• AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Astrospace Shop
  • ADV
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
ORBIT
Shop
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
AstroSpace
Nessun risultato
Guarda tutti i risultati

Bagliore notturno su Marte: le prime osservazioni di ExoMars TGO in luce visibile

Mariasole Maglione di Mariasole Maglione
Novembre 14, 2023
in Agenzie Spaziali, ESA, Esplorazione spaziale, News, Scienza, Sistema solare
Bagliore notturno su Marte

Rappresentazione artistica dell'ExoMars Trace Gas Orbiter dell'ESA che rileva il bagliore verde dell'ossigeno nell'atmosfera marziana. Questa emissione, avvistata sul lato diurno di Marte, è simile al bagliore notturno visto attorno all'atmosfera terrestre dallo spazio. Credits: ESA

Condividi su FacebookTweet

Quando due atomi di ossigeno si combinano a formare una molecola, a un’altezza di circa 50 km sopra la superficie di Marte, si produce un debole bagliore di colore verde. Questo fenomeno, che accade anche sulla Terra, non era mai stato osservato prima in luce visibile sull’emisfero notturno di Marte.

Ora la missione ExoMars Trace Gas Orbiter (TGO) dell’ESA ci è riuscita. Un team internazionale guidato da scienziati dell’Università di Liegi ha sfruttato ExoMars TGO per osservare e datare l’emissione dovuta alla ricombinazione degli atomi di ossigeno, creati nel lato diurno di Marte e trasportati poi verso il lato notturno dai venti.

L’illuminazione verde che ne risulta, oltre a fornire indizi importanti sulla densità dell’atmosfera marziana, potrebbe essere sufficiente a illuminare la superficie marziana durante future missioni con equipaggio umano.

Come nasce questo bagliore?

Quando esposte alla radiazione solare ultravioletta al di sopra di un’altitudine di 70 km, le molecole di anidride carbonica, principale costituente atmosferico dell’atmosfera di Marte, vengono divise in monossido di carbonio e atomi di ossigeno. Questi atomi di ossigeno vengono trasportati da una gigantesca cella di Hadley, un tipo di circolazione atmosferica convettiva.

Gli atomi di ossigeno si ricombinano in ossigeno molecolare sopra il polo invernale, nell’emisfero notturno, a un’altitudine di 30-50 km, emettendo radiazione infrarossa. Lo strumento OMEGA a bordo di Mars Express aveva rilevato emissioni infrarosse sul lato notturno di Marte, sopra le regioni polari, nel 2012.

Animazione che descrive il processo che si ritiene sia responsabile del bagliore notturno marziano. Credits: ESA
Animazione che descrive il processo che si ritiene sia responsabile del bagliore notturno marziano. Credits: ESA

Osservando il bagliore notturno su Marte

Successivamente, nel 2020 ExoMars TGO aveva rilevato atomi di ossigeno verde brillante sopra il lato diurno di Marte. Questi atomi, trasportati dai venti, viaggiano anche verso il lato notturno e si ricombinano a quote inferiori, dando origine al bagliore visibile sopra l’emisfero notturno.

Orbitando attorno a Marte a un’altidutine di 400 km, TGO ha monitorato l’atmosfera marziana con il canale ultravioletto-visibile dello spettrometro NOMAD, UVIS-NOMAD. Inizialmente progettato per mappare lo strato di ozono che circonda il pianeta nell’ultravioletto, UVIS-NOMAD copre una gamma spettrale che si estende dal vicino ultravioletto al rosso. A questo scopo, lo strumento è solitamente orientato verso il centro del pianeta, e osserva la luce solare riflessa dalla superficie planetaria e dall’atmosfera.

Su proposta del team di Liegi, lo strumento è stato orientato appositamente per l’osservazione dell’alta atmosfera. Ha così tracciato il bagliore notturno, che si trova principalmente tra 40 e 60 km alle alte latitudini durante la stagione invernale. I ricercatori affermano che questo bagliore notturno dovrebbe essere osservabile non solo da un orbiter, ma anche dalla superficie marziana ad occhio nudo, in condizioni di cielo sereno.

