Il 5 Maggio, alle 12:00 (ora italiana) è partito con successo il razzo Lunga Marcia 5B dallo spazioporto cinese di Wenchang. Si tratta di un lancio storico per la Cina che ha testato con successo il vettore Lunga Marcia 5 nella sua versione 5B, e immesso in orbita il prototipo della nuova capsula per il trasporto di astronauti. Il successo della missione era fondamentale anche per dimenticare i due precedenti lanci falliti.
A conferma di quanto il lancio fosse atteso e di rilievo, inizialmente era stato programmato per il 24 Aprile, anniversario del lancio del primo satellite cinese: il Dongfanghong-1. Erano però ancora presenti alcuni problemi tecnici al vettore che hanno fatto rimandare il lancio fino al 5 Maggio.
Il Lunga Marcia 5B: lo stato dell’arte dei lanciatori cinesi.
Il Lunga Marcia 5 rappresenta la punta di diamante dell’ingegneria aerospaziale cinese; spinto da 10 motori è il più potente veicolo nella flotta di Pechino. La versione “base” ha eseguito il suo lancio inaugurale nel 2016, e in quel momento è diventato il terzo vettore cinese spinto da motori a propellente liquido dopo il LM-6 il LM-7. In questo senso, il LM-5 è il culmine di uno sforzo decennale da parte della Cina di ammodernare la propria flotta e svincolarla dal costoso mix idrazina-tetraossido di diazoto dei precedenti Lunga Marcia.
I LM 5-6-7 fanno infatti parte di un progetto unico, da cui poi si sono sviluppate diverse varianti. L’idea Cinese è infatti quella di avere un core centrale comune, da cui poi sviluppare delle varianti modificando i booster o il secondo e terzo stadio. In questo modo si è creato un vero e proprio razzo modulabile, in grado di adattarsi a diverse missioni e riducendo così i costi rispetto a razzi tra loro molto diversi.
In questo volo è stata testata per la prima volta la variante 5B, ossia una versione modificata del LM-5. Questa modifica al vettore è stata appositamente studiata per portare in orbita le componenti della prossima stazione spaziale cinese, la Tiangong 3. Il primo lancio, con il primo modulo della stazione, è previsto per la seconda metà del 2020. La Cina ha però approfittato di questo lancio per testare la nuova versione del razzo, preferendo, nella peggiore delle ipotesi, perdere una capsula di test invece che un intero modulo della Tiangong.
Da un punto di vista tecnico, il primo stadio del 5B è composto da due motori YF-77 a idrogeno e ossigeno liquido e rimane identico a quello del LM-5. Anche i quatto booster laterali rimangono invariati. Ognuno di essi è dotato di due motori YF-100 a RP1-LOX utilizzati anche sui Lunga Marcia 6 e 7. Ciò che rende diversa la variante 5B è l’assenza del secondo stadio, caratteristica che abbassa il vettore di circa 10 metri. Nonostante questo, il LM-5B può trasportare oltre 25 tonnellate in orbita bassa terrestre.
Un’altra novità del 5B è la presenza di un nuovo grande fairing alto 20.5 metri e con un diametro di 5.2 metri. Queste dimensioni sono incredibili, per paragone l‘altezza disponibile al carico del Falcon Heavy di SpaceX è di “soli” 11 metri. Le dimensioni del LM5B sono necessarie per inserirci i moduli della Stazione Spaziale.
Un ulteriore dettaglio è l’assenza del sistema di aborto missione. Questo è un dispositivo posto sulla cima di ogni razzo quando ci sono astronauti. Serve per estrarre la capsula e i suoi passeggeri in modo improvviso per salvarli da eventuali imprevisti al vettore durante il lancio. Nel Lunga Marcia 5B questo dispositivo non era presente.
La nuova capsula cinese
La Cina dispone già di una capsula per il trasporto di astronauti in orbita, si chiama Shenzhou ed ha eseguito il suo primo volo con astronauta nel 2003. Questa capsula è basata sul design della Soyuz russa, anzi si può dire che ne è una vera copia. Per le ambizioni spaziali di Pechino la Shenzhou non è però sufficiente. A bordo del Lunga Marcia 5B lanciato il 5 Maggio c’era proprio il primo prototipo di questa capsula.
Questo nuovo mezzo sarà in grado di trasportare in orbita fino a sei Taikonauti, oppure solamente tre ma con 500 km di carico utile. Ha un’altezza totale di 8.8 metri e un diametro di 5 metri, divisa in due parti principali: un modulo di servizio e una capsula di rientro. Quest’ultima componente è previsto che potrà essere riutilizzata fino a 10 volte.
Nella capsula è previsto tutto lo spazio pressurizzato, mentre il modulo di servizio contiene i serbatoi di ossigeno e idrogeno liquido, necessari per far funzionare tutto il sistema di supporto vitale. Sul modulo di servizio sono anche posti i pannelli solari, le batterie e i serbatoi di carburante.
Durante questo primo esperimento, una volta raggiunta l’orbita, la capsula cinese salirà ad un’altitudine di circa 8000 km prima di rientrare a Terra. Proprio in questa ultima fase sono stati concentrati i test più importanti, riguardanti lo scudo termico, i paracadute e gli airbag. E’ emerso poche ore dopo il lancio che insieme alla capsula era presente anche un secondo carico, un particolare scudo termico gonfiabile. Questo secondo esperimento è rientrato in orbita già questa mattina ma sembra che l’esperimento non sia riuscito. Ancora non si conoscono le cause, quindi non sappiamo se è stato il prototipo dello scudo termico gonfiabile a non reggere, o se è fallita l’entrata nell’atmosfera. Il rientro della capsula è invece previsto fra circa due giorni, l’8 maggio.
Una capsula per la Luna
Il nuovo mezzo cinese partito ieri è una rivoluzione sotto molti punti di vista. Il suo obiettivo principale sarà quello di portare astronauti alla stazione spaziale cinese ma la Cina ha ambizioni ben più grandi. E’ infatti prevista una versione modificata di questa nuova capsula in grado di arrivare sulla Luna e ritorno. In particolare, per questa nuova capsula è stato creato uno scudo termico fino a quattro volte più efficiente rispetto a quello della Shenzhou. Questo costituisce uno dei progressi più importanti e più complicati per la tecnologia cinese. Se anche il rientro di questo primo prototipo sarà un successo si aprirà una vera e propria nuova era dell’esplorazione spaziale cinese.
Credit per tutte le immagini: CAST (China Association for Science and Technology)