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Il 2024 sarà l’anno delle comete. Ecco perché

Federico Palaia di Federico Palaia
Gennaio 25, 2024
in Approfondimento, Astronomia e astrofisica, Astrospace Orbit, Divulgazione, News, Scienza, Sistema solare
La cometa 144P/Kushida fotografata il 31 dicembre 2023. Credits: Gregg Ruppel (greggsastronomy.com)

La cometa 144P/Kushida fotografata il 31 dicembre 2023. Credits: Gregg Ruppel (greggsastronomy.com)

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Il 2024 si prospetta un anno particolarmente interessante per gli amanti delle comete. Già ora, a gennaio 2024, ce ne sono tre visibili e vicine al perielio, ovvero al punto di massimo avvicinamento al Sole. In prossimità di questa posizione, questo tipo di oggetti risulta maggiormente visibile, perché molto luminoso.

La più attesa di tutte è sicuramente la C/2023 A3 (Tsuchinshan-ATLAS). Si avvicinerà alla Terra tra settembre e ottobre 2024 e ha il potenziale per diventare una “Grande Cometa”, ovvero una cometa eccezionalmente luminosa e visibile ad occhio nudo in cielo. Anche la 12P/Pons-Broooks, il cui perielio è previsto per la fine di aprile 2024, potrebbe diventare una delle più luminose dell’ultimo periodo.

Abbiamo raccolto in questo articolo una lista delle comete che saranno visibili quest’anno, approfondendo le loro caratteristiche principali, con una descrizione della loro origine e del loro comportamento e qualche consiglio utile all’osservazione. Nella tabella sottostante sono riassunti alcuni dei parametri più importanti.

Lista delle comete visibili nel corso del 2024. Credits: Astrospace.it
Lista delle comete visibili nel corso del 2024. Credits: Astrospace.it

62P/Tsuchinshan

  • Perielio: 25 dicembre 2023 (mag. 9.1)
  • Minima distanza dalla Terra: 29 gennaio 2024 (mag. 9.6)
  • Visibilità: Emisfero Nord
  • Periodo orbitale: 6.4 anni
Immagine NEOWISE della cometa 62P/Tsuchinshan allo scorso passaggio vicino al perielio, il 14 gennaio 2018. Credits: NEOWISE
Immagine NEOWISE della cometa 62P/Tsuchinshan allo scorso passaggio vicino al perielio, il 14 gennaio 2018. Credits: NEOWISE

Origine e orbita

La cometa 62P/Tsuchinshan è una cometa periodica appartenente alla famiglia delle comete gioviane. Si tratta di corpi celesti con un periodo compreso tra poco meno di 5 anni ed oltre 20 anni. Come si può intuire dalla denominazione di questo numeroso gruppo di comete, la durata dei loro periodi di rivoluzione è condizionata notevolmente dall’influenza gravitazionale di Giove.

L’orbita della cometa 62P/Tsuchinshan ha la particolarità di avere incontri ravvicinati con vari pianeti del Sistema Solare. Questa caratteristica l’ha portata e la porterà a cambiare, anche notevolmente, la sua attuale orbita.

Fin dalla sua scoperta, l’1 gennaio 1965 dall’Osservatorio Astronomico di Zijinshan a Nanchino, in Cina, è stato ipotizzato che questa cometa si sia originata dalla scissione in due componenti di una preesistente cometa. La 60P/Tsuchinshan, scoperta appena una settimana dopo dallo stesso osservatorio, sarebbe l’altro frammento della cometa originaria. Una scissione di questo tipo, solitamente, avviene a causa delle forze mareali generate durante un passaggio estremamente ravvicinato tra la cometa originaria e il pianeta Giove.

Durante il passaggio al perielio del 2004, la cometa si è illuminata fino a raggiungere una magnitudine apparente pari a circa 11. Successivamente, non è stata osservata nel 2011 perché il passaggio al perielio è avvenuto quando la cometa si trovava sul lato nascosto del Sole. Durante l’apparizione del 2023, si è illuminata fino all’ottava magnitudine.

La luminosità di 62P/Tsuchinshan

Al suo massimo avvicinamento alla Terra, previsto per il 29 gennaio 2024, la cometa sarà meno luminosa rispetto al perielio, ma potrebbe comunque essere visibile con binocoli di medie dimensioni. La sua distanza è attualmente di 74.8 milioni di km, equivalenti a poco più di 0.5 Unità Astronomiche.

