Al Kennedy Space Center era mezzogiorno in punto del 5 ottobre, le 18:00 in Italia quando il Falcon 9 ha avviato i suoi 9 motori Merlin. È iniziata così la missione Crew-5 e il viaggio della capsula Dragon e del suo equipaggio composto da quattro astronauti, verso la Stazione Spaziale Internazionale. Si tratta della quinta missione di lunga durata della NASA e gestita da SpaceX con la sua capsula. Il docking alla ISS è previsto domani, il 6 ottobre alle 22:57 italiane.
Quello di Crew-5 è però l’ottavo equipaggio che viaggia nello spazio grazie alla Dragon, in quanto bisogna tener conto anche di Demo-2, Inspiration4 e Ax-1, per un totale di 30 persone portate in orbita. Grazie a queste ultime due missioni, per la prima volta abbiamo assistito al lancio dei primi equipaggi interamente privati.
Crew-5 sarebbe dovuta partire già verso fine settembre, ma è stata rinviata per diversi motivi. Il primo riguardava una migliore gestione del traffico verso la ISS, dato che il 21 settembre è partita la missione Soyuz MS-22, con a bordo anche l’americano Frank Rubio. Il 29 settembre invece i tre cosmonauti della precedente spedizione hanno fatto ritorno sulla Terra.
Inoltre, nei primi giorni di ottobre sulla Florida si è abbattuto l’uragano Ian, che ha bloccato ogni attività, tanto che per sicurezza la NASA ha anche riportato l’SLS all’interno VAB. Dopo l’arrivo di Crew-5, sarà il momento per l’equipaggio di Crew-4 di fare ritorno sulla Terra. Samantha Cristoforetti cederà quindi il comando della ISS prima della sua partenza.
Tante prime volte per i membri di Crew-5
Tre dei quattro astronauti che hanno preso parte a questa spedizione hanno raggiunto lo spazio per la prima volta. Si tratta di Nicole Mann, Josh Cassada e Anna Kikina. Ad accompagnarli c’è l’astronauta giapponese Koichi Wakata, che era già stato nello spazio quattro volte prima di questo viaggio.
Wakata, nato a Saitama in Giappone nel 1963, ha un dottorato in ingegneria aerospaziale e la sua prima missione è stata la STS-72 nel 1996. Nel 2009 ha volato nuovamente a bordo dello Space Shuttle con la spedizione STS-119 mentre nel 2013 ha raggiunto la ISS con la capsula Soyuz. Wakata può vantare di aver viaggiato a bordo di tre diversi velivoli spaziali.
Il ruolo di comandante della missione Crew-5 è stato affidato a Nicole Mann, divenuta così non solo la prima astronauta nativa americana, ma anche la prima donna a ricoprire questo ruolo. Mann, classe 1977, è Colonnello del Corpo dei Marines degli Stati Uniti e nel 2001 ha conseguito un Master in ingegneria meccanica. È stata selezionata come astronauta nel 2013, insieme al suo collega Josh Cassada.
Nato nel 1973, Cassada ha prestato servizio nella marina come pilota collaudatore, accumulando più di 2500 ore di volo. Ha conseguito inoltre un dottorato di ricerca in fisica delle particelle ad alta energia. Il suo primo volo nello spazio sarebbe dovuto avvenire a bordo della Starliner proprio assieme a Nicole Mann, ma a causa dei ritardi accumulati da Boeing sono stati entrambi riassegnati alla Dragon.
Per la prima volta a bordo della capsula di SpaceX ci sarà anche un astronauta russa. Si tratta di Anna Kikina, che fa parte di un programma di scambio di astronauti tra NASA e Roscosmos. L’ultimo cosmonauta ad aver volato su un velivolo spaziale americano era stato Nikolai Budarin, con la missione STS-113 avvenuta nel 2002. Kikina, 38 anni, è attualmente l’unica donna che fa parte del corpo astronauti di Roscosmos, selezionata nel 2012.
Dragon usata e Falcon 9 nuovo
Su 44 lanci portati a termine in questo 2022 con Crew-5, è solamente la terza volta che vediamo l’utilizzo di un booster nuovo. Il numero di serie di questo Falcon 9 è B1077 e prima di questo lancio aveva avviato i motori solamente per i test a terra.
A essere riutilizzata invece è la capsula Dragon chiamata Endurance. Questo nome è stato scelto dagli astronauti della sua precedente missione, ovvero Crew-3. La terza spedizione di lunga durata ha avuto luogo dall’11 novembre 2021 al 6 maggio di quest’anno, per un totale di 176 giorni nello spazio. Ciò significa che SpaceX ha impiegato 152 giorni per recuperare Endurance e prepararla nuovamente al volo.
Il 2 ottobre l’azienda ha effettuato uno static fire test, avviando per pochi secondi i 9 motori Merlin. In questo modo hanno potuto controllare tutti i sistemi del vettore e della Dragon prima della partenza. Dalle analisi però sono emersi due piccoli problemi. Uno riguardava il sistema che permette al motore centrale di direzionare la spinta, mentre l’altro era una piccola perdita di uno degli estintori portatili della Dragon. I tecnici hanno subito risolto questi problemi e la capsula è potuta partire in tranquillità.
Prima del lancio SpaceX aveva identificato anche un ulteriore problema, che però non riguardava la missione primaria. La chiatta Just Read The Instructions, sulla quale poi abbiamo visto atterrare correttamente il Falcon 9, non riusciva a comunicare correttamente. La chiatta è controllata da remoto ed è in grado di mantenere autonomamente la posizione indicata. Questo sistema stava dando dei problemi, ma SpaceX è riuscita a risolverli. Il B1077 ha effettuato così il suo primo atterraggio e ora potrà presto tornare a volare.
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