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| On 3 anni ago

La Corea del Sud firma gli Accordi Artemis

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Durante una cerimonia tenutasi il 24 maggio a Seoul, il ministro per la Scienza e l’ICT Lim Hyesook ha firmato a nome della Corea del Sud gli Accordi Artemis. Questi sono una serie di principi stilati dalla NASA sui quali basare la futura esplorazione della Luna. Ogni Paese firmatario degli Accordi Artemis, basati sul Outer Space Treaty del 1967, si impegna a rispettare questi principi, ponendo le basi per la sua collaborazione nella prossima esplorazione lunare.

Firmare gli Accordi Artemis non è infatti un elemento rappresentativo di successivi accordi, ma perché questi vengano poi conclusi, c’è bisogno che i Paesi siano firmatari degli Accordi Artemis. In questo modo è posta una base leggermente più specifica su cui costruire le successive regolamentazioni e di conseguenza accordi commerciali e scientifici. Con la Corea del Sud, formalmente Repubblica di Corea, i paesi firmatari degli Accordi diventano:

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  • Australia
  • Canada
  • Italia
  • Giappone
  • Lussemburgo
  • Regno Unito
  • Emirati Arabi Uniti
  • Ucraina
  • Stati Uniti

“Sono entusiasta che la Repubblica di Corea si sia impegnata negli Accordi Artemis. La loro firma dimostra il forte slancio in tutto il mondo nel supportare il nostro approccio di esplorazione da Luna a Marte.” Così ha commentato l’amministratore della NASA Bill Nelson. La Corea del Sud è il primo Stato a firmare gli Accordi durante la presidenza Biden.

Per sapere di più sugli Accordi Artemis, cosa rappresentano, quanto sono importanti: Cosa sono e perché sono importanti gli Accordi Artemis?

Assieme agli Accordi Artemis, il 24 maggio Corea del Sud e NASA hanno firmato un accordo chiamato Civil global navigation satellite systems cooperation. Tramite questa collaborazione gli USA aiuteranno il Paese asiatico nell’aggiornamento e costruzione di una nuova rete satellitare. Ma non solo!

Una collaborazione lunare e terrestre

Gli obbiettivi spaziali della Corea del Sud sono molteplici e oltre alla costellazione satellitare appena menzionata prevedono ad esempio la realizzazione di un vettore di lancio nazionale e di due diverse missioni lunari. Il primo, chiamato Nuri, avrà una capacità di 1.5 tonnellate in orbita bassa terrestre (600-800km). Attualmente il primo volo di questo razzo è previsto per ottobre 2021 in un volo dimostrativo con una massa di prova. Se la missione avrà successo, verrà lanciato un satellite nel 2022.

Dettaglio degli strumenti a bordo del satellite Coreano KPLO. Credits: Astrospace.it

Nel frattempo, la NASA collabora con la Corea nella costruzione di KPLO (Korea Pathfinder Lunar Orbiter), un piccolo orbiter di 648kg che verrà posizionato in un’orbita ellittica polare lunare (100x300km). Lo scopo di KPLO è dimostrare la maturità tecnica della Corea per raggiungere il nostro satellite e per effettuare studi sulla geologia lunare. L’Agenzia spaziale americana ha fornito la ShadowCam. Tale strumento ottico si basa su quello impiegato sul Lunar Reconaissance Orbiter, e servirà per lo studio di possibili depositi di ghiaccio presenti sulla Luna. La collaborazione con la NASA si estende anche al design, al supporto nelle comunicazioni e ai sistemi di navigazione. Americano è anche il lanciatore scelto per questa missione, ossia il Falcon 9 che ad oggi dovrebbe decollare nel 2022.

In questo articolo maggiori informazioni sui principali impegni spaziali della Corea del Sud: La Corea del Sud vuole partecipare alla nuova corsa allo spazio – Spazio d’Oriente. 

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