Il 10 ottobre 2024 è previsto il lancio della missione Europa Clipper della NASA, diretta verso la luna gioviana Europa. Se tutto andrà secondo i piani, la sonda si immetterà nell’orbita di Giove nell’aprile 2030.
Una volta in orbita, Europa Clipper attraverserà ripetutamente un ambiente interessato dalle radiazioni più potenti di tutto il Sistema Solare. Per questo, è stato necessario strutturare la missione in modo da poter sopportare questo ambiente ostile.
Attualmente la sonda è assemblata, pezzo per pezzo, presso lo Spacecraft Assembly Facility del JPL, nel sud della California. Di recente, è stato completato l’ultimo pezzo dell'”armatura” protettiva del veicolo, un contenitore appositamente progettato per proteggere la sofisticata elettronica di Europa Clipper.
La protezione dalle radiazioni più potenti del Sistema Solare
Il campo magnetico di Giove è 20 mila volte più forte di quello della Terra, e ruota rapidamente in sincronia con il periodo di rotazione di 10 ore del pianeta. Questo campo cattura e accelera le particelle cariche provenienti dall’ambiente spaziale circostante, per creare vere e proprie cinture di radiazioni.
Questo ambiente estremamente radioattivo e ostile influenza molto la strutturazione di una missione come Europa Clipper. L’orbita ad ampio raggio che effettuerà attorno a Giove, per poter sorvolare Europa 50 volte consecutive nel corso del tempo della missione, la vedrà costantemente bombardata dalle particelle dannose che caratterizzano il sistema gioviano.
La radiazione è così intensa che alcuni scienziati ritengono stia modificando la superficie di Europa, causando cambiamenti di colore visibili.
Il caveau all’interno del quale è protetta Europa Clipper è una sorta di camera blindata di alluminio. Le pareti sono costituite da fogli di lega di alluminio-zinco spessi 9.2 millimetri, che proteggeranno l’intero apparato elettronico, composto dai computer di bordo e dai dispositivi elettronici. Questa camera è progettata per ridurre la radiazione ambientale a livelli se non altro accettabili per la maggior parte dei componenti.
Analizzare le radiazioni, per studiare meglio anche Europa
Mentre gli ingegneri lavorano per tenere le radiazioni lontane da Europa Clipper, gli scienziati studiano i modi per analizzarle. Con un’unità interamente dedicata al loro monitoraggio, e sfruttando anche gli altri strumenti scientifici per datarle, la missione aiuterà a studiare ancora più in profondità le radiazioni che permeano l’ambiente unico del sistema gioviano.
E anche il modo in cui questa radioattività sta modificando Europa nel corso del tempo. Sulla sua superficie ci sono alcune aree in cui i blocchi di crosta sembrano essersi spezzati, ruotati e spostati in nuove posizioni, in molti casi preservando modelli di frattura lineare preesistenti. Sarà importante comprendere l’impatto delle radiazioni sul guscio ghiacciato della luna, perché in profondità c’è un vasto oceano sotterraneo di acqua liquida che potrebbe potenzialmente offrire un ambiente adatto alla vita.
Alcune aree della superficie di Europa mostrano prove di trasporto di materiale dal sottosuolo alla superficie, perciò sarà indispensabile capire il contesto in cui le radiazioni hanno modificato quel materiale. Magari anche alterandone la composizione chimica.
“La superficie potrebbe essere una finestra sul sottosuolo” ha affermato Tom Nordheim, scienziato planetario del JPL specializzato nello studio di Europa. “Le radiazioni sono una delle cose che rendono Europa così interessante. Fanno parte della sua storia”.