Da ora al dicembre 2100, il massimo avvicinamento della cometa 62P/Tsuchinshan alla Terra avverrà lunedì 26 gennaio 2088 a una distanza di circa 0.4 ​​Unità Astronomiche, poco più di 61.7 milioni di km.

Il grafico seguente è la curva di luce prevista, ovvero la magnitudine visiva in funzione del tempo, della cometa 62P/Tsuchinshan, secondo i dati più recenti. Va sottolineato però che i dati di magnitudine vengono campionati con un intervallo di 2 giorni, e potrebbero esserci imprecisioni per gli oggetti che cambiano luminosità molto rapidamente nel corso di pochi giorni. Per le comete, oltretutto, potrebbero esserci grandi discrepanze tra la luminosità osservata e quella prevista, a causa del loro comportamento altamente dinamico.

Grafico della magnitudine della cometa 62P/Tsuchinshan in funzione del tempo. Credits: TheSkyLive
Grafico della magnitudine della cometa 62P/Tsuchinshan in funzione del tempo. Credits: TheSkyLive

144P/Kushida

  • Perielio: 25 gennaio 2024 (mag. 8.5)
  • Minima distanza dalla Terra: 12 dicembre 2023 (mag. 15.0)
  • Visibilità: Entrambi gli emisferi
  • Periodo orbitale: 7.6 anni
La cometa 144P/Kushida fotografata il 2 gennaio 2009 con il telescopio robotico Bradford. Credits: Michael Hauss
La cometa 144P/Kushida fotografata il 2 gennaio 2009 con il telescopio robotico Bradford. Credits: Michael Hauss

Origine e orbita

La 144P/Kushida è una cometa di breve periodo, anch’essa appartenente alla famiglia delle comete gioviane. È stata scoperta l’8 gennaio 1994 da Yoshio Kushida, presso l’Osservatorio della Base Sud di Yatsugatake, in Giappone.

Ha un periodo orbitale di 7.6 anni, piuttosto breve rispetto ad altre comete, ma la sua caratteristica principale è un’altra. Si tratta infatti di una cometa con una minima distanza dall’inserzione orbitale molto piccola con Giove e Marte. La MOID, Minimum Orbital Intersection Distance, è una misura utilizzata in astronomia per valutare il rischio di collisione tra due corpi celesti. Per via di questa caratteristica, l’orbita della 144P/Kushida cambierà drasticamente nel tempo, in particolare grazie all’enorme influenza gravitazionale di Giove.

La luminosità di 144P/Kushida

Sebbene molte previsioni di visibilità per la 144P/Kushida siano sfavorevoli, alcune fonti affermano che potrebbe diventare visibile con binocoli di medie dimensioni.

La distanza della cometa dalla Terra è attualmente di 98.6 milioni di km, equivalenti a 0.66 Unità Astronomiche.  Entro il 30 dicembre 2100, il massimo avvicinamento della cometa 144P/Kushida alla Terra avverrà martedì 20 dicembre 2067, a una distanza di 0.486 Unità Astronomiche, o 72.7 milioni di km.

Il grafico seguente è la curva di luce prevista della cometa 144P/Kushida.

Grafico della magnitudine della cometa 144P/Kushida in funzione del tempo. Credits: TheSkyLive
Grafico della magnitudine della cometa 144P/Kushida in funzione del tempo. Credits: TheSkyLive

C/2021 S3 (PanSTARRS)

  • Perielio: 14 febbraio 2024 (mag. 7.1)
  • Minima distanza dalla Terra: 14 marzo 2024 (mag. 7.1)
  • Visibilità: Emisfero Sud (prima del perielio), Emisfero Nord (dopo il perielio)
La cometa C/2021 S3 PANSTARR fotografata il 3 novembre 2023 dall’Australia. Credits: M. Mattiazzo
La cometa C/2021 S3 PANSTARR fotografata il 3 novembre 2023 dall’Australia. Credits: M. Mattiazzo

Origine e orbita

La C/2021 S3 (PanSTARRS) è stata scoperta il 24 settembre 2021 dal telescopio Pan-STARRS 2, all’Osservatorio di Haleakalā, Hawaii. Si tratta di un corpo cometario proveniente dalla nube di Oort, una nube sferica composta da qualche miliardo di comete e situata nella zona compresa tra 0.3 e 1.5 anni luce dal Sole.

