L’assenza di una capsula Dragon in orbita attorno alla Terra è durata poco, meno di due giorni. Crew-3 è partita alle ore 3:03, secondo il nostro fuso orario, dell’11 novembre portando quattro astronauti oltre l’atmosfera. Il loro arrivo sulla Stazione Spaziale Internazionale è previsto dopo circa 22 ore dal lancio.
Con il secondo rientro della Dragon Endeavour SpaceX ha interrotto la presenza nello spazio delle proprie capsule che durava da un anno. Infatti il 9 novembre alle 4:33 la capsula è ammarata con successo nel Golfo del Messico riportando sulla Terra i quattro astronauti della missione Crew-2. Gli astronauti di Crew-3 rimarranno in orbita per circa sei mesi, per poi dare il cambio all’equipaggio della missione Crew-4, che vedrà tra i suoi partecipanti anche Samantha Cristoforetti.
Gli astronauti partiti con quest’ultimo lancio sono: Raja Chari, Tom Marshburn e Kayla Barron per la NASA, mentre il quarto passeggero è Matthias Maurer dell’ESA. Con questo volo sale a 18 il numero di astronauti lanciati nello spazio da SpaceX in soli 18 mesi. Con questa missione SpaceX ha inoltre effettuato un nuovo record, recuperando l’equipaggio di Crew-2 e lanciando quello di Crew-3 nel giro di 47 ore. Una dimostrazione di come in meno di due anni il volo spaziale umano sia diventato quasi routine per SpaceX e per la NASA.
La maledizione dei lanci di Halloween
Negli Stati Uniti il 31 dicembre è una festività molto sentita e un lancio programmato per Halloween era un occasione di grande festa. Persino gli astronauti di Crew-3 avevano preparato una piccola gag per quando sarebbero arrivati sulla ISS. Il loro piano era quello di bussare al portellone di accesso dicendo le celebre frase “dolcetto o scherzetto”. Già l’anno scorso doveva accadere qualcosa di simile, in quanto anche Crew-1 sarebbe dovuta partire nei giorni di Halloween.
In quell’occasione, SpaceX aveva rilevato un problema ai Merlin durante la missione precedente a quella con astronauti, rinviando la missione fino al 17 novembre. Un lungo rinvio ha colpito anche Crew-3, ma questa volta l’attesa è stata minore.
Il lancio ha subito diversi ritardi dovuti principalmente al meteo ma anche legati a piccoli problemi di salute da parte di un membro dell’equipaggio. Un ulteriore rinvio poteva essere causato da un problema ai paracadute avuto durante il rientro di Endeavour.
Poco prima dell’ammaraggio della Dragon infatti, uno dei quattro paracadute ha impiegato più tempo degli altri per aprirsi. Ciò ha costretto NASA e SpaceX a eseguire subito delle indagini sull’accaduto. Quando gli astronauti hanno raggiunto il Kennedy Space Center in elicottero a bordo vi erano anche i paracadute della Dragon recuperati dal mare. I tecnici quindi hanno dato subito inizio alle indagini, costatando l’ottimo stato dei paracadute dopo il rientro dando quindi l’autorizzazione per procedere al nuovo lancio. La Dragon è in grado di ammarare in sicurezza anche dispiegando tre paracadute, in quanto il quarto viene utilizzato come sistema ridondante.
A differenza della precedente missione, la capsula di Crew-3 non aveva mai volato prima ed entra ora a far parte della flotta di SpaceX. L’equipaggio l’ha soprannominata Endurance e uno dei principali miglioramenti riguarda il bagno, che ora ha un sistema più robusto per lo stoccaggio dell’urina.
Solo Falcon usati
Su 5 missioni con un equipaggio, solo due hanno visto l’utilizzo di un Falcon 9 al primo volo. Queste erano Demo-2 e Crew-1. Successivamente la NASA ha deciso di aprirsi al riutilizzo dei Falcon 9, a patto che questi abbiano solamente una missione alle spalle. Così è stato per Crew-2 e ora con Crew-3, con l’utilizzo del Falcon 9 con numero di serie B1067.
Il 3 giugno questo booster ha aiutato la Cargo Dragon a raggiungere la ISS durante la missione di rifornimento denominata CRS-22. SpaceX quindi ha avuto a disposizione molto tempo per preparare il B1067 al volo, nonostante sia in grado di ripristinare un Falcon 9 in soli 27 giorni. Dopo circa 9 minuti e mezzo dalla partenza, il B1067 è atterrato come di consueto sulla chiatta A Shortfall Of Gravitas, posizionata a 547 km dalla costa. Una volta rientrato in porto e superato i diversi controlli sarà nuovamente pronto a supportare un nuovo lancio, forse nuovamente con astronauti.
SpaceX infatti per la missione Inspiration4 ha utilizzato un Falcon 9 al suo terzo volo, dimostrando quindi la grande affidabilità di questi booster. L’azienda di Musk ha portato fare ciò in quanto si trattava di una missione della stessa SpaceX, non dovendo quindi sottostare alle richieste di un ente terzo.
Continua a seguire Astrospace.it sul canale Telegram, sulla pagina Facebook, sul nostro canale Youtube e ovviamente anche su Instagram. Non perderti nessuno dei nostri articoli e aggiornamenti sul settore aerospaziale e dell’esplorazione dello spazio.