Il 13 gennaio 2025, alle 11:17 italiane, raggiungerà il perielio la cometa C/2024 C3 (ATLAS) arrivando a una distanza di 13.99 milioni di km dal Sole, circa un quarto della distanza di Mercurio dalla nostra stella, cosa che la rende una cometa sunskirter.
La G3 ATLAS è stata avvistata per la prima volta il 5 aprile dell’anno scorso dal sondaggio Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System (ATLAS) a Rio Hurtado, in Cile. Al momento della scoperta, la cometa si trovava a 655 milioni di km dalla Terra e brillava a una magnitudine estremamente debole di +19 (circa 158mila volte più debole della stella più debole visibile a occhio nudo).
I calcoli iniziali suggerivano che G3 ATLAS fosse una nuova cometa, proveniente direttamente dalla nube di Oort. Una volta che la sua orbita è stata perfezionata, si è stabilito che si trattava in realtà di una cometa dinamicamente vecchia, che aveva compiuto almeno un precedente incontro ravvicinato con il Sole, con un periodo orbitale di circa 160mila anni.
Ciò ha dato la speranza che, essendo sopravvissuta in quell’occasione, questa cometa potesse sopravvivere anche al suo imminente incontro ravvicinato, e forse offrire un bello spettacolo nei nostri cieli.
Un’esplosione di luminosità
Recenti osservazioni raccolte sul database Comet Observation (COBS) suggeriscono che il 2 gennaio 2025 G3 ATLAS abbia sperimentato un’improvvisa esplosione, mostrando un aumento di quasi quattro volte della luminosità apparente.
Tuttavia, John Bortle, un noto e stimato osservatore di comete, ha espresso ambivalenza su questo inaspettato picco di luminosità: potrebbe sì essersi trattato di un principio di rottura, ma anche solo di un outburst per l’avvicinarsi della cometa al Sole. In ogni caso, Bortle non è sicuro del destino finale del G3 ATLAS: “Penso che le possibilità che sopravviva siano del 50%” ha osservato.
Il 4 gennaio, Daniel Green del Central Bureau for Astronomical Telegrams di Cambridge, Massachusetts, ha pubblicato una circolare aggiornata su G3 ATLAS, prevedendone la luminosità in base al suo sviluppo nelle ultime settimane. Secondo le sue stime, la cometa potrebbe raggiungere una magnitudine massima di -3.2, il che la posizionerebbe tra la luminosità di Giove e Venere, che sono attualmente i protagonisti del cielo serale. Altri invece sostengono che arriverà al massimo a -3, altri addirittura a -6 (tre volte la luminosità di Venere).
Tuttavia, anche se la G3 ATLAS dovesse diventare piuttosto brillante, la sua vicinanza al Sole rende comunque piuttosto difficoltosa l’osservazione nel cielo luminoso del crepuscolo.
Inseguendo la G3 ATLAS
Attualmente il percorso previsto di G3 ATLAS sta favorendo solo coloro che si trovano nell’emisfero australe. Quasi l’intera traiettoria prevista di questa cometa attraversa costellazioni ben a sud dell’equatore celeste.
Per coloro che si trovano nell’emisfero settentrionale, il percorso della cometa nel mese scorso l’ha portata attraverso le costellazioni meridionali del Lupo e dello Scorpione, e attualmente risiede nel Sagittario. Ciò significa che per gli osservatori a nord dell’equatore, la cometa è stata posizionata troppo bassa sull’orizzonte sud-orientale e costantemente oscurata dal chiarore del crepuscolo mattutino.
Tuttavia, mentre la cometa sta ora percorrendo la porzione più rettilinea della sua orbita prima di girare attorno al Sole, ha iniziato a illuminarsi e per un periodo di tempo relativamente breve, il suo percorso curverà abbastanza a nord da dare a chi si trova a nord dell’equatore una possibilità di intravederla. Il 9 gennaio è stata fotografata dalla Sicilia all’alba.
Quando e come osservarla?
Al momento, sembra esserci una finestra temporale di tre giorni, dal 12 al 14 gennaio, durante la quale gli osservatori dell’emisfero settentrionale, compresi noi dall’Italia quindi, potranno osservare G3 ATLAS.
La prima occasione utile sarà la mattina presto del 12 gennaio. Dalle latitudini medio-settentrionali, la cometa sorgerà circa 35 minuti prima dell’alba e sarà posizionata 5 gradi direttamente sopra il Sole, all’alba locale. Il consiglio è di iniziare circa 25 minuti prima dell’alba a scansionare lentamente lungo l’orizzonte est-sudest con un binocolo, per cercare di avvistare la cometa.
La sera del 14 gennaio, invece, la cometa tramonterà 35 minuti dopo il Sole e al tramonto locale sarà posizionata a circa 7 gradi quasi direttamente sopra il Sole. Si può quindi cercare osservando lungo l’orizzonte ovest-sudovest con un binocolo, a partire da circa 10 minuti dopo il tramonto.
Se visibile, G3 ATLAS assomiglierà a una stella luminosa, che brilla di un colore biancastro o dorato. Se è visibile una coda, probabilmente apparirà corta o tozza e punterà quasi dritta verso l’alto, forse leggermente inclinata verso destra.
Lunedì 13 gennaio è il giorno in cui la cometa sarà teoricamente al massimo della sua luminosità. Come detto, le stime di quanto sarà luminosa variano ampiamente da una magnitudine di -3 a -6. Se G3 ATLAS dovesse raggiungere una magnitudine di -4 o più, allora (teoricamente) ciò potrebbe rendere la cometa abbastanza luminosa da essere intravista di giorno. Ovviamente, prestando attenzione nel corso delle osservazione, poiché la cometa passerà a soli 5 gradi sopra il Sole, quindi tentare di avvistarla durante il giorno è intrinsecamente pericoloso. Osservare la cometa in sé non comporta alcun danno, ma fissare il Sole, anche brevemente, può causare gravi danni alla retina.
Di gran lunga il modo più sicuro per osservare il contatto ravvicinato della cometa con il Sole è visualizzarla sullo schermo del computer grazie al SOlar and Heliospheric Observatory (SOHO). Gli astronomi sperano di ottenere viste spettacolari della cometa utilizzando la telecamera C3 LASCO (Large Angle and Spectrometric Coronagraph Experiment) di SOHO e accedendo a immagini o video quasi in diretta nel corso dei prossimi giorni.