Gli Emirati Arabi Uniti hanno annunciato la creazione di un fondo pubblico da 3 miliardi di dirham (820 milioni di dollari) dedicato al settore spaziale. Il fondo sarà dedicato allo sviluppo di aziende e realtà private, favorendo la collaborazione con gli enti pubblici e il settore internazionale. L’obbiettivo è far crescere il settore spaziale, in un Paese che attualmente dispone del programma più ambizioso, organizzato e finanziato di tutto il mondo Arabo.
Il fondo è stato annunciato dall’Agenzia Spaziale degli Emirati Arabi Uniti e supportato dallo Sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan, presidente degli Emirati, e dallo Sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, vicepresidente degli Emirati e sovrano di Dubai. Questa iniziativa non sarà dedicata solo ad aziende emiratine, ma che per realtà internazionali capaci d’investire del Paese.
Il tutto sarà infatti collegato alle nuove Space Economic Zones dell’Agenzia spaziale. Queste sono zone degli Emirati dedicate allo sviluppo di attività spaziali. La prima, aperta nel gennaio del 2022, è nella città di Masdar. Qui sono stati concentrati incubatori di Startup spaziali, centri di ricerca e uffici. L’obbiettivo è creare cooperazione e occasioni di contaminazione, per velocizzare la crescita delle competenze nel settore.
Salem Al Qubaisi, direttore generale dell’Agenzia spaziale degli Emirati Arabi Uniti, ha dichiarato: “Il Fondo spaziale nazionale incoraggerà i partenariati globali a stabilirsi qui negli Emirati, fornendo nuove e vitali piattaforme tecnologiche e di sviluppo per rispondere alle esigenze del Programma spaziale degli Emirati Arabi Uniti e di altri clienti globali […]”.
Una nuova costellazione di satelliti
Il primo progetto che sarà supportato dal fondo, è stato reso pubblico in contemporanea, ed è una costellazione di satelliti ad apertura sintetica (SAR) dedicati all’osservazione della Terra. Il suo scopo sarà lo studio del territorio, per analizzare le conseguenze del cambiamento climatico, ma anche per la scoperta di nuovi giacimenti e per il controllo del traffico marittimo. Il programma di costruzione di questa costellazione durerà sei anni, con il primo satellite lanciato entro tre anni. Il nome della costellazione sarà Sirb, che significa stormo di uccelli.
I satelliti saranno costruiti attraverso partnership pubbliche e private e con un grande coinvolgimento del settore internazionale. Gli Emirati apriranno candidature (degli appalti) per la costruzione del sistema d’integrazione, dei vari sottosistemi, per il lancio e la commercializzazione del satellite. Non è chiaro se, e quali, settori saranno vincolati per realtà emiratine.
Quel che è certo è che ormai gli Emirati hanno trovato la loro forma di sviluppo spaziale nella collaborazione internazionale, capendo di non poter fare tutto da soli e allo stesso tempo farlo velocemente. Ne sono un esempio anche gli altri programmi spaziali, che assieme a Sirb rappresentano le grandi ambizioni degli UAE.
Nel 2023 lanceranno il primo astronauta sulla ISS per una missione di lunga durata; nel 2024 è previsto un piccolo rover sulla Luna. In futuro sono state annunciate anche missioni verso Venere e verso la fascia principale degli asteroidi. A questi si aggiungono un satellite ottico per l’osservazione terrestre e uno per la navigazione satellitare.
Continua a seguire Astrospace.it sul canale Telegram, sulla pagina Facebook, sul nostro canale Youtube e ovviamente anche su Instagram. Non perderti nessuno dei nostri articoli e aggiornamenti sul settore aerospaziale e dell’esplorazione dello spazio.