• AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Astrospace Shop
  • ADV
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
ORBIT
Shop
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati

35 anni dal lancio di Hubble, che si avvicina alla fine della sua missione

Mariasole Maglione di Mariasole Maglione
Aprile 24, 2025
in Agenzie Spaziali, Approfondimento, Astronomia e astrofisica, ESA, NASA, News, Scienza
Condividi su FacebookTweet

Il 24 aprile 1990, alle 12:33 UTC, lo Space Shuttle Discovery decollava dal Kennedy Space Center con a bordo uno dei carichi più attesi e significativi della storia dell’esplorazione spaziale: il telescopio spaziale Hubble. Frutto di una collaborazione tra NASA ed ESA, Hubble rappresentava all’epoca una delle imprese tecnologiche e scientifiche più ambiziose mai tentate. Il suo scopo era quello di superare i limiti dell’osservazione da terra, offrendo una vista libera dalle distorsioni dell’atmosfera terrestre. E quello che ne è seguito ha cambiato per sempre l’astronomia.

Oggi, a 35 anni dal lancio, Hubble ha ampiamente superato le aspettative iniziali. Doveva durare 15 anni, è operativo da più del doppio. È stato protagonista di cinque missioni di manutenzione e aggiornamento tra il 1993 e il 2009, durante le quali è stato progressivamente potenziato con nuovi strumenti. Ha fornito alcune delle immagini più iconiche dell’Universo. E ha contribuito in modo sostanziale a rivoluzionare la nostra comprensione del cosmo, dall’età dell’Universo all’espansione accelerata, fino all’identificazione e allo studio di pianeti extrasolari.

Oggi, purtroppo, la fine della missione è sempre più vicina. I suoi strumenti iniziano a mostrare i segni del tempo, la sua orbita sta progressivamente decadendo, uno solo dei suoi sei giroscopi è attivo. In assenza di ulteriori interventi tecnici, è molto probabile che Hubble cessi le sue operazioni entro la fine di questo decennio. Proprio ora che l’intero programma scientifico spaziale della NASA si trova in un momento abbastanza critico.

Il lancio di uno dei progetti spaziali più ambiziosi di sempre

Concepito fin dagli anni ’70 e frutto di una stretta collaborazione tra NASA ed ESA, Hubble rappresentava un salto di qualità tecnologico e scientifico senza precedenti. Costato circa 1.5 miliardi di dollari al momento del lancio, il telescopio aveva lo scopo di osservare l’Universo al di sopra dell’atmosfera terrestre, evitando le distorsioni che da terra limitano la risoluzione delle immagini astronomiche.

Hubble fu progettato per essere modulare e manutenibile in orbita: una caratteristica che avrebbe permesso di aggiornarlo nel tempo con nuove tecnologie. Questo design innovativo rese possibile l’esecuzione di cinque missioni di servizio effettuate tra il 1993 e il 2009, tutte a bordo dello Space Shuttle. Durante questi interventi, astronauti in attività extraveicolare sostituirono strumenti scientifici, computer di bordo, batterie e giroscopi, prolungando la vita utile del telescopio ben oltre le previsioni iniziali.

L’astronauta Kathryn Thornton esegue un EVA per la riparazione del telescopio spaziale Hubble durante la missione STS-61, nel dicembre 1993. Credits: NASA
L’astronauta Kathryn Thornton esegue un EVA per la riparazione del telescopio spaziale Hubble durante la missione STS-61, nel dicembre 1993. Credits: NASA

Dal punto di vista tecnico, Hubble è dotato di uno specchio primario di 2.4 metri di diametro, realizzato in vetro ultraleggero a bassa dilatazione termica. La sua suite di strumenti ha incluso nel tempo fotocamere, spettrografi e rilevatori sensibili alle lunghezze d’onda del visibile, dell’ultravioletto e del vicino infrarosso. Tra gli strumenti più celebri figurano la Wide Field Camera 3 (WFC3), installata nel 2009, e lo Advanced Camera for Surveys (ACS), che hanno permesso osservazioni ad alta risoluzione di oggetti distanti miliardi di anni luce.

(Quasi) 35 anni di scienza con Hubble

In 35 anni di attività, il telescopio spaziale Hubble ha effettuato quasi 1.7 milioni di osservazioni, analizzando circa 55 mila oggetti astronomici. Questi dati hanno portato alla pubblicazione di oltre 22 mila articoli scientifici sottoposti a peer review, con più di 1.3 milioni di citazioni, rendendo Hubble uno degli strumenti più prolifici nella storia dell’astronomia.

