Ogni anno si chiude con un ricco sciame meteorico, atteso almeno quanto le Perseidi di agosto: quello delle Geminidi, le “stelle cadenti di dicembre”. Lo sciame, attivo tra il 3 e il 19 dicembre, deve la sua origine non ai detriti di una cometa che ha transitato vicino alla Terra, ma a quelli di un asteroide, 3200 Phaeton.
Le Geminidi sono uno sciame giovane e compatto, il cui picco di massima attività è molto stretto e avviene sempre attorno a metà mese. Quest’anno è previsto per la notte tra il 13 e il 14 dicembre, durante la quale si potranno osservare, in buone condizioni di visibilità, circa 100-120 meteore all’ora nell’emisfero boreale, e circa 50 meteore all’ora in quello australe.
Un’altra caratteristica che rende le Geminidi veramente interessanti è il fatto che sono delle meteore abbastanza lente, quindi davvero molto belle da osservare e da fotografare.
L’unico sciame prodotto da un asteroide
Le Geminidi rappresentano un caso unico tra gli sciami meteorici: la loro origine non è legata a una cometa, ma a un asteroide, 3200 Phaethon.
Scoperto nel 1983 grazie al satellite IRAS (Infrared Astronomical Satellite), 3200 Phaethon è un asteroide di tipo Apollo, con un’orbita che lo porta molto vicino al Sole, più di qualsiasi altro asteroide conosciuto. Questo passaggio ravvicinato genera temperature estremamente elevate, capaci di superare i 750°C, abbastanza per provocare la sublimazione di alcuni materiali superficiali e il rilascio di detriti. Questi detriti costituiscono proprio il materiale che origina le Geminidi.
A differenza delle comete, che rilasciano particelle durante il loro passaggio vicino al Sole grazie alla sublimazione dei ghiacci, 3200 Phaethon sembra comportarsi quindi in modo ibrido; per questo motivo, gli scienziati lo classificano anche come una “cometa rocciosa”. I modelli suggeriscono che i detriti vengano prodotti in quantità significative a ogni passaggio dell’asteroide vicino al Sole, e si distribuiscano lungo la sua orbita in una scia compatta e ben definita.
Questa peculiarità spiega anche la densità e la luminosità dello sciame. Poiché i frammenti rilasciati da 3200 Phaethon sono più grandi e compatti rispetto a quelli tipici delle comete, le meteore generate sono più lente e brillanti, offrendo uno spettacolo visivo particolarmente suggestivo.
Inoltre, l’orbita dell’asteroide è quasi perfettamente allineata con quella della Terra durante il periodo di attività delle Geminidi, garantendo che una quantità significativa di detriti entri in atmosfera, generando lo spettacolo che possiamo ammirare ogni dicembre.
Quando e come osservare le Geminidi
Le Geminidi sono visibili da inizio a metà dicembre, ma il momento migliore per osservarle è la notte del picco di attività, previsto per quest’anno tra il 13 e il 14 del mese.
Il radiante dello sciame, ovvero il punto dal quale sembrano originare le meteore, si trova nella costellazione dei Gemelli (da cui il nome), non lontano da due stelle brillanti, Castore e Polluce. Questa posizione rende le Geminidi facilmente individuabili anche per osservatori meno esperti. Per trovarle infatti, è sufficiente guardare verso est nelle prime ore della notte: il radiante si alza progressivamente nel cielo, raggiungendo la massima altezza attorno alle 2-3 del mattino.
L’osservazione delle Geminidi non richiede strumenti particolari come telescopi o binocoli. Anzi, è preferibile utilizzare solo gli occhi per abbracciare una porzione più ampia di cielo. È bene però allontanarsi da fonti di inquinamento luminoso come luci cittadine, scegliendo un luogo buio e possibilmente con una vista panoramica sul cielo.