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Avio diventa ufficialmente il fornitore dei servizi di lancio per tutti i razzi Vega

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Durante una riunione del Consiglio ESA, svoltasi a Parigi il 10 luglio, i rappresentanti dei Paesi Membri hanno firmato in via definitiva la “Launcher Exploitation Declaration” (LED), un’accordo che permette ad Avio di diventare ufficialmente il fornitore dei servizi di lancio di tutti i razzi Vega. Questo vuol dire, come anticipato dagli accordi del 2024, che Avio sarà ora responsabile della commercializzazione e gestione di tutti i servizi di lancio dei razzi Vega, che prima spettava ad Arianespace.

L’azienda italiana in precedenza era infatti il prime contractor (oltre che costruttore e integratore principale) dei razzi Vega, ma spettava all’azienda europea Arianespace venderne i servizi di lancio. Con questo cambio di “gestione” sarà l’azienda italiana ad avere il controllo sul mercato dei razzi Vega-C, Vega E e in futuro Vega Next. L’Italia così, come ribadito dalle istituzioni coinvolte, si dota finalmente di un proprio fornitore di lanci spaziali, e non solo di un costruttore e integratore.

Teodoro Valente, Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, che ha gestito in rappresentanza dell’Italia la trattativa e la firma della LED in ESA, ha così dichiarato: “Da oggi, con gli esiti della riunione in ESA a Parigi, l’Italia ha un proprio fornitore di servizi di lancio! La Launcher Exploitation Declaration (LED), è stata finalizzata grazie ad un accordo tra tutti gli Stati Membri di ESA che partecipano allo sviluppo dei lanciatori Ariane e Vega. La dichiarazione consente all’Italia di dotarsi, per il tramite di AVIO, di un proprio fornitore dei servizi di lancio per la famiglia dei lanciatori Vega. [..]”

Attualmente Avio punta ad eseguire 3 voli del razzo Vega-C nel 2025, con l’opzione per un quarto fra la fine del 2025 e l’inizio del 2026. La timeline, prevede poi 4 lanci nel 2026 con l’opzione per un quinto e 5 nel 2027. Il prossimo lancio è attualmente previsto per il 25 luglio.

Giulio Ranzo, Amministratore Delegato di Avio, ha dichiarato: “È un passaggio storico che consolida l’autonomia del nostro Paese nell’accesso allo spazio e ci affida una responsabilità strategica verso l’Europa. Siamo pronti ad affrontare questa sfida con determinazione e stiamo investendo in tecnologie, competenze e infrastrutture per garantire un servizio competitivo. Siamo grati per il costante e fattivo sostegno ricevuto dal sistema istituzionale italiano nel perseguimento di questo importante traguardo.”

Gli aggiornamenti al sito di lancio europeo

Parallelamente all’approvazione della Launcher Exploitation Declaration, durante la riunione del 10 luglio è stato aggiornato il quadro normativo del Centro Spaziale della Guyana (CSG) per rafforzare la gestione condivisa tra ESA, CNES e i nuovi fornitori di servizi di lancio.

Il sito di Kourou, operativo da oltre 45 anni come principale spazioporto europeo, continuerà a ospitare i lanciatori Vega e Ariane ma con una governance rinnovata. È stato istituito un Comitato degli operatori di lancio, coordinato dal CNES con la partecipazione dell’ESA e di tutte le aziende autorizzate a utilizzare le infrastrutture.

Inoltre, un comitato strategico ESA-CNES avrà il compito di definire raccomandazioni operative, gestire i conflitti tra i programmi di lancio e coordinare lo sviluppo delle infrastrutture, con l’obiettivo di aumentare la flessibilità del sito e favorire anche l’ingresso di nuovi player europei, grazie all’European Launcher Challenge.

Tra le novità previste, vi sono semplificazioni per l’accesso all’Ensemble de Lancement Soyuz (ELS), l’area di lancio da dove partivano i razzi Soyuz, che potrà ospitare nuove piattaforme e missioni di microlanciatori o vettori di nuova generazione. Il potenziamento della governance e della logistica dovrebbe ridurre l’intervallo tra i voli dei vettori Ariane 6 e Vega-C, ottimizzando così la capacità di risposta dell’Europa nel settore dell’accesso allo spazio.

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