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| On 1 anno ago

Le sfide (e richieste) spaziali europee al ESA Council at Ministerial level 2022

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A Parigi il 22 e 23 novembre si terrà il ESA Council at Ministerial level o CM22. In questo incontro si riuniranno i vari ministri designati (o chi per loro) dei Paesi membri dell’Agenzia Spaziale Europea. Qui verrà deciso e confermato il budget per il triennio 2023-2025 e come ribadito dall’ESA stessa, sarà una delle riunioni ministeriali più importanti di sempre.

L’Agenzia Spaziale Europea dispone di due principali fonti di finanziamento. La prima, minoritaria, consiste negli accordi con la Commissione Europea, in particolare quelli per la gestione delle reti satellitari Copernicus e Galileo. Entrambi sono progetti Europei, ma l’ESA contribuisce alla loro gestione, come partner scientifico e tecnologico della Commissione.

La seconda fonte di finanziamento invece, maggioritaria, è la somma dei fondi che ogni Paese membro intende fornire. Questi fondi sono proposti dall’ESA, richiesti in base al prodotto interno lordo dei vari Paesi e serviranno a finanziare i programmi obbligatori. Ci sono poi dei programmi facoltativi, che sono i vari Stati membri a scegliere se finanziare e quanto, essi poi ricevono delle garanzie di ricadute tecnologiche per i propri territori, in base al budget fornito. Questo è il funzionamento di base.

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L’ESA si presenta alla ministeriale con una richiesta di circa 18.5 miliardi di Euro, mentre nel 2019, durante la precedente riunione ministeriale, ottenne 14.4 miliardi di Euro. Ricordiamo che al bilancio dell’ESA contribuiscono i Paesi partner, che non per forza sono Paesi dell’Unione Europea.

L’Italia

L’Italia nel 2019 era il terzo contributore, con 2.2 miliardi di Euro equivalenti al 15.9%. Per la CM22 l’attesa è alta, e l’Agenzia Spaziale Europea richiede al nostro Paese un contributo di circa 4 miliardi di Euro. Per l’Italia rappresenta un’operazione importante, strategica non solo per le ricadute scientifiche ed economiche, ma anche per il mantenimento degli equilibri spaziali europei, dove la sfida Francia-Germania si fa sempre più aperta.

L’Italia si presenta a questa riunione ministeriale con una costellazione per l’osservazione terrestre nell’ottico appena presentata (IRIDE) e che dovrà essere costruita. Un altro asset strategico è lo Space Rider, progetto a maggioranza italiana che sarà lanciato a partire dal 2024. Ma non è certo solo questo. Il nostro Paese dispone di diversi asset spaziali di altissimo profilo, prima di tutto da difendere e da potenziare. La sfida con Francia (famelica nell’accaparrarsi risorse europee e finanziamenti a progetti d’interesse nazionale) e con la Germania (interessata ad una sempre maggiore autonomia) è aperta.

In base a quanto annunciato dal precedente Ministro per l’Innovazione Tecnologica e Digitale (MITD), l’Italia si presenta con un bilancio di 4.5 miliardi di Euro da investire nel settore spaziale per i prossimi cinque anni (2021-2026), comprendenti anche i fondi del PNRR, come riportato dall’analisi pubblicata su Geopolitica.info. Queste cifre potrebbero cambiare con la nuova rappresentanza politica italiana presente a Parigi, ma è difficile capire quanto. Alla ministeriale di Parigi sarà presente in rappresentanza del nostro Paese il ministro Adolfo Urso e Mario Cospito, diplomatico e attualmente consigliere diplomatico del Ministro delle Imprese e del Made in Italy.