Il 29 aprile 2022 è stato osservato un bagliore diffuso dove ci si aspettava di trovare la cometa, che ha indicato una frantumazione del nucleo durante il perielio raggiunto qualche giorno prima. Osservazioni effettuate successivamente hanno indicato che parte della cometa è sopravvissuta e sarà quindi osservabile nuovamente.

C/2021 S3 ha probabilmente impiegato milioni di anni per raggiungerci dalla nube di Oort esterna. Secondo i calcoli orbitali più recenti, la cometa verrà espulsa dal Sistema Solare per tornare nello spazio profondo.

 La luminosità di C/2021 S3 (PanSTARRS)

C/2021 S3 PanSTARRS è arrivata a una distanza di 42.9 milioni di km dal Sole al suo perielio, nell’aprile 2022. Si prevedeva che raggiungesse una magnitudine apparente pari a 5 alla fine di aprile, invece si è rivelata più debole del previsto.

A febbraio e marzo di quest’anno, la cometa potrebbe essere ancora visibile con binocoli piccoli. Si sta infatti approcciando al massimo avvicinamento alla Terra, previsto per il 15 marzo 2024 a una distanza di 1.3 Unità Astronomiche, o 194.2 milioni di km.

La sua distanza da noi è attualmente di 242.8 milioni di km, equivalenti a 1.6 Unità Astronomiche. Il grafico seguente è la curva di luce prevista.

Grafico della magnitudine della cometa C/2021 S3 (PanSTARRS) in funzione del tempo. Credits: TheSkyLive
Grafico della magnitudine della cometa C/2021 S3 (PanSTARRS) in funzione del tempo. Credits: TheSkyLive

12P/Pons-Brooks

  • Perielio: 21 aprile 2024 (mag. 4.2)
  • Minima distanza dalla Terra: 2 giugno 2024 (mag. 6.3)
  • Visibilità: Emisfero Nord (prima del perielio), Emisfero Sud (dopo il perielio)
  • Periodo orbitale: 71 anni
La cometa 12P/Pons-Brooks durante un outburst, che ha provocato una chioma molto luminosa, il 21 luglio 2023. Credits: Eliot Herman
La cometa 12P/Pons-Brooks durante un outburst, che ha provocato una chioma molto luminosa, il 21 luglio 2023. Credits: Eliot Herman

Origine e orbita

La 12P/Pons-Brooks è una cometa periodica del Sistema Solare, appartenente alla stessa famiglia della cometa di Halley e quindi detta di tipo Halley. È stata scoperta il 12 luglio 1812 da Jean-Louis Pons dall’Osservatorio di Marsiglia, e poi ri-scoperta indipendentemente il 2 settembre 1883 dall’astronomo americano William Robert Brooks.

Ha un periodo orbitale di ben 71 anni, 5 in meno rispetto alla cometa di Halley. La sua orbita ha un’eccentricità di 0.95 e all’afelio (ovvero alla massima distanza dal Sole) arriva a 33.6 Unità Astronomiche dalla nostra stella, poco oltre l’orbita di Nettuno. La cometa ha un diametro stimato di circa 30 km e il suo nucleo contiene una miscela di gas, polvere e ghiaccio, nota come criomagma.

Si tratta di una cometa con un comportamento particolare, infatti man mano che si avvicina al Sole parte del criomagma viene eruttato nello spazio facendone aumentare notevolmente la sua luminosità. Fenomeni di questo tipo vengono chiamati outburst cometari.

12P/Pons-Brooks non è nuova a questo tipo di eventi. Nel corso della sua storia osservativa ha mostrato outburst nei passaggi del 1812, del 1883, del 1954 e del 2023. Essendo una cometa estremamente imprevedibile è consigliato sfruttare anche i mesi precedenti al suo picco di visibilità in modo da sfruttare anche i possibili outburst che la renderebbero più luminosa.

La luminosità di 12P/Pons-Brooks

La Pons-Brooks potrebbe diventare una delle comete più luminose dell’anno. Durante il perielio in aprile, potrebbe essere visibile ad occhio nudo in un cielo sufficientemente buio. A giugno, quando la cometa sarà più vicina alla Terra, dovrebbe essere visibile con piccoli binocoli.

