Il 4 Febbraio la NASA ha annunciato che la missione SPHEREx verrà lanciata a bordo di un Falcon 9 della società SpaceX. Il decollo è attualmente previsto a giugno 2024 dal complesso di lancio alla base di Vandenberg in California.
Dopo un primo finanziamento di 2 milioni di dollari finalizzato allo studio del concept, la missione è stata selezionata nel 2019 dalla NASA fra le tre proposte al programma MIDEX (Medium-Class Explorer). Il costo della sonda è di 242 milioni di dollari, mentre la spesa che dovrà sostenere la NASA per il lancio sarà di circa 98.8 milioni di dollari e include anche altri costi relativi alla gestione della missione.
SPHEREx è una missione astrofisica con una durata prevista di poco più di due anni che si occuperà di esaminare il cielo nell’infrarosso. Sarà uno strumento che ci aiuterà a rispondere alle domande sulla nascita dell’universo e al successivo sviluppo delle galassie. L’obiettivo è quello di raccogliere dati su oltre 300 milioni di galassie e 100 milioni di stelle della nostra Via Lattea. Inoltre cercherà molecole essenziali alla vita, come acqua e molecole organiche, nelle regioni in cui le stelle nascono da gas e polvere.
SPHEREx
Con un orbita eliosincrona a 700 km e un peso di soli 178 kg, SPHEREx (Spectro-Photometer for the History of the Universe, Epoch of Reionization, and Ices Explorer) è un telescopio ad infrarossi con un diametro effettivo di 20 cm. Il suo obiettivo è quello di realizzare un’indagine di tutta la volta celeste misurando lo spettro infrarosso con lunghezze d’onda da 0,75 a 5,0 micrometri.
Durante il suo arco di vita di 25 mesi, realizzerà ben quattro volte l’intera mappa del cielo grazie ad un campo visivo di 3,5° x 11°. La misurazione sarà demandata a un array di sei fotorilevatori HAWAII-2RG™ al tellururo di mercurio e cadmio a 4 Megapixel ciascuno prodotti dalla società Teledyne. Grazie all’uso di filtri lineari variabili e ad un beam splitter dicroico non saranno necessarie parti in movimento. L’intero telescopio è raffreddato passivamente da un serie di tre radiatori che mantengono la temperatura interna sotto gli 80 gradi Kelvin. Un ulteriore radiatore permette di abbassare la temperatura dei rilevatori sotto i 60 gradi kelvin in modo da ridurre la corrente di buio all’interno dei rilevatori che tenderebbe a creare errori nelle immagini.
Risulta molto curioso che con il suo ridotto peso di soli 178 kg venga lanciato con un Falcon 9 che ha un carico utile di più di 16 tonnellate in orbita LEO. Una delle possibilità è che potrebbe essere lanciato insieme ad altri satelliti in una missione Rideshare. E’ però probabile che la NASA voglia assolutamente un volo dedicato, a discapito del costo. Un’altra possibilità è anche quella del volume della sonda, che dalle prime proposte sembra particolarmente voluminoso, seppur dal peso piuttosto scarso.
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