Gli obbiettivi prioritari dell’ESA

L’Agenzia Spaziale Europea ha individuato alcuni macrosettori che rappresentano i principali obbiettivi per i prossimi anni di esplorazione spaziale. Per ognuno di questi segmenti delle attività dell’ESA abbiamo indicato alcuni degli obbiettivi di sviluppo dei prossimi anni. La descrizione e sintetica e non ha l’obbiettivo di essere esaustiva. Essi sono stati suddivisi in:

Si tratta di un segmento dell’ESA che si occupa dello sviluppo di nuove tecnologie per future missioni spaziali. Nel TEC sono comprese anche le missioni di dimostrazione tecnologica, ma anche progetti più ambiziosi e di lungo periodo, come il trasferimento di energia elettrica prodotta da impianti solari in orbita (progetto SOLARIS).

Questo segmento delle attività ESA è uno dei più corposi e si divide in altre quattro macroattività. 1. Humans in low Earth orbit: l’obbiettivo primario è confermare il supporto dell’ESA alla ISS fino al 2030. 2. Humans beyond low Earth orbit: comprende il contributo dell’ESA ad Artemis, che per ora comprende la costruzione del modulo di servizio delle Orion (confermati fino al nono) e la costruzione di elementi del Lunar Gateway.

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3. Moon robotic exploration: prevede l’invio di diversi payload scientifici sulla superficie lunare attraverso la collaborazione con partner commerciali e privati internazionali. Un altro obbiettivo è la costruzione di Argonaut (EL3) un lander di grandi dimensioni per portare carico ed esperimenti sulla superficie lunare a supporto degli astronauti.

La divisione del budget richesto per l’esplorazione umana e robotica spaziale dall’ESA. Credits: ESA.

4. Scientific investigations at Mars: l’obbiettivo è continuare l’attività del TGO in orbita attorno a Marte, la costruzione di un nuovo lander per il rover di Rosalind Franklin (missione sospesa dopo la guerra in Ucraina). Oltre a questo è presente la conferma della parte europea della missione Mars Sample Return, che consisterà nel Earth Return Orbiter e il Sample Transfer Arm che sarà a bordo del lander.

Gli obbiettivi sono 1. il completamento dei vettori Ariane 6 e Vega-C e del rafforzamento della loro competitività sul mercato; 2. il completamento dello Space Rider, il veicolo spaziale riutilizzabile (senza equipaggio) per la maggior parte gestito dall’Italia. Sviluppo di capacità per la produzione di idrogeno in Guyana Francese.

3. Preparazione delle prossime capacità di lancio europee (post Ariane 6 e nuove versioni di Vega), oltre al favorire uno sviluppo dell’industria privata di lancio europea. 4. Avviamento delle attività preparatorie per le capacità europee di trasporto umano nello spazio.

L’obbiettivo principale è il completamento della prima generazione della costellazione Galileo, rallentata dall’interruzione dei servizi di lancio Soyuz, e l’inizio della costruzione della seconda generazione.

L’obbiettivo principale dell’ESA è il completamento del sistema di missioni previsto nel programma Cosmic Vision 2015-2025 e la preparazione del successivo programma, chiamato Voyage 2050 e che definirà la visione scientifica dell’ESA per il periodo 2035-2050.

Uno degli obbiettivi principali di questo segmento di applicazioni sarà il programma ARTES 4.0, che offre supporto tecnico, commerciale e finanziario all’industria europea nei settori delle alte tecnologie come l’uso del prossimo 6G, d’intelligenze artificiali e delle comunicazioni quantistiche. A questo si aggiunge il progetto Moonlight per la creazioni di reti di telecomunicazioni in orbita attorno alla Luna.

L’ESA si propone di sviluppare una nuova serie di simulatori e infrastrutture di terra per ridurre sempre di più i costi delle operazioni di missione. A questo si aggiunge una nuova Roadmap di Intelligenza Artificiale per l’Automazione (A2I) e la proposta della costruzione di una nuova antenna radio in Australia per mantenere le comunicazioni con le sonde e missioni nello spazio interplanetario (oltre l’orbita terrestre bassa).

L’obbiettivo primario è contribuire allo sviluppo e alla crescita del settore commerciale spaziale, anche con la creazione e l’attrazione di nuovi investimenti. ScaleUp fornirà supporto e consulenza in questi scenari.

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