Ad inizio del ventunesimo secolo aprire un’azienda nel mercato aerospaziale sembrava un mossa estremamente azzardata. Rocket Lab è una realtà interessante di cui oggi iniziamo a parlare in questo primo (di quattro) approfondimenti settimanali.
Dagli anni 60 il mercato aerospaziale era sempre stato in mano a poche grandi aziende che vivevano principalmente grazie a contratti governativi. Nella seconda metà degli anni 90 è però iniziata una rivoluzione nel mercato satellitare. I grandi satelliti per le telecomunicazioni e per scopi scientifici iniziavano a diventare sempre più piccoli e sempre più convenienti. Inoltre le applicazioni di questo mercato diventavano sempre più diversificate.

Questa situazione diede spinta allo spirito imprenditoriale di molte persone. Alcune videro nello spazio un mercato emergente in cui investire, altri ci videro la possibilità di realizzare il sogno della loro vita di esploratori e ricercatori. Alcuni hanno saputo unire le due cose, una al supporto dell’altra.
Fra questi sicuramente il più famoso è Elon Musk. Nel 2002, lancia SpaceX azienda che negli anni ha saputo innovare e conquistarsi una leadership sul mercato. Mentre Elon Musk era al lavoro su SpaceX un altro giovane coltivava idee riguardanti lo spazio. Peter Beck è nato e cresciuto in Nuova Zelanda. Fin dall’infanzia è stato appassionato di motori e di razzi. Suo padre lavorava in un museo ed era direttore di una galleria d’arte con una grande passione per i motori e per le macchine. Riesce a trasmetterla talmente bene a suo figlio che a soli 15 anni dota di un turbocompressore una vecchia mini da lui stesso ristrutturata. A 18 anni rischia di rimetterci la vita montando un piccolo razzo sulla sua bicicletta.
A 18 anni lascia la sua casa per diventare apprendista in Fisher & Paykel. Qui userà i laboratori dell’azienda (che fabbricava utensili) per sperimentare e costruire motori per razzi. Più tardi lavorerà in Callaghan Innovation, un ente statale che si occupa di nuove tecnologie. Qui avrà a che fare con lo studio dei superconduttori, materiali compositi e nuove leghe sperimentali.
Nel 2006 decide che è l’ora per aprire una realtà tutta nuova. Fonda Rocket Lab. L’azienda ha formalmente sede in America dal 2013. Nel 2009 ha lanciato il suo primo razzo sp

erimentale l’ATEA 1, nome che significa spazio in lingua Maori. L’Atea è stato un piccolo razzo suborbitale dell’altezza di sei metri e del peso di 60 Kg. Era in grado di lanciare fino a 2 kg ad un altitudine massima di 120 Km. Dei risultati eccellenti considerato che l’azienda era nata tre anni prima. Con questo lancio, partito dalla Nuova Zelanda, Rocket Lab è stata la prima azienda dell’emisfero boreale a raggiungere l’orbita. Sempre dalla Nuova Zelanda l’azienda ha deciso di far partire anche il suo secondo razzo: l’Electron.

La posizione geografica della Nuova Zelanda inoltre, favorisce particolarmente il lancio di satelliti in orbita Eliosincrona. Questa è infatti l’orbita maggiormente usata dai piccoli satelliti per l’osservazione della Terra. Il lancio di questi risulta essere la prinicipale fonte di mercato per l’azienda e lo sarà ancora per alcuni anni a detta di Peter Beck. Da qui l’ovvia scelta di rimanere a “giocare in casa”.
Lo spazioporto principale di Rocket Lab è diventato particolarmente famoso negli ultimi anni. Guardando alcune foto o video dei loro lanci non si fa fatica a capire il perché. Situato in cima ad un promontorio che si affaccia sull’oceano pacifico è un posto a dir poco caratteristico. Si trova nell’isola Nord della Nuova Zelanda nella Penisola Mahia.
Inizialmente non era però questa l’isola scelta da Peter Beck. Avevano scelto il sito di Kaitorete Spit, più a Sud di quello attuale, vicino alla tristemente famosa Christchurch. Questa zona era più collegata e facilmente raggiungibile. La Nuova Zelanda è però un paese ricco di zone protette e incontaminate e le politiche al riguardo sono (giustamente) severe. E’ stato allora scelto il sito di Mahia.
Qui l’azienda punta a lanciare un massimo di 100 Electron all’anno una volta raggiunto il pieno regime.
In rapida espansione Rocket Lab ha recentemente avviato accordi in un altro spazioporto, questa volta in America, in Virginia. L’azienda lancerà da una rampa apposita costuita nello spazioporto della Nasa chiamato: Mid-Atlantic Regional Spaceport (MARS). Qui vengono già lanciati piccoli razzi dall’inizio degli anni 2000. Ora si aggiungerà Rocket Lab, probabilmente già da inizio 2020.
Rocket Lab è un azienda simbolo di un periodo e un settore in rapida crescita. Peter Beck ha saputo innovare in piccoli e inaspettati modi che però hanno fatto la differenza. Il 25 Novembre verrà lanciato il decimo Electron, razzo di cui parleremo nel secondo approfondimento dedicato a questa azienda.