Ieri, 31 agosto 2020, è iniziato il Human To Mars Summit. Un evento (quest’anno solo online) che durerà fino al 3 settembre in cui decine di speaker discuteranno del futuro e del presente del settore spaziale, con un focus particolare su Marte. Fra gli incredibili ospiti, ieri sono intervenuti anche Elon Musk e Tory Bruno (nome completo: Salvatore Tory Bruno). Quest’ultimo, forse un po’ meno conosciuto del primo, è l’amministratore delegato di ULA, la joint venture fra Boeing e Lockheed Martin che costruisce e gestisce i lanciatori Delta V, Atlas V e Delta IV Heavy oltre al futuro Vulcan.
Elon Musk
Elon Musk è intervenuto telefonicamente dalla Germania, dove sembra si trovasse per supervisionare la nuova fabbrica Tesla di Berlino e per gestire la collaborazione con CureVac. Questa è un’azienda farmaceutica e di biotecnologie con sede in Germania e sta lavorando ad un vaccino per la malattia Covid-19. Tesla invece dovrebbe costruire dei nuovi macchinari per la “stampa” di questo nuovo vaccino, facilitandone la produzione in serie.
Tornando a Marte, Musk durante la sua intervista ha ovviamente ricordato che l’obiettivo di SpaceX è colonizzare il pianeta rosso. Le difficoltà ovviamente non mancheranno e ha detto che un conto sarà raggiungere Marte, un altro restarci e costruire una base autosufficiente. Allo stesso modo trasportare persone sul pianeta sarà una cosa complicata e particolarmente difficile. “…Non sarà per i deboli di cuore, ma sarà molto glorioso quando riuscirà”.
Starship
Commentando i progressi di Starship Elon ha detto che stanno facendo molti progressi anche se sono ancora rallentati dalla scarsa velocità di produzione. Parlando invece del booster di Starship, il Super Heavy, sembra che il numero di motori Raptor sia ancora diminuito. Qualche mese fa si parlava di 31 motori (ricordiamo che Starship ne ha 6, tre funzionanti in atmosfera e tre nel vuoto), ora sono scesi a 28. Il commento di Musk è comunque stato: “Still a lot of engines” (sono ancora molti motori).
Il Super Heavy è una grande incognita in queste settimane in quanto qualche giorno fa lo stesso Musk ha accennato su Twitter il fatto che potremmo vedere un hop ad ottobre. Un’affermazione che ha spiazzato tutti considerando che non si è ancora visto un solo pezzo di questo booster. Ieri sera Musk ha detto che potremmo aspettarci anche il primo volo orbitale di Super Heavy + Starship il prossimo anno e già la prossima settimana l’inizio dei lavori su questo booster.
Giustamente ha poi messo le mani avanti commentando il primo volo orbitale di Starship, affermando che potrebbe facilmente non funzionare. Ha inoltre detto che attualmente non stanno lavorando alla cabina passeggeri e ai sistemi di supporto vitale. Prima di procedere al suo sviluppo dovranno completare la versione cargo di Starship ed eseguire centinaia di missioni.
Raptor
Parlando invece del motore Raptor, Musk ha affermato che puntano a sviluppare un rapporto spinta/peso di circa 200 in quella che sembra essere un’intera altra versione del motore: “High thrust variant” l’ha chiamata questa mattina su Twitter. Giusto per farsi un’idea, i motori F1 del Saturn V avevano un rapporto spinta/peso di 94.1. Sempre su twitter ha poi spiegato che questi Raptor più potenti saranno quelli dell’anello esterno alla base del Super Heavy e non avranno un controllo direzionale.
Al centro di questo anello di 20 motori ce ne saranno altri 8 che invece potranno essere direzionali. In ogni caso anche variando la potenza di uno o più singoli motori dell’anello esterno si potrà realizzare un cambio di direzione del booster. Un po’ come i carri armati che svoltano cambiando la velocità di un solo cingolo.
Tory Bruno
Tory Bruno ha iniziato commentando l’importanza dell’esplorazione e della permanenza sulla Luna prima di arrivare su Marte. Ha rimarcato il fatto che il primo lancio del programma CLPS che porterà sulla Luna il lander Peregrine sarà anche il lancio inaugurale del vettore Vulcan. Bruno ha inoltre affermato che ULA non parteciperà solo al programma CLPS ma anche al HLS (Human Lander Award). Questo è il programma con cui la NASA sta finanziando tre idee per dei lander lunari in grado di portare astronauti sulla superficie.
Bruno ha affermato che ULA sta partecipando a due dei tre progetti. Quello che non li vede coinvolti è ovviamente Starship. Da questa affermazione possiamo estrapolare una mezza conferma che il lander di Dynetics verrà lanciato con il Vulcan e almeno una parte della proposta del National Team. Questo secondo progetto è infatti “gestito” principalmente da Blue Origin che difficilmente lascerà che il suo lander non sia lanciato da un suo razzo. Bisognerà attendere ancora per delle conferme ufficiali su chi lancerà cosa.
Purtroppo ad un certo punto dell’intervista si sono verificati dei problemi tecnici e l’audio di Tory Bruno è sparito. Prima di questo il CEO di ULA stava però parlando di Marte. Bruno ha condiviso alcune slide, mostrando come tutte le missioni marziane americane di questo secolo siano arrivate sul pianeta rosso con il vettore Atlas V e gran parte di quelle del passato con versioni precedenti dell’Atlas o del Delta.
Commentando l’arrivo sulla superficie di Marte, Tory Bruno ha così spiegato quanto può essere difficile.
E’ come trovarsi sul pianale di un camion in movimento per le strade di Parigi e colpire una pallina da golf che riesce a centrare una buca a Pasadena, in California.
Continua a seguire Astrospace.it sul canale Telegram e sulla pagina Facebook. Non perderti nessuno dei nostri articoli e aggiornamenti sul settore aerospaziale e dell’esplorazione dello spazio.