• AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Privacy Policy
  • Astrospace Shop
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
  • Login
  • Registrati
AstroSpace
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Scienza
    • Astronomia e astrofisica
    • Fisica
  • Rubriche
    • Astrospace Newsletter
    • Le guide di Astrospace
    • Cronache marziane
    • Leggere lo Spazio
    • I progressi di Starship
    • Spazio d’Oriente
    • Interviste
  • Spazio Italiano
    • Spazio Blog
ORBIT
Shop
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Scienza
    • Astronomia e astrofisica
    • Fisica
  • Rubriche
    • Astrospace Newsletter
    • Le guide di Astrospace
    • Cronache marziane
    • Leggere lo Spazio
    • I progressi di Starship
    • Spazio d’Oriente
    • Interviste
  • Spazio Italiano
    • Spazio Blog
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati

NASA assegna tre nuovi contratti per lo sviluppo di pannelli solari sulla Luna

Mattia Ghedin di Mattia Ghedin
Agosto 28, 2022
in Agenzie Spaziali, Luna, NASA, News, Prossimo lancio, Scienza, Speciale Artemis
Moon Base

Rappresentazione artistica dello svolgimento di attività all'interno di una Base lunare. Credits. ESA - P. Carril

Condividi su FacebookTweet

Il 29 agosto è prevista dal Kennedy Space Centre, in Florida, la partenza della prima missione del programma Artemis, l’ambizioso programma internazionale a guida statunitense per il ritorno dell’umanità sulla Luna. La missione Artemis 1, quindi, fungerà da apripista per questa nuova fase di esplorazione spaziale, in particolar modo testando finalmente lo Space Launch System e la capsula Orion che nella prossima missione, ospiterà degli astronauti.

Secondo l’ultima scheduline approvata dalla Camera degli Stati Uniti e se ovviamente Artemis 1 sarà un successo, già nel 2024 potremmo vedere Artemis 2, con donne e uomini che circumnavigheranno la Luna analogamente ai loro predecessori dell’Apollo 10 nel maggio del 1969. Già nel 2026, invece, potremmo vedere il primo allunaggio dal 1972, che rappresenterà il primo passo per la costruzione di una base lunare.

Il progetto NASA

L’obiettivo della base lunare, situata al Polo Sud, è quello di allungare il più possibile la permanenza degli astronauti, permettendo attività continue ed elaborate, e garantendo di sopravvivere alla notte lunare. Senza una base sulla Luna infatti, ogni missione sulla superficie potrà durare al massimo 14 giorni. In un futuro prossimo, poi, fungerà da pit-stop per il viaggio verso Marte. In quest’ottica, il problema dell’approvvigionamento di risorse alla base è centrale. La risorsa primaria che bisogna procurare per permettere la sopravvivenza in un ambiente estremamente ostile è la potenza elettrica.

Già nel 2021 la NASA aveva avviato una serie di contratti a cinque aziende per un design preliminare di pannelli solari per l’uso lunare. Ad oggi, partono tre nuovi contratti con l’obiettivo d’implementare la soluzione trovata e farne accurati test ambientali, tenendo conto delle esigenze ristrette di peso e volume per il viaggio, del terreno irregolare e della polvere corrosiva lunare. L’obiettivo è il deploy in situ entro il 2030. L’ammontare dei fondi è di 19.4 milioni di dollari americani, così suddivisi:

  • Astrobotic Technology of Pittsburgh, Pennsylvania: $6.2 milioni
  • Honeybee Robotics of Brooklyn, New York: $7 milioni
  • Lockheed Martin of Littleton, Colorado: $6.2 milioni

L’ambiente lunare

L’ambiente lunare per certi versi è estremamente vantaggioso per i pannelli solari. Infatti, la potenza solare sulla superficie lunare è circa di 1400 W/m^2 come in orbita terrestre. Non ci sono tempeste di vento, né di neve che potrebbe accumularsi sulle celle, non c’è atmosfera che assorbe energia e c’è anche meno gravità, permettendo quindi alle strutture di supporto di essere meno resistenti e più leggere.

