La NASA dispone di un programma chiamato Collaborations for Commercial Space Capabilities 2 (CCSC2), con il quale l’Agenzia collabora con aziende ed enti privati per lo sviluppo commerciale dello spazio. Questo programma, preventivo ad altri più formali e pratici, viene attivato senza che ci siano finanziamenti da parte dell’Agenzia, ma solamente il supporto all’azienda con esperienza, tecnologie, dati, e direttive.
In una di queste ultime iterazioni del programma CCSC2, la NASA sta collaborando con SpaceX per lo sviluppo commerciale di Starship, oltre che con altre 7 aziende. È quindi emerso un documento della NASA stessa (quelli da lato SpaceX non sono pubblici, mentre quelli dell’Agenzia devono esserlo, ad un certo punto) in cui viene mostrata nel dettaglio una timeline dello sviluppo commerciale in LEO, nel quale viene per esempio indicato inizio 2024 come una data utile per il primo lancio di Starship con un payload a bordo. Questo documento riguarda solamente lo sviluppo dell’orbita terrestre, quindi non le applicazioni di Starship inserite nel programma Artemis e per la Luna.
In base a quanto emerso, SpaceX sta progettando di utilizzare Starship come una stazione spaziale, la cui messa in servizio dovrebbe essere nei primi anni ’30. Starship, con uno spazio potenzialmente abitabile di circa 1000 metri cubi, dispone di poco più dello spazio pressurizzato della ISS, che ora è di circa 950 metri cubi. Sono stime approssimative, usate come paragoni, proprio per la forma prototipale del progetto e per il design probabilmente ancora non definitivo di Starship.
Secondo i documenti presentati dalla NASA, la prima scadenza importante di questo progetto è per il 2028, quando SpaceX dovrà presentare una Preliminary Design Review (PDR).
Il potenziale di una Starship – Stazione spaziale
Il potenziale di Starship come stazione spaziale non risiede solamente nelle sue dimensioni, ma anche nella sua adattabilità. Allo stato attuale, in attesa del secondo volo di test, che dovrebbe verificarsi a settembre 2023, Starship è già pensata come un lanciatore cargo, una “capsula” per il trasporto di astronauti in orbita terrestre, verso la Luna e verso Marte. Come un lander lunare e come un trasporto cargo point-to-point sulla Terra.
A questo ora si aggiunge anche l’opzione stazione spaziale, che forse era anche una delle più ovvie. Starship infatti si adatta bene ad essere modificata e adattata, come abbiamo visto, e questo potrebbe facilitare la sua trasformazione per rimanere in orbita. In passato è già successo, con la prima e unica stazione spaziale sviluppata (finora) completamente in USA, lo Skylab. Quest’ultimo era un avamposto in orbita ricavato dal terzo stadio del Saturn V.
Questo nuovo aggiornamento di Starship dimostra innanzitutto quanto il progetto sia adattabile, ma anche il fatto che nonostante Starbase sia uno dei cantieri più osservati al mondo, SpaceX potrebbe avere già in mano diversi iterazioni, aggiornamenti e modifiche non pubbliche.
Il documento in questione ad esempio, risale a maggio 2023, data della sua approvazione. Per questo autunno è invece atteso un altro importante documento, redatto dalla NASA sulle indicazioni di SpaceX, che andrà ad analizzare lo status e i prossimi passi della versione lunare di Starship, fondamentale per il programma Artemis.
Il documento CCSC2 relativo a Starship si può trovare qui.