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Perseverance rilascia il primo bollettino meteo dal pianeta rosso

Arrivano direttamente dal cratere Jezero le prime rilevazioni meteorologiche da parte di Perseverance. I primi dati sono stati registrati e comunicati al JPL dal Mars Environmental Dynamics Analyzer a bordo del rover.

Francesco Durante di Francesco Durante
Aprile 9, 2021
in Esplorazione spaziale, NASA, News
Clouds

Nuvole marziane riprese dal rover Curiosity alle spalle del "Mont Mercou". Credits. NASA/JPL-Caltech

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Le rilevazioni meteorologiche giocano un ruolo chiave anche nel campo dell’esplorazione spaziale. Grazie allo sviluppo satellitare in questo campo ha di volta in volta assottigliato il margine di incertezza riguardo le condizioni meteo sul pianeta Terra ed al di fuori di esso. Lo stesso concetto è stato portato avanti dagli scienziati della NASA nella pianificazione di una missione a milioni di Km da noi, dove non c’è margine d’errore. Il merito delle prime rilevazioni dal cratere Jezero va al MEDA, posto a bordo di Perseverance

Mars Environmental Dynamics Analyzer

Lo strumento Mars Environmental  Dynamics Analyzer (MEDA) pesa circa 5.5 Kg e non solo è in grado di rilevare i livelli di polvere, ma anche di misurare sei differenti condizioni atmosferiche. Tutto ciò grazie ad un’imponente batteria di sensori che misurano: vento (velocità e direzione), pressione, umidità relativa, temperatura dell’aria marziana e del suolo e radiazioni provenienti dal Sole e dallo spazio. Il sistema MEDA si è attivato per la prima volta per 30 minuti il 19 febbraio, più o meno un giorno dopo l’ammartaggio. Nello stesso giorno, ha prontamente iniziato a comunicare le prime misurazioni agli ingegneri della NASA. Da quel momento, il sistema si “risveglia” ogni ora per effettuare le misurazioni ed immagazzinarle, successivamente si “assopisce” indipendentemente dalle operazioni di Perseverance.

wind sensors
Focus sul sensore di rilevamento di velocità e direzione del vento di cui è provvisto MEDA. Credits. NASA/JPL-Caltech

D’altra parte, MEDA registra i dati meteorologici che il rover sia in funzione o meno, che sia notte o giorno, in maniera del tutto autonoma. Vantando una maggiore durata complessiva e letture della temperatura aggiuntive, MEDA può registrare la temperatura a 3 altezze atmosferiche. Parliamo di 0.84 m, 1.45 m e 30 m, oltre alla temperatura superficiale. Per quest’ultima misura, utilizza un sensore ad infrarossi in grado di misurare la temperatura a circa 30.5 m di quota sopra il rover.

Le prime rilevazioni di MEDA

Ma quali condizoni ha rilevato MEDA all’interno del cratere Jezero? Il rapporto in possesso degli scienziati della NASA mostra che, all’avvio delle misurazioni, la temperatura della superficie era di -20°C. Nel giro di circa trenta minuti, la temperatura è ulteriormente scesa fino a -25.6°C. Accanto alle rilevazioni della temperatura, il sistema ha fornito un quadro completo della situazione sfruttando tutti i sensori a sua disposizione. Quelli preposti alla misurazione di radiazioni e polveri hanno evidenziato che l’aria marziana all’interno del cratere Jezero era più limpida di quella del cratere Gale. Quest’ultimo è situato a circa 3700 Km di distanza ed il confronto è possibile grazie alle rilevazioni ottenute dal rover Curiosity che vi si trovava all’interno. Per quanto concerne la pressione, quella riscontrata da MEDA era pari a 718 Pacal, ben all’interno del range 705-735 predetto dai modelli a disposizione degli scienziati.

Non solo Perseverance, un progetto in costante aggiornamento

Nel corso del prossimo anno, MEDA fornirà preziose informazioni sugli sbalzi di temperatura, sui flussi di calore così come sulle tempeste di polvere e l’interazione delle particelle che la compongono con la luce. Altrettanto importanti saranno le letture di MEDA riguardo l’intensità delle radiazioni solari, delle formazioni di nubi e dei venti locali. In questo modo, verranno acquisite preziose informazioni utili nella pianificazione della futura missione Mars Sample Return. Inoltre, le misurazioni aiuteranno gli ingegneri a comprendere meglio l’habitat marziano e preparare di conseguenza gli esseri umani che affronteranno le complesse condizioni climatiche del Pianeta Rosso.

Così come il sistema REMS a bordo di Curiosity offre dati meteorologici ed atmosferici quotidiani, allo stesso modo MEDA viene concepito (attraverso una collaborazione internazionale) come una stazione meteorologica autonoma ed aggiornata. Il sistema è stato fornito dalla Spagna e sviluppato da CAB (Centro de Astrobiologia) con il contributo dell’Istituto meteorologico finlandese. L’apporto degli Stati Uniti al progetto è stato finanziato dal programma Game Changing Development all’interno della Space Technology Mission Directorate della NASA.

MEDA
Il sistema MEDA evidenziato a bordo del rover Perseverance. Credits. NASA/JPL-Caltech

Lavoro sinergico per missioni presenti e future

Con i bollettini meteo offerti da MEDA, gli ingengeri dispongono di dati atmosferici da ben tre diverse località del Pianeta Rosso. Il contributo è frutto di un lavoro sinergico tra Perseverance, Curiosity ed InSight della NASA. Il trio consentirà una più profonda comprensione dei modelli meteorologici, degli eventi e delle turbolenze atmosferiche marziane. Facendo riferimento ad un avvenimento imminente, le informazioni di MEDA vengono utilizzate anche per stabilire e cogliere le migliori condizioni atmosferiche per i voli di Ingenuity Mars Helicopter. Entrando nel merito, un rapporto di MEDA è giunto proprio nel momento in cui Ingenuity ha terminato ilcheck dei sistemi e verificato le condizioni pre-volo. In quel momento, il sistema di rilevamento meteorologico ha registrato una temperatura massima di -22°C ed una minima di -83°C all’interno del cratere Jezero. Inoltre, MEDA ha misurato le raffiche di vento stabilendo che le raffiche fossero di circa 10 m/s.

Grazie ai telescopi qui sulla Terra ed ai veicoli spaziali che orbitano attorno a Marte gli scienziati hanno una comprensione ottimale del clima del Pianeta Rosso. Hanno altresì a disposizione alcune informazioni sull’entità delle tempeste di polvere durante un singolo anno marziano (due anni sulla Terra). Tuttavia, le informazioni ottenute, così come quelle future, permetteranno di prevedere il sollevamento ed il trasporto della polvere stessa e come le piccole tempeste evolvolo in grandi tempeste su Marte. Questi dati saranno di grande importanza nella pianificazione delle future missioni scientifiche ed esplorative.

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Tags: MarteMeteo spazialeNasaNewsPerseverance

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