D’altro canto, il giorno lunare dura 29 giorni terrestri, quindi, nelle zone che sulla Terra diremmo temperate (latitudine di più o meno 45°) il dì dura 14 giorni e la notte altrettanti, per un totale di 340 ore di luce alternate da 340 di buio. Questo fatto potrebbe voler dire un’altissima e continua produzione di potenza nei primi 14 giorni, ma per sopravvivere ai restanti 14 giorni ci vorrebbero delle notevoli capacità di stoccaggio energetico o l’utilizzo di energia nucleare.

Un render di come potrebbe essere il progetto dei nuovi pannelli solari. Credits: NASA.
Un render di come potrebbe essere il progetto dei nuovi pannelli solari. Credits: NASA.

Il prototipo sviluppato

La NASA sta elaborando una soluzione per ogni scenario, anche se già la soluzione del Polo Sud, soggetto a caratteristiche simili a quello terrestre in termini di orario solare, permetterebbe l’identificazione di una stagione di lavoro, sempre al Sole, e una di riposo, sempre di notte. L’ambiente rimane estremamente ostile, ma è una missione a cui non ci si può sottrarre, come dice Niki Werkheiser, direttore dello sviluppo tecnologico al NASA STMD a Washington: “Questi prototipi forniranno soluzioni promettenti per fonti di energia affidabili sulla Luna, che sono la chiave del successo di quasi tutto ciò che facciamo in superficie, questo entusiasmante sforzo gioca un ruolo fondamentale che aiuterà a potenziare l’esplorazione nell’ambiente unico del Polo Sud Lunare”. 

Il prototipo di ricerca principale è un albero di 32 piedi (quasi 10 metri) che possa deployare, e richiudere, autonomamente quanti più metri quadrati di superficie attiva di conversione possibile.

Lo sviluppo verticale risulta essere ottimale per l’ambiente lunare del Polo Sud Lunare.  In questo modo, la potenza non diminuisce sensibilmente quando il Sole è vicino all’orizzonte, situazione in cui il terreno lunare blocca la maggior parte dei raggi solari, riflettendoli verso l’alto o assorbendoli.

Lunedì 29 agosto la storia dell’esplorazione spaziale arriverà ad un nuovo crocevia, torneremo sulla Luna per restarci e non si può certo dire che ci stiamo andando impreparati! Seguiremo il lancio di Artemis 1 anche sul canale Youtube Astrospace.it, con diversi ospiti provenienti dall’industria spaziale italiana e non solo. Con noi avremo anche il giornalista Biagio Cimini, in collegamento in esclusiva da Cape Canaveral.

Continua a seguire Astrospace.it sul canale Telegram, sulla pagina Facebook e sul nostro canale Youtube. Non perderti nessuno dei nostri articoli e aggiornamenti sul settore aerospaziale e dell’esplorazione dello spazio.

Tags: ArtemisLunaNasaSLS

Potrebbe interessarti anche questo:

Mappa globale elaborata grazie al dati MISR che mostra le concentrazioni di PM 2.5, in un periodo che va dal 2001 al 2006. Credits:A. van Donkelaar et al. (2010)

NASA e ASI collaborano per combattere l’inquinamento atmosferico con MAIA

Marzo 22, 2023
Dragonfly

Dragonfly su Titano studierà anche la chimica alla base della vita

Marzo 20, 2023
Dragon Endeavour

Siglato l’accordo fra NASA e Axiom Space per organizzare la missione Ax-3

Marzo 23, 2023
Axiom Space ha mostrato le sue tute spaziali di nuova generazione

Axiom Space ha mostrato le sue tute spaziali di nuova generazione

Marzo 15, 2023
CRS-27 dragon spacex

Traffico di Dragon verso la ISS. Partita un’altra capsula

Marzo 15, 2023
SLS alla rampa 39B in attesa del lancio di Artemis 1. Credits: NASA