Il suo archivio dati supera i 400 terabyte, rappresentando una delle risorse più preziose per l’astrofisica moderna. Hubble ha permesso agli astronomi di osservare cambiamenti astronomici su scale temporali decennali, come la variabilità stagionale dei pianeti del Sistema Solare, getti di buchi neri che viaggiano a velocità prossime a quella della luce, convulsioni stellari, collisioni di asteroidi e l’espansione di bolle di supernova.

Grazie alla sua capacità di osservare nell’ultravioletto, nel visibile e nel vicino infrarosso, Hubble ha fornito immagini dettagliate di galassie lontane, nebulose e pianeti extrasolari, contribuendo in modo significativo alla cosmologia e all’astrofisica. Le sue osservazioni hanno permesso di determinare con maggiore precisione l’età dell’Universo, stimata in 13.8 miliardi di anni. E hanno fornito prove dell’espansione accelerata del cosmo, suggerendo l’esistenza dell’energia oscura.

Fotomosaico della galassia di Andromeda realizzato a partire da 600 immagini del telescopio spaziale Hubble raccolte in due diversi indagini nell'arco di 10 anni e 1000 orbite dell'osservatorio. Credits: NASA, ESA, B. Williams (University of Washington)
Fotomosaico della galassia di Andromeda realizzato a partire da 600 immagini del telescopio spaziale Hubble raccolte in due diversi indagini nell’arco di 10 anni e 1000 orbite dell’osservatorio. Credits: NASA, ESA, B. Williams (University of Washington)

Verso la fine della missione

Oggi, Hubble continua a essere uno degli osservatori più richiesti dalla comunità astronomica, con una domanda di tempo di osservazione che supera di sei volte la disponibilità. Tuttavia, dopo 35 anni di attività, il telescopio mostra segni di invecchiamento.

Nel 2009, durante l’ultima missione di manutenzione, furono installati sei nuovi giroscopi, essenziali per orientare con precisione il telescopio. Nel corso degli anni, tre di questi hanno cessato di funzionare, e nel 2024 un quarto ha iniziato a fornire dati errati, costringendo Hubble a entrare in modalità di sicurezza. Per garantire la continuità delle osservazioni, la NASA ha deciso di operare il telescopio utilizzando un solo giroscopio, mantenendo l’altro funzionante come riserva. Sebbene questa configurazione limiti la flessibilità e la rapidità di puntamento, Hubble può continuare a effettuare la maggior parte delle osservazioni scientifiche.

Un’altra sfida è rappresentata dal decadimento orbitale. Hubble orbita a circa 540 km di altitudine, ma l’attrito con l’atmosfera terrestre, amplificato dall’attività solare, provoca una lenta ma costante diminuzione dell’orbita. Senza interventi correttivi, il telescopio potrebbe rientrare nell’atmosfera tra il 2028 e il 2040. Per mitigare questo rischio, durante la missione di servizio del 2009 è stato installato un meccanismo di cattura morbida, progettato per facilitare un eventuale deorbitamento controllato da parte di una missione futura.

Nel 2022, la NASA e SpaceX hanno firmato un accordo per studiare la possibilità di una missione con la capsula Crew Dragon per rialzare l’orbita di Hubble e prolungarne la vita operativa. Tuttavia, nel 2024, la NASA ha deciso di non procedere con questa opzione, ritenendo che i rischi superassero i benefici.

Render artistico dell’attracco della capsula Dragon di SpaceX al telescopio spaziale Hubble. Credits: Mark Crawford/NSF/L2
Render artistico dell’attracco della capsula Dragon di SpaceX al telescopio spaziale Hubble. Credits: Mark Crawford/NSF/L2

Nonostante queste sfide, la NASA prevede che Hubble possa continuare a fornire dati scientifici preziosi almeno fino alla fine di questo decennio, lavorando in sinergia con altri osservatori spaziali come il James Webb Space Telescope.

L’incertezza del futuro scientifico nello spazio della NASA

Il futuro del telescopio spaziale Hubble si inserisce in un contesto più ampio di incertezza per la scienza spaziale statunitense. Proprio in queste settimane, l’amministrazione Trump ha proposto un taglio drastico al budget della NASA per la scienza, riducendolo da 7.5 miliardi a 3.9 miliardi di dollari per l’anno fiscale 2026, pari a una diminuzione del 47%.

Questa riduzione del budget metterebbe a rischio numerose missioni scientifiche in fase avanzata, tra cui il Nancy Grace Roman Space Telescope, il principale erede scientifico di Hubble. Con un lancio attualmente previsto per il 2027, Roman è progettato per affrontare alcune delle domande più profonde dell’astrofisica contemporanea: dalla natura dell’energia oscura alla ricerca di pianeti extrasolari tramite microlensing gravitazionale.

