La sonda Europa Clipper della NASA, con tutti i suoi strumenti installati, nella camera bianca dell'High Bay 1 presso il JPL. La tenda attorno al veicolo è servita a supportare i test elettromagnetici. Credits: NASA/JPL-Caltech
Mancano nove mesi alla partenza dal Kennedy Space Center della missione Europa Clipper della NASA, la cui finestra di lancio attualmente apre il 10 ottobre 2024. La sonda, diretta verso la luna gioviana Europa, dovrebbe immettersi nell’orbita di Giove nell’aprile 2030. Attorno a Giove orbiterà per 4 anni, eseguendo 49 sorvoli di Europa.
Alla fine di ottobre 2023, l’intero veicolo era stato assemblato, con anche l’armatura progettata per proteggere la sofisticata elettronica a bordo dall’ambiente ostile attorno a Giove, caratterizzato da forti radiazioni. Ora, i nove strumenti scientifici di Europa Clipper sono stati tutti installati correttamente presso il JPL. Questa suite di strumentazione all’avanguardia lavorerà insieme durante i sorvoli di Europa, permettendo a Europa Clipper di studiare il potenziale della luna come ambiente abitabile.
Con tutti e nove gli strumenti e il sistema di telecomunicazioni a bordo della sonda, il team di missione ha iniziato per la prima volta a testare il veicolo completo. Una volta che i test saranno conclusi, il team spedirà Europa Clipper al Kennedy Space Center, in preparazione per il lancio su un Falcon Heavy di SpaceX.
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L’indagine scientifica di Europa Clipper vedrà tutti gli strumenti funzionare in sincronia. Nel corso di ogni sorvolo, infatti, l’intera suite si occuperà di raccogliere misurazioni e immagini che saranno unite insieme, per costruire un quadro completo delle caratteristiche di Europa. “Ciò a cui miriamo è l’integrazione” ha spiegato Robert Pappalardo del JPL, scienziato del progetto Europa Clipper. “In modo che in qualsiasi momento utilizzeremo tutti gli strumenti per studiare Europa contemporaneamente”.
Studiando l’ambiente che circonda la luna, gli scienziati otterranno maggiori informazioni sul suo interno e sul campo magnetico attorno, grazie al magnetometro a bordo della sonda. Questi dati saranno fondamentali per comprendere l’oceano sotterraneo, perché il campo è creato, o indotto, dalla conduttività elettrica dell’acqua salata dell’oceano, mentre Europa si muove attraverso il forte campo magnetico di Giove.
Al lavoro in tandem con il magnetometro ci sarà uno strumento che analizzerà il plasma, ovvero le particelle cariche, attorno ad Europa, che può distorcere i campi magnetici. Insieme, i due garantiranno le misurazioni più accurate possibili.
Molti altri aspetti di Europa verranno analizzati e studiati dal resto della strumentazione:
Nel frattempo, le fotocamere a bordo della sonda scatteranno immagini della superficie ad angolo ampio e stretto, fornendo la prima mappa globale ad alta risoluzione di Europa. Immagini stereoscopiche a colori riveleranno eventuali cambiamenti nella superficie dovuti all’attività geologica. Un imager separato, che misura le variazioni di temperatura, aiuterà gli scienziati a identificare le regioni più calde dove acqua o recenti depositi di ghiaccio potrebbero trovarsi vicino alla superficie.
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