Finalmente, dopo anni di progettazione ed i primi test, vediamo per la prima volta una Starship completa pronta al volo. Il mese scorso ci siamo lasciati con SN 8 divisa a metà e pronta ad eseguire i primi test. Ora invece, siamo ancora in attesa del suo decollo e volo a 15 km di altezza, necessario prima di compiere l’importante passo verso il raggiungimento dell’orbita. Vediamo quindi quali sono stati i risultati raggiunti da questa nuova Starship ed i test finora eseguiti, e quelli che ancora deve effettuare.
La strada verso il primo volo
Come avvenuto per tutti i precedenti prototipi, i primi test che SN 8 ha superato sono stati quelli di pressurizzazione a temperature criogeniche. SpaceX ne ha dovuti portare a termine 3, per verificare che i serbatoi della nuova Starship non avessero problemi. Durante il primo tentativo di pressurizzazione, avvenuto utilizzando azoto a temperature criogeniche, gli ingegneri avevano rilevato una piccola perdita nella zona motori. Riparata la falla, hanno eseguito altre due prove, il 7 e 8 ottobre, per verificare che tutto funzioni correttamente.
L’azienda di Musk ha così potuto procedere con l’installazione dei 3 motori Raptor, che serviranno alla Starship per raggiungere i 15 km di altezza. L’accensione contemporanea dei motori è stata testata per gradi, siccome i prototipi precedenti ne avevano solamente uno. La prima prova è stata effettuata sui preburner, le camere di combustione primarie utilizzate per generare i gas che azionano le turbopompe. Si è arrivati così al primo static fire test di una Starship con 3 Raptor, avvenuto il 20 ottobre.
I motori utilizzati avevano numero di serie: 30, 32 e 39. È probabile però che gli ingegneri abbiano riscontrato qualche piccola anomalia, perché il Raptor 39 è stato successivamente sostituito con il 36, installato il 24 ottobre.
Dopo tale successo, ha raggiunto il pad anche il nose cone, per poter essere installato sul corpo principale e completare così SN 8. Prima dell’assemblaggio però i tecnici hanno effettuato alcuni test sull’header tank, il serbatoio sferico posizionato proprio sulla punta del razzo. Il 22 ottobre abbiamo finalmente visto il primo prototipo completo ed in grado di accendere i 3 motori.
Prima di procedere con il volo però, sono necessari ulteriori test. SpaceX dovrà eseguire almeno un’altra accensione dei Raptor, utilizzando l’header tank. Si tratta infatti di una prova mai eseguita prima e che potremmo vedere proprio in questi giorni.
Just you’re average day in Texas?? pic.twitter.com/QilqXfVFwQ
— Austin Barnard? (@austinbarnard45) October 21, 2020
Quando potremmo vedere il volo di questa Starship ?
SpaceX ha richiesto un permesso per il 9 novembre, con una finestra temporale di 12 ore che inizia alle 16:00. Sono previste anche delle date di backup per i due giorni successivi. La motivazione dichiarata in tali permessi è proprio il volo di 15 km.
Non si tratta di una conferma, perché i permessi vengono richiesti preventivamente. Se i test ancora da effettuare daranno esito positivo, potremmo aspettarci un volo proprio in quei giorni. Musk ha garantito che verrà trasmesso tramite una live ufficiale di SpaceX e che potremmo osservare la Starship da diverse angolazioni.
Riguardo al volo però, il magnate sudafricano è abbastanza pessimista, soprattutto per quanto riguarda la fase di rientro. Si tratta di una manovra mai testata prima e la Starship potrebbe non sopravvivere all’atterraggio. Musk ha però dichiarato che questo primo volo servirà a testare il controllo del razzo tramite le quattro ali ed il trasferimento di carburante dai serbatoi principali agli header tank. Qualsiasi sia l’esito, SpaceX avrà molti dati per migliorare la versione successiva.
I lavori a Boca Chica
I lavori di ampliamento della base di Boca Chica procedono velocemente. Negli ultimi mesi gli operai sono stati occupati nella costruzione dell’high bay, dove verrà assemblato il Super Heavy, e del pad di lancio. Da qui partiranno Starship e Super Heavy insieme come un unico razzo, per i primi voli orbitali. Molti hanno espresso perplessità su questo nuovo pad, per via dell’assenza di un frame diverter. Si tratta di una struttura che ha la funzione di deviare le fiamme dei motori ed evitare che queste “rimbalzino” e danneggino il razzo. Il pad di Boca Chica non presenta tale struttura e lo stesso Musk ha detto che potrebbe essere un errore. Probabilmente lo useranno per effettuare dei test per strutture più complesse che realizzeranno in futuro.
Launch animation, accurate flame diverter? pic.twitter.com/CaWCUeZHA8
— Erc X (@ErcXspace) October 7, 2020
Per quanto riguarda l’high bay, i lavori di costruzione sono quasi ultimati e presto potranno inizierà l’assemblaggio del primo Super Heavy. Gli anelli che comporranno il razzo di 72 metri sono sono posizionati all’esterno dei capannoni e pronti per essere impilati.
Il 20 ottobre, alcuni operai hanno iniziato anche a dipingere di bianco uno dei nose cone realizzato solamente per testare le tecniche produttive. È possibile che questo verrà mostrato durante la futura presentazione di aggiornamento sui progressi di Starship, come esempio di Moonship. Non è stata ancora annunciata una data ufficiale per tale presentazione che, stando alle ultime dichiarazioni di Musk, sarà online, a differenza dell’anno scorso.
In attesa del volo di SN 8, è quasi ultimata la costruzione del corpo principale della Starship SN 9. SpaceX in questo modo avrà già un nuovo prototipo pronto per i test, come accaduto con SN 5 e 6. Anche l’assemblaggio delle diverse componenti di SN 10 è a buon punto, con i serbatoi che sono stati completati.
Presto quindi vedremo a Boca Chica molte altre Starship complete e pronte a volare.
I progressi di Starship è una rubrica di aggiornamento sul progetto Starship di SpaceX, progettata e scritta da Andrea D’Urso e viene pubblicata il giorno 5 di ogni mese.
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