La sua distanza dalla Terra è attualmente di quasi 300 milioni di km, equivalenti a circa 2 Unità Astronomiche. Entro il 30 dicembre 2100, il massimo avvicinamento alla Terra avverrà mercoledì 31 agosto 2095 ad una distanza di 1.5 Unità Astronomiche, o 224 milioni di km.

Il grafico seguente è la curva di luce prevista, senza contare del comportamento estremamente dinamico e imprevedibile della Pons-Brooks.

Grafico della magnitudine della cometa 12P/Pons-Brooks in funzione del tempo. Credits: TheSkyLive
Grafico della magnitudine della cometa 12P/Pons-Brooks in funzione del tempo. Credits: TheSkyLive

13P/Olbers

  • Perielio: 30 giugno 2024 (mag. 7.5)
  • Minima distanza dalla Terra: 20 luglio 2024 (mag. 7.6)
  • Visibilità: Emisfero Nord
  • Periodo orbitale: 69 anni
La cometa 13/P Olbers fotografata il 6 gennaio 2024 dalla Spagna. Credits: Didac Mesa Romeu
La cometa 13/P Olbers fotografata il 6 gennaio 2024 dalla Spagna. Credits: Didac Mesa Romeu

Origine e orbita

La 13P/Olbers è, come la 12P/Pons-Brooks, una cometa di tipo Halley, scoperta da Heinrich Olbers nel 1815. Ha un periodo orbitale di 69 anni. La cometa raggiunse una magnitudine massima di circa 5 durante l’apparizione del 1815, e la coda raggiunse una lunghezza massima di circa un grado.

Heinrich Olbers commentò la sua prima osservazione di questo corpo celeste dicendo: “La cometa si dirige lentamente verso nord e verso est nella zona di Perseo. È piccola, ha un nucleo mal definito e una chioma trasparente molto pallida”.

La cometa è stata rilevata l’ultima volta nel 1956. Ha raggiunto una magnitudine massima di 6.5, mentre la coda ha raggiunto ancora una volta una lunghezza massima di un grado. La data del perielio calcolata era di soli 5.5 giorni. L’orbita di questa cometa sembra essere relativamente stabile, senza avvicinamenti ravvicinati a Giove che la alterino durante il periodo dal 1668 al 2165.

La luminosità di 13P/Olbers

A giugno e luglio di questo 2024, la cometa 13P/Olbers potrebbe diventare visibile con piccoli binocoli. La sua distanza dalla Terra è attualmente di 330.8 milioni di km, equivalenti a circa 2.2 Unità Astronomiche.

Entro il 30 dicembre 2100, il massimo avvicinamento della 13P/Olbers alla Terra è previsto per domenica 10 gennaio 2094 a una distanza di 0.76 Unità Astronomiche, o 113.2 milioni di km.

Il grafico seguente è la curva di luce prevista.

Grafico della magnitudine della cometa 13P/Olbers in funzione del tempo. Credits: TheSkyLive
Grafico della magnitudine della cometa 13P/Olbers in funzione del tempo. Credits: TheSkyLive

C/2023 A3 (Tsuchinshan-ATLAS)

  • Perielio: 27 settembre 2024 (mag. 0.2)
  • Minima distanza dalla Terra: 12 ottobre 2024 (mag. -0.9)
  • Visibilità: Emisfero Sud (prima del perielio), Emisfero Nord (dopo il perielio)
La cometa C/2023 A3 Tsuchinshan-ATLAS il 6 agosto 2023, in una media di sette esposizioni da 180 secondi. Credits: The Virtual Telescope Project, Gianluca Masi
La cometa C/2023 A3 Tsuchinshan-ATLAS il 6 agosto 2023, in una media di sette esposizioni da 180 secondi. Credits: The Virtual Telescope Project, Gianluca Masi

Origine e orbita

La C/2023 A3 (Tsuchinshan–ATLAS) è una cometa non periodica proveniente dalla nube di Oort. È stata scoperta dall’Osservatorio Astronomico di Zijinshan a Nanchino il 9 gennaio 2023, e trovata indipendentemente dal sondaggio astronomico ATLAS il 22 febbraio 2023. A questo si deve quindi la denominazione.

Grazie alle sue caratteristiche, questa cometa ha creato (e sta ancora creando) grandi aspettative tra gli astronomi, così come tra gli astrofotografi amatoriali. Sembra infatti che grazie al suo grande nucleo e alla sua traiettoria questa cometa possa raggiungere nell’ottobre 2024 una magnitudine apparente superiore allo 0.1, rendendola addirittura più luminosa della stella Vega.

