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| On 3 anni ago

Nuove informazioni sul primo allunaggio di Starship

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AGGIORNAMENTO: Il tentativo di lancio di Artemis 1 non è più possibile nel Launch Period di inizio agosto. Per ora il nuovo periodo possibile di lancio consigliato è nella prima metà di ottobre. La situazione potrebbe evolvere e cambiare in fretta, in base ai risultati delle analisi sul problema rilevato durante il secondo tentativo del 3 settembre. Per tutti gli aggiornamenti, consigliamo l’iscrizione al sul canale Telegram o alla nostra pagina Facebook.

Con Artemis I la NASA effettuerà un prima prova generale di SLS e della Orion, i due mezzi fondamentali per tutto il programma Artemis, e quindi per tornare sulla Luna. La capsula però si limiterà a portare gli astronauti in orbita lunare, mentre l’allunaggio è stato affidato alla Starship di SpaceX.

Con il programma Human Landing System (HLS) infatti, l’agenzia americana finanzia l’azienda di Musk con 2.941.394.557 dollari per lo sviluppo di una versione modificata di Starship, che funga da lander. Questo permetterà agli astronauti di Artemis III di tornare a camminare sul suolo lunare.

Affinché ciò sia possibile è necessario eseguire diversi test, innanzitutto per portare in orbita Starship. Uno di questi sarà un allunaggio di prova senza astronauti, attualmente previsto entro la fine del 2024. Durante l’incontro annuale del Lunar Exploration Analysis Group della NASA, tenutosi il 23 agosto, sono emersi alcuni dettagli inerenti le future Starship. Altre affermazioni e aggiornamenti sono giunti da diverse voci interne dell’Agenzia Spaziale Americana emerse durante le varie conferenze di preparazione per Artemis 1.

Intanto in Texas, SpaceX è al lavoro per preparare i suoi prototipi al primo volo, che dovrebbe avvenire entro la fine dell’anno. Proprio il 22 agosto gli operai hanno riportato il Super Heavy sul pad di lancio, in vista della prima accensione di tutti e 33 i motori Raptor 2 di cui è dotato. Si tratta di una prova fondamentale per il lancio nello spazio di Starship.

Allunaggio senza decollo

Lisa Watson-Morgan, manager del HLS, ha riportato alcune novità inerenti il vettore di SpaceX e i piani futuri. Uno dei principali obbiettivi che la NASA vuole verificare con Starship è la sua capacità di allunare in sicurezza. Durante il primo volo dimostrativo però, non è richiesto che questa poi riparta in quanto il decollo dalla Luna non è uno dei principali requisiti.

Watson-Morgan ha ovviamente sottolineato che sarà importante verificare le capacità di Starship di riportare gli astronauti sulla Orion, ma sarà qualcosa di cui si occuperanno in futuro. Per questa prima missione di prova utilizzeranno solo uno “scheletro” di Starship, ovvero dotata solamente di quelle componenti necessarie a portare a termine la parte di discesa sulla Luna.

SpaceX sta collaborando già da diverso tempo con l’agenzia americana per lo sviluppo di sistemi di atterraggio su altri corpi celesti come Luna o Marte. Date le dimensioni di Starship, che superano i 50 metri di altezza, serviranno gambe di atterraggio adeguate affinché non sprofondi nel suolo o si ribalti.

Infografica rappresentante le varie fasi di Artemis 3. Credits: NASA/OIG – Traduzione Astrospace.it

SpaceX e NASA inoltre devono ancora stabilire con precisione quale sarà il sito scelto per questo primo allunaggio di prova. L’allunaggio è previsto sempre al polo sud, ma vi è la possibilità che vengano scartate le 13 regioni prese in considerazione per Artemis III. In questo modo, se la Starship dovesse avere problemi, eviteranno di compromettere uno di questi importanti siti.

Un ulteriore fattore da tenere i considerazione è il posizionamento dei propulsori. I Raptor infatti potrebbero essere talmente potenti da scavare profonde buche durante l’avvicinamento, rendendo così ancora più complesso l’atterraggio. Una delle ipotesi presa in considerazione da SpaceX è quella di montare dei propulsori a metà altezza della Starship, evitando in questo modo che siano troppo vicini al terreno.

Ancora pochi dettagli sulle future missioni

Prima di arrivare in orbita lunare la Moonship, così come è gergalmente chiamata la Starship lunare, dovrà essere rifornita in orbita terrestre. SpaceX prevede di lanciare prima una “cisterna”, caricarla di propellenti con diverse Starship e poi utilizzarla per rifornire la Moonship. Watson-Morgan ha dichiarato che non sono ancora a conoscenza del numero preciso di missioni necessarie a completare questa operazione.

Il montacarichi utilizzato da SpaceX per i test.

Durante la conferenza, Watson-Morgan ha inoltre mostrato nuovamente le immagini viste a marzo di quest’anno del montacarichi che utilizzeranno gli astronauti per scendere sul suolo lunare. La zona pressurizzata, abitata dagli astronauti, si troverà a circa 30 metri di altezza e sarà quindi necessario avere un mezzo in grado di calarli sulla superficie. Nella sede di SpaceX a Hawthorne, in California, hanno realizzato una versione di questo montacarichi per poter effettuare alcuni test.

SpaceX ha dovuto dotato questo montacarichi di diversi sistemi ridondanti, in modo che possa funzionare anche in caso di guasti. Inoltre hanno eseguito delle prove simulandone l’utilizzo da parte degli astronauti, mentre questi indossavano delle tute che simulano l’ingombro di quelle che poi utilizzeranno.


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