Manca poco all’arrivo di altre tre sonde su Marte. Il nastro lo taglierà per prima la sonda araba Hope, prevista per il 9 Febbraio, seguita a stretto giro dalla cinese Tianwen il 10 febbraio e dalla statunitense Perseverance il 18 febbraio. Intanto, sul Pianeta Rosso, una parte della missione InSight è stata estesa fino a fine 2022.
Perseverance
Il nuovo rover statunitense dovrebbe – se tutto andrà come previsto – toccare il suolo del Pianeta Rosso alle 21 italiane del prossimo 18 Febbraio.
La fase di EDL (Entry-Descent-Landing), che porterà il rover dal primo contatto con l’atmosfera marziana al suolo del Pianeta Rosso, durerà circa sette minuti. Per tutto questo periodo di tempo, il rover dovrà operare in totale autonomia, essendo impossibile un contatto in tempo reale con la Terra. I tecnici di terra riceveranno la conferma di atterraggio solo undici minuti e mezzo dopo.
Tianwen 1
Per la sonda cinese, equipaggiata con un orbiter, un lander ed un rover, l’arrivo è previsto per il 10 Febbraio. L’orbiter, che ancora trasporta con sé il rover ed il lander, in quella data accenderà il proprio propulsore con l’intento di posizionarsi in orbita attorno a Marte. L’Agenzia Spaziale Cinese, la CNSA, ha dichiarato che sono attualmente in corso i preparativi per questa fondamentale manovra.
E’ già noto che il sito designato per l’atterraggio è la Utopia Planitia. Sempre secondo la CNSA, l’orbiter impiegherà i tre mesi successivi all’inserimento in orbita per individuare con precisione il luogo più adatto alla discesa del rover. Il programma prevede ancora una quarta ed ultima correzione di traiettoria prima dell’arrivo su Marte.
Curiosity
Anche chi ha l’onore di programmare il percorso di Curiosity su Marte ha diritto alle ferie natalizie. Proprio per questo motivo, i team di terra hanno programmato il rover affinché operasse a ranghi ridotti e il più autonomamente possibile. Come sempre in questi casi, le operazioni si sono concentrate su analisi di routine ed a basso rischio: principalmente monitoraggio dei parametri meteorologici e dei livelli di radiazione.
E nell’attesa che su Marte atterri anche il nuovo collega Perseverance, Curiosity ha festeggiato i 3000 giorni di permanenza sul suolo marziano (caduti il 13 Gennaio). Come ogni anniversario che si rispetti, il rover ha trascorso questo particolare avvenimento “in spiaggia”. Proprio così, proprio in quei giorni i team di terra stavano investigando una vasta zona sabbiosa (400 x 1000 metri) denominata “Sands of Forvie”.
Le zone sabbiose possono rivelarsi delle trappole mortali per i rover, luoghi da cui potrebbero non essere più in grado di uscire, e per questo motivo vengono in genere accuratamente evitate. Questa volta non è andata così. Gli operatori hanno spinto il rover per ben 60 metri all’interno della distesa, con l’intento di studiare l’azione eolica di Marte ed il processo di formazione delle dune.
Al termine delle osservazioni, il rover ha ripercorso a marcia indietro l’esatto tragitto dell’andata, così da minimizzare il rischio che finisse in zone sconosciute.
InSight
Come spesso capita con le missioni spaziali, anche InSight ha subìto un’estensione della propria vita operativa. Il lander ha festeggiato i due mesi di permanenza sul Pianeta Rosso lo scorso Novembre, anniversario che ha decretato anche il termine della fase principale della missione.
Il buono stato di salute dei componenti e l’enorme quantità di dati che sono ancora in grado di raccogliere, però, hanno fatto propendere per un prolungamento fino a Dicembre 2022. E’ purtroppo assai difficile che il lander possa operare fino a quella data. La finissima regolite marziana sta continuando ad accumularsi come polvere sui suoi pannelli solari, riducendone l’efficienza mese dopo mese. Sarà dunque necessario porre InSight in “risparmio energetico”, concentrando la poca energia elettrica verso gli strumenti che possono utilizzarla al meglio.
Purtroppo, sembra che la sonda termica HP3 non faccia più parte degli obiettivi primari di missione. L’ultimo tentativo è stato effettuato a metà gennaio, e come i precedenti è stato infruttuoso. Lo si può vedere nell’animazione sottostante. Pur non avendo dato i risultati sperati, l’esperimento HP3 non può affatto essere considerato un fallimento. Per usare le parole di Thomas Zurbuchen, amministratore associato per la scienza della NASA: “Dobbiamo spingere sempre più in là i limiti della tecnologia, per capire cosa funziona e cosa non funziona. In questo senso abbiamo avuto successo ed abbiamo imparato.”
One phase ends, and another begins…
Last weekend, the mole made a final attempt to dig farther underground on Mars. Even with all the steps we’ve taken to #SaveTheMole, it seems there’s just not enough friction in this soil to keep it moving downward. (1/4) pic.twitter.com/ZevtiAvS36
— NASA InSight (@NASAInSight) January 14, 2021
Gli altri strumenti rimarranno invece attivi: la stazione meteo ed il sismometro SEIS. Si spera, riguardo quest’ultimo, di riuscire a migliorarne la sensibilità ricoprendo di regolite marziana il cavo che lo collega al corpo del lander. I dati ricevuti dovrebbero aiutare a comprendere meglio la struttura interna del Pianeta Rosso. L’accorgimento dovrebbe avere il duplice effetto di ridurre il “rumore” esterno e di smorzare gli effetti della temperatura.
Cronache Marziane viene pubblicato ogni mese, il giorno 20 ed è una rubrica progettata e scritta da Andrea Novelli per aggiornare su tutte le attività che avvengono sul pianeta rosso.