Secondo le ultime stime, dovrebbe diventare più spettacolare anche della cometa C/2020 F3 Neowise, che ci ha fatto visita nel 2020 e che era visibile ad occhio nudo in cieli bui. Bisogna però ricordare che le comete sono oggetti astronomici estremamente variabili e fragili, soprattutto durante il perielio, quando il loro nucleo ghiacciato è sottoposto ad importanti aumenti di temperatura che potrebbero facilmente sgretolarlo.

La luminosità di C/2023 A3 (Tsuchinshan-ATLAS)

La cometa Tsuchinshan-ATLAS ha, in ogni caso, il potenziale per diventare eccezionalmente luminosa, e guadagnare il titolo di Grande Cometa. In attesa di questo autunno, la sua attuale distanza dalla Terra è di 612.9 milioni di km, equivalenti a quasi 4.1 Unità Astronomiche.

Entro il 31 dicembre 2099, il massimo avvicinamento alla Terra avverrà domenica 13 ottobre 2024 a una distanza di 0.48 Unità Astronomiche, o 71.2 milioni di km.

Il grafico seguente è la curva di luce prevista, senza tener conto del fatto che la Tsuchinshan-ATLAS potrebbe cambiare la sua luminosità molto rapidamente nel corso dei prossimi mesi.

Grafico della magnitudine della cometa C/2023 A3 (Tsuchinshan-ATLAS) in funzione del tempo. Credits: TheSkyLive
Grafico della magnitudine della cometa C/2023 A3 (Tsuchinshan-ATLAS) in funzione del tempo. Credits: TheSkyLive

333P/LINEAR

  • Perielio: 29 novembre 2024 (mag. 9.8)
  • Minima distanza dalla Terra: 9 dicembre 2024 (mag. 10)
  • Visibilità: Entrambi gli emisferi
  • Periodo orbitale: 8.7 anni
La cometa 333P/LINEAR fotografata il 21 febbraio 2016 da NEOWISE. Credits: NEOWISE, JPL, University of Arizona
La cometa 333P/LINEAR fotografata il 21 febbraio 2016 da NEOWISE. Credits: NEOWISE, JPL, University of Arizona

Origine e orbita

La 333P/LINEAR è una cometa periodica della famiglia di Giove, scoperta dal progetto LINEAR nel 2007. La cometa ha un’orbita retrograda e un periodo orbitale di 8.7 anni.

Quando fu scoperta, il 4 novembre 2007, la cometa aveva una magnitudine apparente di 18.5–19 e aveva l’aspetto di un asteroide. Soltanto nel 2016, dopo essere stata studiata nuovamente è stata osservata una piccola coda, e quindi è stata riclassificata come una cometa.

Questa cometa è stata il primo oggetto con orbita retrograda interna rispetto all’orbita di Giove. Inizialmente, quando era ancora classificata come asteroide, si pensava addirittura potesse essere pericolosa per la terra. Successive simulazioni hanno indicato che si trattava invece del nucleo di una cometa immesso nella sua orbita attuale a causa dell’interazione con Giove. Secondo le stime attuali, questa cometa in futuro potrebbe migrare oltre l’orbita di Giove o addirittura potrebbe scontrarsi con il Sole.

La luminosità di 333P/LINEAR

A novembre 2024, la cometa potrebbe diventare visibile con binocoli di medie dimensioni. La sua distanza attuale dalla Terra è di 554.7 milioni di km, equivalenti a 3.7 Unità Astronomiche.

Entro il 30 dicembre 2100, il massimo avvicinamento della 333P/LINEAR è previsto per mercoledì 11 gennaio 2068 a una distanza di 0.18 Unità astronomiche, o 26.95 milioni di km. Il grafico seguente è la curva di luce prevista.

Grafico della magnitudine della cometa 333P/LINEAR in funzione del tempo. Credits: TheSkyLive
Grafico della magnitudine della cometa 333P/LINEAR in funzione del tempo. Credits: TheSkyLive

Questo approfondimento è stato scritto in collaborazione con Mariasole Maglione.

Fonti:

– TheSkyLive
– NASA
– Space.com

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Tags: CometaCometeSistema solare

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