| On 2 anni ago

Come ha fatto Musk ad attivare Starlink in Ucraina? Altri 47 satelliti arrivano in orbita

Share

Alle ore 15:25 italiane del 3 marzo, SpaceX ha iniziato la sua nona missione di questo 2022. Denominato Starlink-4.9, il lancio è servito a portare in orbita 47 satelliti della medesima costellazione, facendo salire a 2232 il numero di Starlink arrivati nello spazio.

Per la terza volta abbiamo assistito all’undicesima partenza di un medesimo Falcon 9, un’operazione che ormai è diventata di routine. Per questa prima fase del progetto, SpaceX ha in programma di avere in orbita 4408 Starlink. Contando quelli lanciati sembrerebbe essere a metà dell’opera, ma bisogna considerare che molti, circa 250, sono già deorbitati o in procinto di farlo.

L’azienda di Musk comunque è in grado di offrire un servizio di connessione stabile, soprattutto alle latitudini maggiori. Questo ha permesso ha SpaceX di prestare supporto ai cittadini di diversi Paesi nelle più svariate situazioni. Dagli incendi in America all’alluvione in Germania, passando per l’eruzione del vulcano di Tonga arrivando alla guerra in Ucraina.

Starlink schierato a supporto degli ucraini

Durante l’invasione russa dell’Ucraina sono state danneggiate diverse infrastrutture di telecomunicazioni. Ciò ha causato danni anche all’intera rete internet, con conseguenti disservizi e rallentamenti, come documentato da questo sito di monitoraggio. Per tale motivo il Vice Primo Ministro e Ministro della Trasformazione Digitale dell’Ucraina Mykhailo Fedorov si è appellato a Musk, chiedendogli l’invio di kit di connessione. Il fondatore di SpaceX, che in quei giorni si stava godendo una festa tradizionale messicana a Brownsville, ha prontamente risposto facendo attivare il servizio in Ucraina e dicendo che avrebbe presto inviato le parabole. L’attivazione del servizio però ha dovuto seguire diverse fasi.

SpaceX sta suddividendo la superficie della Terra in celle per limitare lo spostamento delle parabole e controllare la diffusione a livello globale. Per prima cosa quindi l’azienda ha attivato le celle sopra l’Ucraina. Un ulteriore elemento necessario affinché Starlink fosse effettivamente utilizzabile nel paese era la vicinanza delle stazioni di terra, i Gateway. I satelliti infatti prendono il segnale dai Gateway e lo ritrasmettono alle parabole.

Ogni Starlink quindi deve potersi connettere direttamente con questi due elementi. Ciò non sarà più necessario una volta che saranno presenti in orbita molti satelliti dotati di connessione laser. L’assenza di Gateway vicini si era rivelato un problema a Tonga, ma in Ucraina gli Starlink possono avvalersi dei Gateway presenti in Turchia, Polonia e Lithuania.

Il primo segnale e le potenzialità del sistema

Musk ha mantenuto la sua promessa in tempi record e circa due giorni dopo Fedorov ha condiviso un’immagine di una camion carico di kit di connessione. Poco dopo questo tweet Oleg Kutkov mostrava lo screenshot di uno speed test effettuato utilizzando Starlink da Kiev. La storia di questo test di connessione è alquanto particolare e non riguarda le parabole inviate da Musk.

Kutkov infatti, a fine 2021 aveva acquistato un kit di connessione su eBay per una cifra compresa tra i 2.000 e i 3.000 dollari. Oleg Kutkov è un ingegnere aerospaziale, e voleva smontare la parabole per capirne il funzionamento, senza però poterla utilizzare per connettersi a internet. Ha poi riportato ciò che ha appreso sul proprio sito. Quando ha letto che Musk aveva attivato il servizio in Ucraina, ha preso la sua parabola smontata, l’ha posizionata fuori dalla finestra ed ha così effettuato un test di connessione. Questo è stato possibile perché nei mesi precedenti aveva contattato l’assistenza per modificare l’indirizzo associato alla parabola e poter in futuro attivare l’abbonamento. Così è stato e Oleg è diventato uno dei primi a confermare lo sforzo di Musk.

Oleg Kutkov e la sua parabola Starlink smontata.

Successivamente altre persone hanno confermato l’utilizzo delle parabole Starlink, tra cui lo stesso Fedorov, il quale poi ha sollevato un ulteriore problema: quello energetico. La linea elettrica è un ulteriore punto critico durante attacchi simili a quelli subiti dall’Ucraina, costringendo spesso all’uso di generatori esterni.

SpaceX con Starlink sta dimostrando quanto questo sistema possa essere utile anche in scenari di guerra, poiché estremamente difficile da contrastare. L’esercito russo l’1 marzo ha distrutto l’antenna TV di Kiev, bloccando così tutte le trasmissioni.

Per via delle potenzialità di questo sistema il Dipartimento della Difesa americano ha assegnato a Lockheed Martin, Northrop Grumman e York Space Systems contratti dal valore complessivo di 1,8 miliardi di dollari. Le aziende dovranno sviluppare satelliti per le telecomunicazioni in orbita bassa a uso puramente militare.

Riutilizzi senza sosta

Per quest’ultima missione SpaceX ha utilizzato il Falcon 9 con numero di serie B1060, il terzo che l’azienda riesce a far partire e recuperare per 11 volte. La prima volta che era stato raggiunto questo numero è accaduto a dicembre con il B1051, poi l’azienda si è ripetuta pochi giorni fa con il B1058.

Il Falcon 9 B1060 ora detiene il record per aver completato 11 missioni nel minor tempo: 612 giorni. Utilizzando solamente tre diversi booster l’azienda di Musk è così riuscita a effettuare ben 33 lanci di successo.

Con Starlink-4.9 abbiamo assistito anche al ritorno della chiatta Just Read The Instructions sulla quale, poco meno di 9 minuti dopo la partenza, è atterrato il booster. Questa imbarcazione non supportava un lancio da dicembre dello scorso anno. Più precisamente da CRS-24. In quell’occasione, a seguito dell’atterraggio del booster vi erano stati alcuni problemi legati alle manovre per fissarlo alla chiatta. Il Falcon 9 aveva rischiato di finire in mare, danneggiando anche il robot utilizzato per ancorarlo alla chiatta. Dopo quasi tre mesi di riparazioni quindi, ora la Just Read The Instructions è nuovamente tornata operativa.

Continua a seguire Astrospace.it sul canale Telegramsulla pagina Facebook, sul nostro canale Youtube e ovviamente anche su Instagram. Non perderti nessuno dei nostri articoli e aggiornamenti sul settore aerospaziale e dell’esplorazione dello spazio.