Il 7 agosto 2023 la startup californiana Umbra ha annunciato di aver prodotto con successo un’immagine Synthetic Aperture Radar (SAR) con una risoluzione di 16 cm. Si tratta della più alta risoluzione mai realizzata per un’immagine satellitare commerciale rilasciata al pubblico. È un record storico per le immagini satellitari di tipo commerciale che fino a oggi arrivavano all’ordine dei 30 cm per pixel. Al di sotto questa soglia solo i satelliti militari erano in grado di fornire dati così precisi. Umbra opera oggi 6 satelliti SAR e ha in programma una costellazione di 24 satelliti.
Questa capacità di espandere la sua offerta di dati ad alta risoluzione per i clienti commerciali è il risultato diretto della rimozione da parte della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) delle condizioni di licenza temporanea sotto le quali Umbra operava precedentemente. In base al precedente quadro normativo Umbra non sarebbe stata in grado di vendere queste immagini con risoluzione di 16 cm, a clienti non governativi.
Tuttavia la NOAA, l’ente Americano che gestisce le licenze per immagini terrestri negli USA, ha deciso con i legislatori di allentare queste norme che erano basate su presupposti di sicurezza nazionale. Nello specifico, la precedente normativa, imponeva che immagini satellitari di grado “militare” potevano essere commercializzate solo se un’altra azienda al di fuori degli Stati Uniti possedeva questa capacità.
L’idea era quella di non avvantaggiare paesi stranieri con dati che potessero mettere a rischio la sicurezza USA. Tuttavia, questa legge non considerava i programmi militari di altre nazioni le quali spesso erano già ben oltre la risoluzione tipica degli attori commerciali, come ad esempio la Cina su cui ci sono anche diverse analisi OSINT che possono confermare.
L’inizio di una nuova era della Space Economy
Umbra si appresta a vendere questa immagini SAR ad altissima risoluzione già nei prossimi giorni a un prezzo non ancora specificato. Precedentemente l’azienda californiana vendeva immagini fino a una risoluzione di 25 cm per pixel a partire da 3000 dollari. L’introduzione di questo immagini di grado quasi militare è una grande novità e nei prossimi anni ci saranno sicuramente altre compagnie in questo segmento.
Prima di Umbra, solo Albedo, una startup con sede nell’area di Austin, ha annunciato di aver ricevuto l’approvazione per vendere immagini satellitari commerciali con una risoluzione di 10 cm. Albedo ha in programma di fornire immagini di tipo ottico, con l’introduzione di satelliti nel regime orbitale di VLEO, una fascia che attrae sempre di più interesse nel mercato degli operatori satellitari. Il primo lancio della costellazione di 24 satelliti di Albedo è fissato per il 2024.
Gli investimenti nel settore SAR
Il mercato dei satelliti con radar ad apertura sintetica (SAR) sta diventando un pilastro fondamentale della space economy. A differenza delle immagini satellitari tradizionali, i SAR utilizzano un radar nello spettro delle microonde per creare immagini degli oggetti osservati, permettendo osservazioni anche di notte, in presenza di nuvole e durante le precipitazioni.
Questa versatilità potrebbe estendersi all’utilizzo di diverse bande di frequenza, per ottenere dati diversi. Sebbene inizialmente fossero dominio delle agenzie governative, oggi molte startup europee e americane stanno sviluppando satelliti SAR, economici e con risoluzioni in miglioramento.
La recente guerra in Ucraina ha evidenziato la necessità di avere informazioni costanti, portando a una crescente domanda di immagini satellitari, sia da parte delle agenzie d’intelligence che da organizzazioni scientifiche e compagnie assicurative. Questa domanda ha portato a un notevole interesse degli investitori nel mercato SAR, con investimenti che raggiungono quasi un miliardo di dollari per le sole startup. Si prevede che l’investimento continuo nella tecnologia SAR porterà alla creazione di costellazioni satellitari con copertura globale, offrendo immagini rapide da qualsiasi punto del mondo.
Umbra rilascia in modalità open source molte delle sue immagini attraverso il suo Open Data Program.
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