La Corea del Nord, il 24 marzo ha condotto un test missilistico intercontinentale (ICBM) del Hwasong-17. Si tratta del primo test di questo tipo dal 2017, anno in cui il Paese firmò un accordo con gli USA per non eseguire questo tipo di lanci missilistici. Al contrario dei missili lanciati negli scorsi mesi questo aveva la potenza e la quota per colpire anche un altro continente. Per questo motivo è appunto definito intercontinentale.
Non si tratta comunque del primo test missilistico dal 2017. Solo nel 2022 ne sono stati eseguiti almeno altri quattro, alcuni dei quali sotto l’egida del Programma Spaziale Nazionale. Il missile Nord Coreano ha raggiunto una quota di oltre 6000 km, ed è ammarato a soli 150 km dalle coste del Giappone, circa 1000 km di distanza da dove era partito.
Il test eseguito ieri è anche il primo mai effettuato dell’ICBM chiamato Hwasong-17 e il primo missile mai lanciato dalla Corea del Nord da un TEL (Transporter Erector Launcher). Si tratta di dispositivi di trasporto e lancio di missili, la maggior parte dei quali, in Corea del Nord, sono di provenienza cinese. Essendo questi test non sempre riusciti, la Corea non rischia così di distruggere questi sistemi di trasporto.
Lo stesso lancio di ieri del Hwasong-17 non è affatto il suo primo volo. Nell’ultimo mese è stato stimato (non ci sono dichiarazioni ufficiali) che due diversi test che hanno raggiunto quote di circa 300 km erano proprio con il Hwasong-17. Un terzo lancio, fallito il 16 marzo, raggiunse la quota di soli 20 km. Nella seguente infografica sono raccolti tutti i missili balistici in possesso della Corea del Nord. Si può vedere come già il Hwasong-15 avesse portata globale.
Il primo lancio riuscito del Hwasong-17
Secondo le attuali analisi, il Hwasong-17 dispone di una spinta di 160 tonnellate al primo stadio. Più che sufficienti per trasportare una testata nucleare sopra un altro continente. Questo ICBM è infatti il più potente missile balistico a propellente liquido mai lanciato. Non solo dalla Corea del Nord, ma a livello mondiale. Per la prima volta era stato presentato durante una parata militare a inizio 2020. Il lancio del 24 marzo, per la sua particolare orbita, lo dimostra ampiamente. Raggiungere una quota di oltre 6000 km in verticale non è infatti un’impresa da poco. Per paragone, ricordiamo che la Stazione Spaziale Internazionale orbita attorno alla Terra a una quota di circa 450 km.
BREAKING: North Korea’s state-run television shows edited footage of Kim Jong Un guiding the test-launch of what the country referred to as the Hwasong-17 ICBM.
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(Video: KCTV) pic.twitter.com/APifRhtJVr— NK NEWS (@nknewsorg) March 25, 2022
Il Hwasong-17 è spinto al primo stadio da quattro motori, modificati sul progetto del RD-250, un motore sovietico usato anche su alcuni razzi spaziali. Come già detto è un ICBM a propellente liquido a due stadi, con un diametro variabile fra i 2.4 e i 2.9 metri e un’altezza totale stimata fra i 24 e 26 metri.
Le ragioni di questo test sono fra le più classiche dei test della Corea del Nord. I comunicati stampa del Paese indicano infatti questo test come una risposta ad una “escalation imperialistica americana”. Inoltre, sembra che a bordo del razzo fosse presente un payload tecnico, necessario a testare diversi sistemi di controllo e comunicazione del razzo stesso. Nella seguente tabella sono riportati i valori di quota e durata del test rilevati da Giappone, Corea del Sud e quelli comunicati ufficialmente dalla Corea del Nord. Durante il precedente test del 2017, si era utilizzato il Hwasong-15, che raggiunse una quota di 4475 km.
Distanza all'atterraggio [km] | Quota [km] | Tempo in volo | |
Stima Giapponese Hwasong-17 | 1100 | 6000+ | 71 m |
Stima Corea del Sud Hwasong-17 | 1080 | 6200 | / |
Comunicato Corea Del Nord | 1090 | 6248.5 | 67m32s |
Valori ufficiali test 2017 Hwasong-15 | 4,475 | 950 | 53 m |
Le risposte internazionali
Il test è stato ovviamente condannato dai principali attori coinvolti. In primis Giappone e Corea del Sud, che vedono la continua militarizzazione della Corea del Nord come una persistente minaccia. In una nota del Pentagono, gli USA scrivono: “Gli Stati Uniti condannano fermamente questi lanci, che sono una sfacciata violazione di molteplici risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, aumentano inutilmente le tensioni e rischiano di destabilizzare la situazione della sicurezza nella regione”.
Con un’altra nota, il Dipartimento di Stato americano ha comunicato ieri sera l’apertura di nuove sanzioni verso enti dell’Iran, della Siria e della Corea del Nord in risposta alla proliferazione di test missilistici di questo tipo.
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