Il Roman è dotato di uno specchio primario da 2.4 metri – lo stesso diametro di Hubble – ma con un campo visivo 100 volte più ampio. Il progetto ha già superato diverse revisioni tecniche critiche (Key Decision Points) e si trova attualmente nella fase finale di integrazione e test. Tuttavia, nonostante i progressi, i tagli proposti potrebbero comportare un rallentamento significativo dello sviluppo, una revisione degli obiettivi scientifici o addirittura una cancellazione del programma. Per una missione con obiettivi così strategici – e già in fase avanzata – il rischio di interruzione rappresenta un segnale preoccupante per il futuro della scienza spaziale statunitense, e mette in discussione la capacità della NASA di garantire continuità scientifica tra le generazioni di osservatori spaziali.

Potrebbe interessarti –> Il Governo USA vuole tagliare circa il 50% del budget per la scienza alla NASA. Cosa sta succedendo?

Capitol Building

Ti piace questo articolo? C’è molto di più!

Su ORBIT avrai accesso ad approfondimenti, rubriche, report e analisi, live, interviste e alla nostra community, oltre che a rubriche dedicate anche al mondo dell’astronomia. Ti piacerà!



© 2025 Astrospace.it Tutti i diritti riservati. Questo articolo può essere riprodotto o distribuito integralmente solo con l’autorizzazione scritta di Astrospace.it o parzialmente con l’obbligo di citare la fonte.
Tags: HubbleLancioNasaSpace ShuttleTelescopio spazialeuniverso

Potrebbe interessarti anche questo:

I due satelliti Blue e Gold della missione ESCAPADE della NASA presso la fabbrica di Rocket Lab prima della spedizione in Florida per il lancio. Credits: Rocket Lab

Il secondo New Glenn partirà alla fine dell’estate con a bordo la missione marziana ESCAPADE

Giugno 9, 2025

Redwire supera la revisione di Mason, un sistema per costruire infrastrutture su Luna e Marte

Giugno 4, 2025
Diversi scenari futuri per Via Lattea e Andromeda. In basso a sinistra, le due si avvicinano solo a 1 milione di anni luce di distanza. In basso a destra, a 500mila anni luce di distanza, la materia oscura fornisce attrito che porta le galassie a un incontro ravvicinato. Al centro, una distanza di 100 mila anni luce porta a una collisione. Credits: NASA/ESA

Nuove simulazioni mettono in discussione la futura collisione tra la Via Lattea e Andromeda

Giugno 3, 2025

Jared Isaacman non è più il candidato amministratore della NASA

Giugno 1, 2025
Render artistico della missione Mars Atmosphere and Volatile Evolution (MAVEN) della NASA in orbita attorno a Marte. Credits: NASA/GSFC

L’orbiter MAVEN ha osservato per la prima volta lo “sputtering” atmosferico su Marte

Maggio 30, 2025
Haven-1 vast

Vast ha testato il sistema di supporto vitale della stazione spaziale Haven-1

Maggio 29, 2025
Attualmente in riproduzione

I più letti

  • Test del prototipo riutilizzabile di Space Epoch

    L’azienda cinese Space Epoch ha testato uno stadio riutilizzabile in acciaio con rientro in mare

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • SpaceX propone 76 lanci annuali di Starship dalla rampa SLC-37 (ora il totale è 145)

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Marte, un sogno ancora lontano? I progressi di Starship

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Redwire supera la revisione di Mason, un sistema per costruire infrastrutture su Luna e Marte

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0

Segui AstroSpace.it anche in:

Telegram LinkedIn Twitter Youtube

Eventi in programma

Non ci sono eventi previsti.

Gli ultimi approfondimenti

35 anni dal lancio di Hubble, che si avvicina alla fine della sua missione

Aprile 24, 2025
Eclissi parziale di Sole. Credits: Reuters

È in arrivo un’eclissi parziale di Sole, visibile anche dall’Italia. Ecco quando e come osservarla

Marzo 28, 2025

Present and future of space debris management. Interview with Tim Flohrer, head of the ESA Space Debris Office

Marzo 26, 2025


News e approfondimenti di Astronautica e Aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace Srl.

info@astrospace.it 
www.astrospace.it

P.IVA: 04589880162

  • Astrospace ADV
  • AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Feed RSS
  • Newsletter
  • Shop
Privacy Policy Cookie Policy

Abbonati

Entra in Astrospace Orbit per leggere gli articoli Premium di AstroSpace

ISCRIVITI ORA

©2023 Astrospace

Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
Orbit
Shop

© 2024 Astrospace.it Info@astrospace.it - News e approfondimenti di astronautica e aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace srl P.IVA: 04589880162