Il Governo americano ha presentato la proposta di budget NASA per il 2024

Marzo 12, 2023
Prossimo Post
Ecco cosa succederà oggi, il giorno del lancio di Artemis 1

Ecco cosa succederà oggi, il giorno del lancio di Artemis 1

Europa e Giove

I fenomeni di neve sottomarina ci aiutano a comprendere Europa, la luna ghiacciata di Giove

Gli articoli più letti della settimana

  • Immagine simulata del campo profondo di Roman che contiene centinaia di migliaia di galassie, rappresentando solo l'1,3 percento dell'indagine totale, che a sua volta è solo l'1 percento dell'indagine pianificata da Roman. Le galassie sono codificate a colori: quelle più rosse sono più lontane e quelle più bianche sono più vicine. Credits: M. Troxel e Caltech-IPAC/R. Male

    Ecco i risultati delle ultime simulazioni su cosa potrà fare il Roman Space Telescope

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Problemi in orbita per i primi Starlink V2 Mini

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Nei campioni dell’asteroide Ryugu c’è una molecola di RNA uracile

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Buchi bianchi: dentro l’orizzonte, con Carlo Rovelli

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0

Segui AstroSpace.it anche in:

Telegram LinkedIn Twitter Youtube

I nostri ultimi approfondimenti

James Webb e pianeti extrasolari: l’epic fail dell’IA

James Webb e pianeti extrasolari: l’epic fail dell’IA

Marzo 21, 2023
Immagine simulata del campo profondo di Roman che contiene centinaia di migliaia di galassie, rappresentando solo l'1,3 percento dell'indagine totale, che a sua volta è solo l'1 percento dell'indagine pianificata da Roman. Le galassie sono codificate a colori: quelle più rosse sono più lontane e quelle più bianche sono più vicine. Credits: M. Troxel e Caltech-IPAC/R. Male

Ecco i risultati delle ultime simulazioni su cosa potrà fare il Roman Space Telescope

Marzo 20, 2023
GuoWang, l’anti Starlink cinese da 13000 satelliti

GuoWang, l’anti Starlink cinese da 13000 satelliti

Marzo 14, 2023


News e approfondimenti di Astronautica e Aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace Srl.

info@astrospace.it 
www.astrospace.it

P.IVA: 04589880162

  • Privacy Policy
  • AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Feed RSS
  • Newsletter

Abbonati

Entra in Astrospace Orbit per leggere gli articoli Premium di AstroSpace

ISCRIVITI ORA

©2022 Astrospace.it

Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Scienza
    • Astronomia e astrofisica
    • Fisica
  • Rubriche
    • Astrospace Newsletter
    • Le guide di Astrospace
    • Cronache marziane
    • Leggere lo Spazio
    • I progressi di Starship
    • Spazio d’Oriente
    • Interviste
  • Spazio Italiano
    • Spazio Blog
Orbit
Shop
  • Login
  • Registrati
  • Carrello

© 2022 Astrospace.it Info@astrospace.it - News e approfondimenti di astronautica e aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace srl P.IVA: 04589880162

Bentornato!

o

Accedi al tuo account qui sotto:

Password dimenticata? Registrati

Crea un Nuovo Account

o

Compila il modulo per registrarti

Acconsento ai termini di trattamento della Privacy.
Tutti i campi sono obbligatori. Accedi

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o indirizzo email per reimpostare la password.

Accedi
Space Newsletter

Ogni settimana, alle 11:00 di sabato, le principali notizie ed eventi di space economy, tecnologie spaziali ed esplorazione umana dello spazio.

loader

Sei sicuro di voler sbloccare questo post?
Sblocca a sinistra : 0
Sei sicuro di voler annullare l'abbonamento?