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L’ESA ha presentato RAMSES, una missione di difesa planetaria verso l’asteroide Apophis

Mariasole Maglione di Mariasole Maglione
Luglio 16, 2024
in Agenzie Spaziali, ESA, News, Scienza, Sistema solare
Rappresentazione artistica della missione RAMSES (Rapid Apophis Mission for Space Safety) dell'ESA, composta da una sonda e due CubeSat. Credits: ESA-Science Office

Rappresentazione artistica della missione RAMSES (Rapid Apophis Mission for Space Safety) dell'ESA, composta da una sonda e due CubeSat. Credits: ESA-Science Office

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Oggi, 16 luglio 2024, l’Agenzia Spaziale Europea ha annunciato l’inizio dei lavori preparatori per la missione RAMSES (Rapid Apophis Mission for Space Safety), che rientra nel programma il Space Safety dell’Agenzia e sarà approvata successivamente.

Si tratta di una missione di difesa planetaria ideata per incontrare l’asteroide 99942 Apophis, che sorvolerà molto da vicino la Terra nel 2029. Sarà probabilmente composta di una sonda e due piccoli CubeSat, analogamente alla missione Hera di quest’autunno diretta verso il sistema binario di asteroidi Didymos.

RAMSES studierà come cambia l’asteroide Apophis mentre la gravità della Terra ne altera le caratteristiche fisiche, contribuendo a migliorare la nostra capacità di difendere il nostro pianeta da qualsiasi oggetto che dovesse trovarsi in ​​rotta di collisione con esso in futuro.

Il sorvolo di Apophis del 2029

Nell’aprile 2029 accadrà un evento particolarmente raro, che secondo le stime avviene solo una volta ogni 5mila-10mila anni. L’asteroide Apophis, del diametro di circa 375 metri, transiterà a soli 32mila km dalla superficie terrestre il 13 aprile 2029.

GIF creata nel 2024 utilizzando il Flyby Visualisation Tool dell'ESA, che mostra la traiettoria dell'asteroide 99942 Apophis quando nell'aprile 2029 si avvicinerà alla Terra, fino ad arrivare a soli 32mila km dalla superficie. Credits: ESA
GIF creata nel 2024 utilizzando il Flyby Visualisation Tool dell’ESA, che mostra la traiettoria dell’asteroide 99942 Apophis quando nell’aprile 2029 si avvicinerà alla Terra, fino ad arrivare a soli 32mila km dalla superficie. Credits: ESA

Quando è stato scoperto nel 2004, le stime iniziali indicavano una probabilità relativamente alta di collisione con il nostro pianeta nel 2029. Nel frattempo, osservazioni radar e analisi più approfondite hanno escluso questa probabilità, almeno per i prossimi 100 anni.

Nell’aprile 2029, durante il suo massimo avvicinamento, per un breve periodo Apophis sarà visibile a occhio nudo in cieli limpidi e bui in gran parte dell’Europa, dell’Africa e in alcune parti dell’Asia.

L’interesse per Apophis

Questo evento, tanto raro quanto importante dal punto di vista scientifico e come test per la difesa planetaria, è già sotto i riflettori da un po’ di tempo. La NASA ha reindirizzato la sonda OSIRIS-REx, che ha portato campioni dell’asteroide Bennu a Terra a settembre 2023, verso Apophis. La nuova missione però, chiamata OSIRIS-APEX, raggiungerà Apophis un mese dopo il suo sorvolo della Terra.

Diverse aziende e startup, a partire da Blue Origin, stanno proponendo concept per missioni per visitare questo asteroide prima del suo sorvolo ravvicinato. Blue Origin ha proposto di utilizzare il suo trasportatore di satelliti Blue Ring per portare carichi utili ad Apophis, come strumenti o veicoli dispiegabili, arrivando prima del massimo avvicinamento e rimanendovi durante il sorvolo.

Un altra proposta di missione è DROID (Distributed Radar Observations of Interior Distributions), del JPL in partnership con la startup Exploration Labs, che prevederebbe il deposito di tre CubeSats nell’orbita dell’asteroide. Ad aprile il JPL aveva annunciato di cercare finanziamenti privati per svilupparla.

La missione RAMSES

La sonda RAMSES dell’ESA, invece, raggiungerà Apophis prima che transiti vicino alla Terra e accompagnerà l’asteroide durante il sorvolo. Avrà perciò la possibilità di osservare come viene deformato e modificato Apophis dalla gravità del nostro pianeta, conducendo un’indagine approfondita prima e dopo della forma, della superficie, dell’orbita, della rotazione e dell’orientamento grazie a una suite di strumenti scientifici.

Analizzando come Apophis cambia durante il sorvolo, per esempio se si verificheranno frane superficiali o terremoti, gli scienziati impareranno molto sulla risposta di un asteroide alle forze esterne, nonché sulla composizione dell’asteroide, sulla struttura interna, sulla coesione, sulla massa, sulla densità e sulla porosità.

L'asteroide Apophis da osservazioni radar. Credits: University of Hawaii/NASA
L’asteroide Apophis da osservazioni radar. Credits: University of Hawaii/NASA

Queste sono tutte proprietà molto importanti per valutare il modo migliore per far uscire un asteroide pericoloso dalla rotta di collisione con la Terra. E poiché gli asteroidi si sono formati oltre quattro miliardi di anni fa, i dati di RAMSES combinati con quelli di OSIRIS-APEX offriranno anche nuove intuizioni scientifiche sulla formazione e l’evoluzione del Sistema Solare.

Una risposta rapida

La collaborazione internazionale tra le missioni DART della NASA e Hera dell’ESA stanno già dimostrando che l’Umanità, in linea di principio, può modificare l’orbita di un asteroide. Tuttavia, per reagire a un pericolo reale, dobbiamo essere in grado di costruire e implementare una risposta molto rapidamente.

A dimostrare ciò ci sarà proprio RAMSES, il cui concetto di missione riutilizza gran parte della tecnologia, delle competenze e delle comunità industriali e scientifiche sviluppate per Hera. RAMSES dovrà essere lanciato nell’aprile 2028 per consentire un arrivo ad Apophis nel febbraio 2029, due mesi prima del massimo avvicinamento alla Terra.

Per rispettare questa scadenza, l’ESA ha richiesto il permesso di iniziare il lavoro preparatorio sulla missione il prima possibile, utilizzando le risorse esistenti, permesso concesso dal consiglio del programma Space Safety. La decisione se impegnarsi completamente nella missione avrà luogo durante la riunione del Consiglio ministeriale dell’ESA a novembre 2025.

© 2024 Astrospace.it Tutti i diritti riservati. Questo articolo può essere riprodotto o distribuito integralmente solo con l’autorizzazione scritta di Astrospace.it o parzialmente con l’obbligo di citare la fonte.
Tags: ApophisAsteroideDifesa planetariaESARAMSES

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