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Arrivano le Orionidi, stelle cadenti d’autunno. Ecco quando e come vederle

Mariasole Maglione di Mariasole Maglione
Ottobre 18, 2023
in Astronomia e astrofisica, Divulgazione, News, Scienza
Orionidi 2016

Lo sciame meteorico delle Orionidi nel 2016. Credits: Jeff Sullivan

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Sta arrivando lo sciame meteorico delle Orionidi, le “stelle cadenti d’Autunno”. Generalmente attivo dal 26 settembre al 22 novembre, quest’anno raggiungerà il picco la notte tra il 20 e il 21 ottobre 2023.

Nella notte di massima attività, la Luna sarà illuminata al 37%, garantendo quindi una buona condizione di osservazione. Sono previste da 20 a 30 meteore l’ora. Fino a qualche anno fa, invece, lo sciame produceva spettacoli di anche 80 meteore l’ora.

Lo sciame meteorico delle Orionidi viene prodotto quando la Terra passa attraverso i detriti, il ghiaccio e la polvere lasciati dalla cometa 1P/Halley, conosciuta come “cometa di Halley”. Le meteore di questo sciame sono tra le più veloci tra tutti gli sciami meteorici noti, perché la Terra colpisce il flusso di particelle della cometa di Halley quasi frontalmente. Secondo NASA Science, le Orionidi sfrecciano a 66 km/s nel momento dell’entrata in atmosfera.

Cosa sono le Orionidi?

Le Orionidi sono la conseguenza di particelle di ghiaccio e polvere abbandonate dalla cometa di Halley nel suo passaggio attraverso il Sistema Solare, diversi secoli fa. Quando il nostro pianeta attraversa questo deposito di detriti cometari, i minuscoli frammenti si surriscaldano al momento dell’entrata nell’atmosfera terrestre, dando vita a spettacolari scie luminose che solcano i cieli.

La cometa di Halley, il cui nome è un omaggio all’astronomo inglese Edmond Halley, completa un’orbita attorno al Sole in circa 76 anni. Non farà il suo prossimo ingresso nel Sistema Solare prima del 2061.

La cometa 1P/Halley ripresa l'8 marzo 1986
La cometa 1P/Halley ripresa l’8 marzo 1986 da W. Liller all’Isola di Pasqua, parte dell’International Halley Watch (IHW) Large Scale Phenomena Network. Credits: NASA/W. Liller

Lo sciame prende invece il nome dalla costellazione di Orione, in quanto sembra provenire dalla direzione di questa costellazione, un punto nel cielo noto come radiante. Questo è un fenomeno ottico è però dovuto alla prospettiva, poiché in realtà le meteore delle Orionidi entrano nell’atmosfera terrestre da diverse direzioni.

Quando e dove vederle?

Il momento migliore per osservare lo sciame meteorico delle Orionidi in questo ottobre 2023 è tra mezzanotte e l’alba della notte tra il 20 e il 21 ottobre, quando il radiante dello sciame, la costellazione di Orione, è alto nel cielo a Est.

Le Orionidi sono visibili sia nell’emisfero settentrionale che in quello meridionale, meteo permettendo. Orione infatti, in prossimità del quale è localizzato il radiante dello sciame, si trova sull’equatore celeste ed è visibile in tutto il mondo. Nell’emisfero settentrionale, Orione si trova nel cielo sud-occidentale, nell’emisfero meridionale è visibile nel cielo nord-occidentale. Le tre stelle luminose Alnilam, Mintaka e Alnitak che formano la cintura di Orione sono le più facili da individuare.

Comunque, non è necessario guardare direttamente Orione per trovare le meteore, poiché le Orionidi saranno visibili in tutto il cielo. Anzi, le meteore più vicine al radiante hanno scie più brevi e sono più difficili da individuare.

Per vedere al meglio lo sciame è consigliabile recarsi in luoghi lontani da centri abitati e particolarmente bui. Non sono necessarie attrezzature come telescopi o binocoli. Da tener conto che sono necessari almeno 15 minuti perché gli occhi si abituino completamente all’oscurità.

Sciame Orionidi 2023
Posizione del radiante dello sciame delle Orionidi nella notte tra il 20 e il 21 ottobre 2023, in una simulazione su Stellarium nell’emisfero boreale in provincia di Vicenza. Credits: Astrospace.it, Stellarium

E se volessi fotografarle?

Fotografare una pioggia di meteore è una vera e propria sfida per gli appassionati di fotografia notturna. Eventi fugaci e spettacolari come questi richiedono pazienza, attrezzature adeguate e una buona conoscenza delle tecniche fotografiche.

Innanzitutto, è strettamente necessario trovarsi in un luogo buio, lontano dall’inquinamento luminoso delle città. I luoghi remoti o le aree rurali sono ideali per minimizzare la contaminazione luminosa.

Per la fotografia è sufficiente una fotocamera reflex digitale o mirrorless, con buone capacità di gestione del rumore in condizioni di scarsa illuminazione. Un treppiede stabile è essenziale per evitare sfocature durante l’esposizione a lunga durata.

Un obiettivo con una lunghezza focale corta permetterà di catturare un’ampia porzione del cielo, aumentando le probabilità di catturare qualche meteora. Qualche accortezza tecnica può essere una sensibilità ISO elevata (tipicamente tra 800 e 3200) per catturare abbastanza luce, un’apertura ampia (f/2.8 o inferiore) per ottenere immagini luminose, e una velocità dell’otturatore lenta (20-30 secondi) per catturare le scie.

Utile, ma non necessario, è l’utilizzo della funzione di scatto continuo per aumentare le probabilità di catturare una meteora.

 

Tags: meteoreorionidiStelle cadenti

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