Il 7 gennaio la NASA ha presentato un aggiornamento sulla missione Mars Sample Return, annunciando di aver ridotto la scelta delle varianti a due proposte, ma affermando di non aver ancora preso una decisione definitiva. L’8 gennaio, poche ore dopo l’annuncio, l’azienda americana Rocket Lab ha mostrato, per la prima volta, la propria proposta di una missione per il recupero di campioni da Marte.
La missione Mars Sample Return è stata sospesa dalla NASA a maggio 2024, dopo che una ulteriore sua modifica aveva alzato il costo a oltre 10 miliardi e aveva spostato il ritorno dei campioni nel 2040. Una situazione insostenibile per l’Agenzia americana, che aveva quindi aperto una richiesta per delle proposte alternative.
Le due varianti selezionate dalla NASA sono una proposta del JPL, che prevede di ridurre le dimensioni del lander per tornare su Marte e usare il sistema Skycrane già usato per trasportare Perseverance e Curiosity. La seconda proposta è invece un heavy lander non meglio specificato, proveniente dal settore commerciale, da Blue Origin, SpaceX o altre aziende.
Fra queste ultime, che la NASA non ha nominato, potrebbe esserci anche Rocket Lab, ma non è detto, dato che l’8 gennaio l’azienda ha diffuso il proprio piano, annunciando di poterlo fare con meno di 4 miliardi di dollari, e con un ritorno dei campioni nel 2031. Si tratta di cifre e date decisamente migliori rispetto alle due proposte annunciate dalla NASA, che rispettivamente prevedono:
- La proposta del JPL un costo fra 6.6 e 7.7 miliardi di dollari e una data di ritorno non comunicata.
- La proposta commerciale un costo da 5.8 a 7.1 miliardi di dollari e un ritorno dei campioni fra il 2035 e il 2039.
La proposta di Rocket Lab
Visti i costi e i tempi dichiarati dalla NASA per le due proposte, è probabile che quella di Rocket Lab non sia fra le proposte commerciali attualmente in considerazione dalla NASA. L’azienda prevede di effettuare la raccolta di campioni con un lander che atterrerebbe vicino a Perseverance. Questo vuol dire che lascerebbero su Marte i campioni già rilasciati lungo il percorso dal rover negli scorsi anni, per il cui recupero servirebbe un secondo rover apposito capace di recuperarli.
La proposta di Rocket Lab prevede poi tre lanci, per tre diversi mezzi.
- Un lancio per portare verso Marte un Mars Telecommunications Orbiter, un satellite in grado di gestire le telecomunicazioni dalla superficie marziana alla Terra.
- Un lancio per portare su Marte il lander per il recupero dei campioni, dotato anche di modulo di risalita per ritornare in orbita marziana.
- Un lancio per trasportare in orbita marziana il modulo di servizio che servirà poi per ritornare in orbita terrestre, e al cui interno è contenuta la capsula per il rientro in atmosfera dei campioni marziani.
Rocket Lab afferma che questa proposta possa essere più sensata e conveniente di quelle attualmente in discussione. Affermano inoltre che la decisione finale, che la NASA intende prendere nel 2026, è troppo in là con gli anni. Negli Stati Uniti infatti, questa rivisitazione di Mars Sample Return ha fatto discutere molto, dato che la Cina prevede di riportare sulla Terra dei campioni di rocce marziani per il 2028/2030.
Rocket Lab inoltre, afferma di avere l’esperienza necessaria, dato che hanno lavorato alla missione Perseverance-Ingenuity, producendo i pannelli solari dell’elicottero e del modulo di servizio. Hanno anche progettato la missione Escapade, formata da due satelliti gemelli che saranno lanciati verso Marte per studiarne il campo magnetico nel 2025/2026.