Il satellite di navigazione indiano NVS-02, lanciato il 28 gennaio con un razzo GSLV Mark 2, è rimasto bloccato in un’orbita di trasferimento a causa di un malfunzionamento al sistema di propulsione. L’Agenzia spaziale indiana (ISRO) ha confermato che i propulsori destinati a completare la manovra orbitale non si sono attivati a causa di un guasto alle valvole che regolano l’immissione dell’ossidante. Questo impedisce al satellite di raggiungere la sua posizione prevista, in orbita geostazionaria.
Il GSLV Mark 2, che ha portato in orbita NVS-02, si conferma però un vettore piuttosto affidabile. Questo razzo, progettato per trasportare carichi fino a 2.5 tonnellate in orbita di trasferimento geostazionaria (GTO), ha concluso correttamente il lancio, inserendo il satellite in un’orbita con perigeo di 170 km e apogeo di 36577 km. Il lancio è stato quindi un successo dal punto di vista del vettore, mentre il problema si è verificato successivamente a bordo del satellite.
La rete NavIC
Il satellite NVS-02 era destinato a sostituire IRNSS-1E nel sistema di navigazione indiano NavIC (Navigation with Indian Constellation), che fornisce servizi di posizionamento, navigazione e timing (PNT) per l’India e le regioni limitrofe. La mancata operatività di questo satellite potrebbe avere conseguenze sulla copertura e sulla precisione del sistema, già colpito in passato da problemi tecnici. Ad esempio, anche il satellite IRNSS-1A aveva perso l’operatività a causa di un malfunzionamento degli orologi atomici a bordo.

L’ISRO aveva previsto l’inserimento di più satelliti della serie NVS per mantenere attivo e migliorare il NavIC. Tuttavia, la perdita di NVS-02 potrebbe ridurre temporaneamente la capacità del sistema fino al lancio di un nuovo satellite sostitutivo.
Secondo il comunicato dell’ISRO, i sistemi del satellite risultano funzionanti e i pannelli solari sono stati regolarmente dispiegati. L’agenzia sta valutando strategie alternative per utilizzarlo almeno parzialmente in orbita ellittica, senza però fornire dettagli sui suoi possibili utilizzi.
Il rischio principale è che il perigeo molto basso (circa 165 km) esponga il satellite a una resistenza atmosferica significativa, che potrebbe portare a un rientro non controllato nei prossimi giorni o settimane. Non è noto se il satellite disponga di sistemi di propulsione secondari in grado di alzare il perigeo e prolungare la sua permanenza in orbita.