Perché è importante studiarlo?

Il bagliore notturno può fornire numerose informazioni sulla composizione e la dinamica dell’atmosfera marziana, nonché sulla densità dell’ossigeno. Rilevare queste emissioni è uno strumento eccellente per sondare la composizione e la dinamica dell’atmosfera superiore, tra 40 e 80 km. Una regione inaccessibile ai metodi diretti di misurazione della composizione utilizzando i satelliti.

Inoltre, il bagliore può anche rivelare come l’energia viene depositata sia dalla luce del Sole che dal vento solare, il flusso di particelle cariche emanate dalla nostra stella.

“Queste nuove osservazioni sono inaspettate e interessanti anche per i futuri viaggi sul Pianeta Rosso” ha affermato entusiasta Jean-Claude Gérard, planetologo dell’Università di Liegi. L’intensità del chiarore notturno nelle regioni polari, infatti, sarebbe tale che strumenti nell’orbita marziana potrebbero mappare e monitorare i flussi atmosferici. Inoltre, l’emissione è sufficientemente intensa da essere osservabile durante la notte polare da futuri astronauti in orbita, o dal suolo marziano.

Questo bagliore notturno NON è un’aurora

Il bagliore notturno si osserva anche sulla Terra, ma non va confuso con le aurore. Le aurore si producono, su Marte come sulla Terra, quando gli elettroni energetici provenienti dal Sole colpiscono l’alta atmosfera. Variano molto, a seconda della direzione da cui gli elettroni arrivano, del modo in cui interagiscono con i gas, e via dicendo.

Aurora in Inghilterra
I vivaci colori verdi dell’aurora che hanno riempito l’intero cielo sopra le isole Shetland il 26 febbraio. Credits: BBC Weather Watchers, Kev. B.

Il bagliore notturno, invece, è più omogeneo. Si distribuisce più o meno equamente in una fascia atmosferica precisa, dove le ricombinazioni degli atomi avvengono. Può comunque mostrare un’ampia gamma di colori, proprio come le aurore, a seconda di quali gas atmosferici sono più abbondanti a diverse altitudini.

Il bagliore verde notturno sul nostro pianeta è piuttosto debole, però sono molte le immagini scattate dagli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale che lo ritraggono.

L’abstract dello studio, pubblicato su Nature Astronomy, è reperibile qui.

Astrospace.it è un progetto di divulgazione scientifica portato avanti da un gruppo di giovani fisici e ingegneri con una passione comune per lo spazio. Se ti piace quello che stai leggendo, puoi contribuire alla crescita della piattaforma attraverso il nostro abbonamento. Ai nostri abbonati riserviamo contenuti esclusivi e sempre in aggiornamento.

Entra anche tu in Astrospace.it Orbit.

Continua a seguire Astrospace.it su Telegram e Instagram.

Tags: aurorabagliore notturnoExoMarsMartePianeta rosso

Potrebbe interessarti anche questo:

Il rover Perseverance della NASA ha acquisito questa immagine della roccia dalla forma insolita Phippsaksla, in alto a sinistra, che si sospetta sia un meteorite a causa del suo alto contenuto di ferro e nichel. Credits: NASA/JPL-Caltech/ASU

Il rover Perseverance ha trovato un’altra strana roccia su Marte. Forse è un meteorite

Novembre 14, 2025
Il recupero del primo stadio del New Glenn al secondo volo, il 13 novembre 2025.

