula contenente il campione dell’asteroide Bennu.
Qui per sapere come questo accadrà –> Ecco come arriverà sulla Terra il campione dell’asteroide Bennu, il 24 settembre
L’immagine ottenuta da OGS (in copertina) è una combinazione di 90 scatti singoli, ciascuno con esposizioni di 36 secondi. Sono stati sovrapposti ed elaborati in modo da tenere conto del movimento della sonda, che non viaggia in linea retta. A questo dobbiamo la curvatura e la deformazione delle stelle visibili sullo sfondo.
Is it a spacecraft, is it an asteroid? Its BOTH!
Hello, #OSIRISREx!🛰️💼🪨
This small central speck is the 1st image of @NASA‘s spacecraft on its way (briefly) home, carrying with it a sample from ancient asteroid #Bennu.
🔭Spotted on 16 September by ESA’s Optical Ground… pic.twitter.com/OLhjFjjd8u
— ESA Operations (@esaoperations) September 21, 2023
Il ruolo dell’Optical Ground System dell’ESA
Il telescopio OGS da 1 metro dell’ESA è stato costruito per osservare i detriti spaziali in orbita e testare le tecnologie di comunicazione laser. Per il resto del tempo di osservazione disponibile, l’OGS è attualmente utilizzato dall’Instituto de Astrofísica de Canarias per le osservazioni astronomiche. Nel corso del tempo, l’OGS ha ampliato i suoi orizzonti per condurre anche osservazioni di follow-up di asteroidi vicini alla Terra.
Il telescopio, in configurazione Cassegrain, ha un campo visivo di 0.7 gradi ed è supportato da una montatura inglese a croce assiale all’interno di una cupola di 12.5 metri di diametro.
A gestire l’osservazione del rientro di OSIRIS-REx è stato il NEOCC (Near-Earth Object Coordination Centre). Ha indirizzato l’OGS verso la sonda proprio come se si trattasse di un asteroide da tracciare.