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Completata in California la costruzione di una nuova antenna NASA per il Deep Space

Mariasole Maglione di Mariasole Maglione
Dicembre 23, 2024
in Agenzie Spaziali, NASA, News
Una gru abbassa la struttura del riflettore parabolico per la Deep Space Station 23 in posizione il 18 dicembre 2024, su una piattaforma alta 20 metri, sopra il piedistallo dell'antenna che guiderà il riflettore. Credits: NASA/JPL-Caltech

Una gru abbassa la struttura del riflettore parabolico per la Deep Space Station 23 in posizione il 18 dicembre 2024, su una piattaforma alta 20 metri, sopra il piedistallo dell'antenna che guiderà il riflettore. Credits: NASA/JPL-Caltech

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La NASA ha annunciato di aver completato la costruzione di una nuova antenna della rete Deep Space Network (DSN) presso il Goldstone Deep Space Communications Complex, nel deserto della California. Il 18 dicembre scorso è stata ultimata l’installazione dello scheletro metallico della parabola riflettente, dal peso di 133 tonnellate, al di sopra della torre.

Conosciuta come DSS-23 (Deep Space Station 23), questa antenna rappresenta un passo cruciale per l’espansione della capacità di comunicazione con le missioni spaziali più lontane. È stata progettata per gestire il crescente traffico di dati dalle missioni attuali e future, ampliando il numero totale di parabole attive della rete.

L’antenna DSS-23 ha un riflettore parabolico di 34 metri di diametro ed è stata costruita utilizzando le tecnologie più avanzate disponibili per le comunicazioni spaziali. Rispetto alle antenne più datate, questa è dotata di un sistema a doppia banda che consente di trasmettere e ricevere segnali contemporaneamente. Grazie a questa caratteristica, DSS-23 potrà supportare le comunicazioni con missioni multiple in modo più efficiente, tra cui quelle dirette verso Marte, la Luna e i confini del Sistema Solare.

La Deep Space Station 23

La costruzione della DSS-23 non è solo un investimento nel presente, ma anche un impegno verso il futuro dell’esplorazione spaziale. Le missioni spaziali stanno diventando sempre più ambiziose, richiedendo un miglioramento continuo delle infrastrutture di supporto a terra. Con questa nuova antenna, la NASA si prepara ad affrontare le esigenze delle missioni robotiche e umane che esploreranno il Sistema Solare e oltre.

La costruzione della struttura di DSS-23 è durata oltre quattro anni. Ha richiesto operazioni complesse, come il recente posizionamento del riflettore parabolico da 34 metri sopra un’alidada alta 20 metri. Questo delicato processo ha richiesto un allineamento meticoloso di 40 bulloni tra struttura e alidada. Successivamente, un quadripode da 16.5 tonnellate è stato posizionato al centro del riflettore, dotato di un subriflettore curvo per dirigere i segnali verso i ricevitori dell’antenna.

Alle prime ore del mattino del 18 dicembre 2024, una gru incombe sulla struttura in acciaio larga 34 metri che sorregge il riflettore parabolico della Deep Space Station 23, prima che sia calato in posizione sulla struttura di base. Credits: NASA/JPL-Caltech
Alle prime ore del mattino del 18 dicembre 2024, una gru incombe sulla struttura in acciaio larga 34 metri che sorregge il riflettore parabolico della Deep Space Station 23, prima che sia calato in posizione sulla struttura di base. Credits: NASA/JPL-Caltech

Una volta completata e operativa, a partire dal 2026, la Deep Space Station 23 sarà la quinta di sei nuove antenne ad unirsi alla rete, dopo la Deep Space Station 53, che è stata aggiunta al complesso di Madrid della Deep Space Network nel 2022.

Una rete in continua espansione

Il Deep Space Network della NASA è composto da tre complessi principali, situati in California, Spagna e Australia. Questi complessi sono essenziali per mantenere un flusso costante di comunicazioni con sonde e rover operativi nello spazio profondo.

Con l’aggiunta della DSS-23, il complesso di Goldstone rafforza ulteriormente il ruolo del network, specialmente in vista di missioni cruciali come Europa Clipper e le future esplorazioni verso Urano e Nettuno. Quando sarà operativa nel 2026, la DSS-23 riceverà trasmissioni da missioni come Perseverance, Psyche, Europa Clipper, Voyager 1.

L’ampliamento della rete è fondamentale per gestire il volume di dati trasmessi dalle missioni più recenti, come quelle di osservazione degli esopianeti e l’analisi degli asteroidi. La costruzione di nuove antenne, come la DSS-23, risponde anche alle sfide poste dall’aumento della complessità delle operazioni spaziali e dalla necessità di una maggiore resilienza in caso di guasti o manutenzioni.

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