Recupero del primo stadio del New Glenn al secondo volo: Blue Origin entra nella storia

Novembre 13, 2025
La cometa interstellare 3I/ATLAS fotografata da ExoMars TGO. Credits: ESA/TGO/CaSSIS

Le sonde ExoMars TGO e Mars Express dell’ESA hanno osservato la cometa interstellare 3I/ATLAS

Ottobre 7, 2025
La cometa interstellare 3I/ATLAS vista dal telescopio Gemini South in Cile. Credits: International Gemini Observatory/NOIRLab/NSF/AURA/Shadow the Scientist

La cometa interstellare 3I/ATLAS passerà vicino a Marte: ExoMars e Mars Express pronte a osservarla

Ottobre 3, 2025
Rappresentazione artistica della sonda MMX della JAXA verso le lune di Marte. Credits: JAXA

Confermata per il 2026 la missione giapponese MMX, per esplorare e raccogliere campioni da Phobos

Settembre 29, 2025
Il rover Perseverance della NASA ha scoperto "macchie di leopardo" su una roccia rossastra soprannominata "Cheyava Falls" nel cratere Jezero di Marte nel luglio 2024. Gli scienziati pensano che le macchie possano indicare che, miliardi di anni fa, le reazioni chimiche in questa roccia avrebbero potuto supportare la vita microbica. Credits: NASA/JPL-Caltech/MSSS

Perseverance ha trovato indizi compatibili con la presenza di antica vita microbica su Marte

Settembre 11, 2025
Attualmente in riproduzione

I più letti

  • L’equipaggio della missione Shenzhou 20 durante i test a terra. Chen Zhongrui (a sinistra), Chen Dong e Wang Jie. Credits: CNSA

    Shenzhou-20: aggiornamento sul rientro della missione, dopo il possibile impatto con un detrito spaziale

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Il James Webb potrebbe aver osservato la prima popolazione di stelle dopo il Big Bang

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Nuove evidenze che l’oceano sotterraneo della luna Encelado potrebbe ospitare la vita

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0
  • Finalmente si torna a parlare di Luna. I progressi di Starship

    0 condivisioni
    Condividi 0 Tweet 0

Segui AstroSpace.it anche in:

Telegram LinkedIn Twitter Youtube

Eventi in programma

Notice
Non ci sono eventi previsti.

Gli ultimi approfondimenti

Il New Glenn di Blue Origin sulla rampa di lancio a Cape Canaveral. Credits: Blue Origin

Dove, quando e perché vedere il secondo lancio del New Glenn di Blue Origin

Novembre 13, 2025
La "Harvest Moon" del 29 settembre 2023, l'ultima Superluna dell'anno 2023, fotografata con il telescopio Takahashi TSA 102 aperto a f/8 presso l'Osservatorio Astronomico "G. Beltrame", gestito dal Gruppo Astrofili Vicentini. Credits: Mariasole Maglione

In arrivo la Superluna più grande e luminosa del 2025. Ecco quando, come e perché osservarla

Novembre 4, 2025
A sinistra, la cometa C/2025 R2 (SWAN). A destra, la cometa C/2025 A6 (Lemmon). Credits: Team Ciel Austral; Ryan101 via Reddit

Ci sono due comete vicine al perigeo. Ecco come e quando osservarle

Ottobre 20, 2025


News e approfondimenti di Astronautica e Aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace Srl.

info@astrospace.it 
www.astrospace.it

P.IVA: 04589880162

  • Astrospace ADV
  • AstroSpace.it
  • Collabora
  • La redazione
  • Feed RSS
  • Newsletter
  • Shop
Privacy Policy Cookie Policy

Abbonati

Entra in Astrospace Orbit per leggere gli articoli Premium di AstroSpace

ISCRIVITI ORA

©2023 Astrospace

Nessun risultato
Guarda tutti i risultati
  • Home
  • Agenzie Spaziali
    • NASA
    • Cina
    • ESA
    • ASI
  • Esplorazione spaziale
    • Speciale Artemis 1
    • ISS
    • Luna
    • Sistema solare
    • Scienza
      • Astronomia e astrofisica
      • Fisica
  • Space economy
    • SpaceX
    • Boeing
    • Blue Origin
    • Nuove imprese
    • Rocket Lab
    • Satelliti
  • Spazio Italiano
  • Le grandi firme dello spazio
    • Paolo Ferri
Orbit
Shop

© 2024 Astrospace.it Info@astrospace.it - News e approfondimenti di astronautica e aerospazio. Astrospace.it è pubblicato da Astrospace srl P.IVA: 04589880162