Alle 03:01 italiane del 13 marzo, la startup giapponese Space One ha lanciato per la prima volta il suo piccolo razzo Kairos, dallo spazioporto giapponese di Space Port Kii
Kushimoto. Si tratta del primo spazioporto giapponese interamente privato, e dedicato a un razzo privato. Kairos è però esploso circa 5 secondi dopo il decollo, concludendo così la prima missione di Space One.Kairos è un piccolo vettore, costruito con tre stadi a propellente solido e un quarto stadio a propellente liquido. È in grado di portare fino a 250 kg in orbita terrestre bassa, e fino a 150 kg in orbita eliosincrona. Il piccolo vettore è stato sviluppato dalla startup, appositamente per lanciare piccoli satelliti, espandendo le capacità di lancio del Giappone, che faticano a decollare.
Il passaggio di generazione del nuovo vettore medio pesante giapponese è avvenuto solo a inizio 2024, con il primo lancio di successo di H3, avvenuto dopo quasi un anno di stop dopo il fallito lancio inaugurale. Il terzo vettore giapponese, Epsilon, sviluppato per piccoli satelliti fino a 1500 kg verso l’orbita terrestre bassa, è in fase di stop dopo il suo ultimo lancio fallito nell’ottobre 2022.
Il fallimento di Kairos
Il razzo è esploso dopo cinque secondi dal lancio in seguito all’attivazione del sistema di terminazione del volo automatico, dopo che il razzo stesso ha rilevato di non essere nella giusta traiettoria. Il presidente dell’azienda, Masakazu Toyoda, ha affermato che verrà aperta una indagine, non giudicando questo lancio come un fallimento, ma senza dare ulteriori dettagli sulla causa.
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Toyoda ha dichiarato che il lancio di Kairos è altamente automatizzato, e richiede solo una dozzina di persone a Terra per gestire la missione. I detriti del razzo hanno provocato un piccolo incendio a Terra, che è stato poi spento in poco tempo. Non ci sono stati feriti o altri danni a strutture.
La startup Space One è stata fondata solamente nel 2018 da un consorzio di diverse aziende giapponesi, fra cui Canon Electronics che ne è il primo azionista. Altre società impegnate sono l’unità aerospaziale di IHI, la società di costruzioni Shimizu, e la Development Bank of Japan.
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